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Autostrade, ecco perché Aspi e Antitrust sono ai ferri corti

Antitrust contro Aspi: malgrado la multa non ha ridotto i pedaggi nelle tratte dove doveva. La replica della concessionaria: pedaggi ridotti per oltre 77 milioni già dal 2020

L’Autorità Antitrust ha avviato procedimento di inottemperanza nei confronti di Autostrade per l’Italia in quanto “la società concessionaria a marzo ha ricevuto una sanzione di 5 milioni e non ha ancora ridotto il costo del pedaggio nelle tratte con notevoli problemi di viabilità”.

Ecco tutti i dettagli.

IL PROVVEDIMENTO ANTITRUST

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento di inottemperanza nei confronti di Autostrade per l’Italia, concessionaria della gestione e della manutenzione di oltre 3.000 km di rete autostradale nel nostro Paese.

Il procedimento, spiega una nota, “è stato aperto per inottemperanza alla diffida che imponeva alla società di cessare la pratica scorretta accertata nel mese di marzo 2021, atteso che Aspi non ha ridotto il costo del pedaggio e/o non ha adottato alcuna procedura per riconoscere agevolazioni tariffarie e rimborsi per le tratte autostradali in cui si verificano rilevanti criticità nella viabilità a causa di lavori straordinari per la messa in sicurezza delle infrastrutture che risentono di gravi carenze nella gestione e nella manutenzione”.

Al termine dell’istruttoria, spiega l’Antitrust, “l’Autorità aveva sanzionato la concessionaria con il massimo edittale, pari a 5 milioni di euro, per la mancata riduzione del pedaggio sulle autostrade A/16 Napoli/Canosa, A/14 Bologna/Taranto, A/26 Genova Voltri-Gravellona Toce e, per le parti di sua competenza, A/7 Milano-Serravalle-Genova, A/10 Genova-Savona-Ventimiglia e A/12 Genova-Rosignano, in violazione degli articoli 20, 22, 24 e 25 del Codice del Consumo”.

In queste tratte, ricorda ancora l’Autorità, “si erano registrate importanti riduzioni delle corsie di marcia e/o specifiche limitazioni della velocità massima consentita, con conseguente notevole disagio non solo per i consumatori ma anche per gli autotrasportatori, in termini di code, rallentamenti e significativo aumento dei tempi di percorrenza”.

COME REPLICA ASPI

Autostrade per l’Italia, “d’intesa con il MIMS e nell’ambito della più ampia gestione della concessione, ha attivato già dal 2020 riduzioni o azzeramenti del pedaggio a favore dell’utenza nelle tratte oggetto di sensibili disagi a causa di lavori di manutenzione, per un totale di 77 milioni di euro di minori ricavi nel periodo 2020-21”. Lo comunica la società spiegando come “in tali tratte rientrano, peraltro, proprio quelle segnalate a suo tempo dall’Antitrust (dove erano presenti riduzioni di carreggiata, poi risolte, imposte dall’Autorità giudiziaria), il cui procedimento riguarda eventi non attuali, ma avvenuti tra dicembre 2019 e gennaio 2020”. In merito a tale procedimento, poi Autostrade “evidenzia che il Tar del Lazio, a seguito dell’impugnativa di ASPI, ha ritenuto con un’ordinanza formale che le ottemperanze disposte dall’Antitrust nei confronti della società – in primis la definizione a priori di un sistema di criteri condiviso per l’adozione delle agevolazioni – siano state determinate rendendo non possibile consentirne l’adempimento”. Ciononostante, dando seguito all’azione intrapresa dall’Antitrust, ASPI – si sottolinea – “ha formulato una concreta proposta di impegni finalizzata a risolvere le problematiche segnalate dall’Autorità, progettando e sviluppando il primo sistema di ‘cashback del pedaggio’ ” che punta a “ristorare gli utenti che, a seguito del fondamentale piano di ammodernamento della rete svolto sotto l’egida del MIMS – e la cui esecuzione è irrinunciabile per il sistema Paese – possano incorrere in ritardi sui tempi medi di percorrenza”.

Grazie a nuove tecnologie digitali, il ristoro avverrà in modo automatico, trasparente e commisurato ai tempi di percorrenza effettivi. In ogni caso, come ampiamente comunicato all’utenza, esenzioni o riduzioni del pedaggio sono state mantenute fino ad oggi o attivate ex novo sulle tratte con maggiore presenza di cantieri (ad esempio nella rete ligure o sulla A1 tra Firenze Sud e Scandicci in direzione Bologna). Per l’attivazione del ‘cashback del pedaggio’ ASPI sta finalizzando con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili gli ultimi fondamentali passaggi autorizzativi, che conta di concludere al più presto, così da poter avviare il nuovo sistema – il primo a livello europeo – inizialmente in via sperimentale. Autostrade conclude spiegando che “nello spirito di massima collaborazione e rispetto per il fondamentale ruolo svolto dall’Agcm, avvierà oggi stesso nuove interlocuzioni formali” con l’Antitrust per illustrare preventivamente le caratteristiche del nuovo servizio ‘cashback’ prima della sua entrata in funzione.

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