Alfredo Altavilla, ex direttore operativo di Fiat Chrysler Automobiles ed ex presidente di Ita, è stato nominato consigliere speciale per l’Europa di Byd, la casa automobilistica cinese che si contende con Tesla il primato globale nella vendita di veicoli elettrici: assumerà l’incarico il 2 settembre.
LE PAROLE DI BYD
”L’aggiunta di Alfredo Altavilla al team europeo è un passo fondamentale nella nostra strategia di rafforzamento e consolidamento della presenza di Byd in questo importante mercato”, ha dichiarato la vicepresidente esecutiva di Byd, Stella Li: “Alfredo porta con sé una vasta esperienza nel settore automobilistico e una visione strategica che sarà preziosa nei nostri sforzi per posizionare Byd come leader nella mobilità sostenibile in Europa”.
Nel 2023 Byd ha venduto 15.644 vetture elettriche in Europa, per una quota di mercato dell’1,1 per cento.
L’IMPORTANZA DELLE PUBBLICHE RELAZIONI
Tra le case automobilistiche cinesi menzionate esplicitamente dalle autorità europee, Byd è stata quella meno colpita dai nuovi dazi sulle importazioni di veicoli elettrici dalla Cina: è sottoposta infatti a una tariffa del 17 per cento (in aggiunta alla quota standard del 10 per cento), rispetto a quella del 36,3 per cento applicata su Saic Motor e a quella del 19,3 per cento su Geely.
La differenza di valore tra le tre tariffe è dovuta principalmente al grado di collaborazione all’indagine europea sulle sovvenzioni sleali offerte dal governo cinese ai produttori automobilistici nazionali. A differenza di Saic, in particolare, Byd si è dimostrata molto più collaborativa con le autorità europee e ha anche assunto degli esperti di politiche regolatorie a Bruxelles.
La nomina di Altavilla a special advisor si inserisce dunque in questa strategia di lobbying.
TUTTE LE CARICHE DI ALTAVILLA
Altavilla ha avuto una lunga carriera in Fiat, dove è entrato negli anni Novanta e ha ricoperto varie cariche dirigenziali fino a quella – dal 2012 al 2018, quando l’azienda era guidata da Sergio Marchionne, di cui era considerato il “braccio destro” – di direttore operativo per l’Europa, l’Africa e il Medioriente. Dal 2021 al 2022 è stato presidente esecutivo di Italia Trasporto Aereo (Ita).
È stato membro dei consigli di amministrazione di diverse società, tra cui Tim ed Enerpac. Attualmente è senior advisor per l’Europa della società britannica di private equity Cvc Capital Partners.
Inoltre fa parte del comitato di investimento di Vasuky, un fondo Tech VC sponsorizzato da Rothschild&Co.
DALL’AMERICA ALLA CINA
Nel 2009 Altavilla era vicepresidente esecutivo del gruppo Fiat: in quell’anno, con Marchionne amministratore delegato, Fiat formò un’alleanza strategica con la casa automobilistica statunitense Chrysler – l’operazione ricevette il sostegno dei governi e delle associazioni sindacali di Stati Uniti e Canada -, che condusse poi alla fusione in un’unica società, Fiat Chrysler Automobiles, nel 2014.
Oggi, invece, Altavilla è passato all’azienda automobilistica forse più osteggiata dal governo statunitense – Byd, appunto -, che a maggio ha imposto dazi del 100 per cento sulle importazioni di veicoli elettrici dalla Cina. Il Canada ha fatto lo stesso.
LE CRITICHE ALLA COMMISSIONE EUROPEA
In un post su LinkedIn pubblicato il 27 giugno scorso, Altavilla criticava le politiche sulla mobilità a basse emissioni della Commissione europea, che favoriscono l’alimentazione elettrica rispetto alle alternative, definendole “la follia ideologica di un branco di incompetenti”.
Dal 2035 nell’Unione europea non sarà più possibile immatricolare automobili con motore endotermico. “L’unica speranza”, scriveva Altavilla, “è che la nuova Commissione Europea riveda la follia del Fitx55 e la scadenza del 2035 e ritorni ad un sano principio di neutralità tecnologica. Bisogna lasciare al consumatore decidere a che tecnologia affidarsi. E lasciare ai Cotruttori [sic, ndr] decidere su quali tecnologie investire per avere il giusto ritorno economico. Senza che per la follia ideologica di un branco di incompetenti ci rimettano tutti: gli operai non più necesssari [sic, ndr], i clienti che non possono comprare e/o gestire un BEV [battery electric vehicle, ndr], i costruttori che pagheranno caro sui loro conti investimenti ingenti senza un ritorno”.
Il pensiero di Altavilla è in contraddizione con gli interessi di Byd, in quanto la casa cinese produce veicoli a batteria ed è dunque favorita – al netto dei dazi – dalle politiche europee di incentivazione della mobilità elettrica.