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Crea

Il vino, il Crea, i fischi e i fiaschi

L'articolo di Carlo Gaudio (Crea), la posizione di Federvini, lo scontro Vaccari-Viola. Tutto liscio? No, basta vedere la ricerca dello stesso Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria vigilato dal ministero retto da Lollobrigida

 

La battaglia sul vino si è spostata dall’Europa all’Italia. Non che a Bruxelles sia tutto finito, anzi. Ricorderete? Come scrivevamo qui su Startmag, tutto era partito dall’Irlanda, “che per combattere il problema dell’alcolismo nel Paese, aveva proposto di applicare un health warning (ovvero un’allerta) sulle bottiglie di vino, come accade per le sigarette. La norma, decisa da Dublino e notificata a giugno a Bruxelles, ha solo dovuto attendere la scadenza della moratoria, giunta a fine dicembre 2022, per poter essere applicata dalle autorità nazionali”.

E la questione continua a tenere banco. “La speranza è che entro 2 o 3 mesi potremo dare il via a questa legge e in seguito che tutti gli altri» Paesi ci seguano, ha detto il ministro della Salute Claire Gordon a un evento Ue sulla lotta al cancro.

Intanto, in Italia il dibattito è passato a coinvolgere istituzioni e mondo della ricerca scientifica.

LA POSIZIONE DEL MINISTRO LOLLOBRIGIDA

Il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, intervenendo al Consiglio europeo agricoltura della scorsa settimana si pronunciò così: “Abbiamo avuto modo di spiegare le nostre ragioni su quello che deve essere un sistema di informazione corretto che spieghi che gli eccessi di alcol, come gli eccessi di qualsiasi altra cosa, portano danni ma che non devono diventare uno stigma per alcuni prodotti che assunti in maniera moderata possono invece essere fattori di benessere, per noi il vino è proprio questo”.

CARLO GAUDIO SMENTISCE LA RICERCA CREA?

Nel mondo della ricerca, però, il dibattito è più acceso di quello in corso tra governi nazionali e Bruxelles.

Domenica 6 febbraio, in un articolo su Il Tempo, il presidente del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) Carlo Gaudio spiegava in una pagina intera che è essenziale distinguere tra moderati e forti bevitori. E che una dose giornaliera bassa o moderata di vino rosso inverte la tendenza, producendo effetti benefici. Citando Esculapio, inoltre, Gaudio chiosava con una “riedizione scientifica” del suo insegnamento. “E’ la dose che fa il veleno”.

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Un concetto chiaro, peraltro alla base di alcuni studi scientifici, ma allo stesso tempo rischioso sia per come viene comunicato e soprattutto perché stride con la ricerca dello stesso Crea, “principale Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari con personalità giuridica di diritto pubblico, vigilato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste”, si legge sul sito istituzionale.

LO SCONTRO

Anche il direttore generale del Consiglio, Stefano Vaccari, in una risposta argomentata alla professoressa Antonella Viola sugli effetti cerebrali (datata 27 gennaio) scriveva che “pur contenendo alcool, il vino fa storia a sé. Inoltre, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’aspettativa di vita dei popoli che bevono vino, Italia, Francia e Spagna, è largamente superiore a quella di popolazioni che non ne bevono”.

LA POSIZIONE DI FEDERVINI

“Poco meno di un anno fa il Parlamento Europeo approvava il piano di lotta contro il cancro, distinguendo nettamente tra consumo moderato e consumo dannoso di alcol”, ha ricordato Federvini. “È necessario difendere il settore da attacchi indiscriminati ed estemporanei e avviare una fase di ricerca che consenta di poter contare su studi aggiornati e raccomandazioni ragionevoli ed equilibrate nei confronti del corretto consumo di bevande alcoliche”.

LA RICERCA CREA (SMENTITA DALLA DIRIGENZA CREA)

Eppure, si diceva, le linee guida del Crea dicono altro. Mettendo bene in evidenza il rapporto con lo sviluppo di cancro, soltanto dopo il fumo, l’obesità, l’inattività fisica e lo scarso consumo di frutta e verdura. Senza dare per scontato l’assodata responsabilità delle bevande alcoliche con lo sviluppo di tumori alla bocca, faringe, laringe, esofago, intestino, seno.

Insomma, le divergenze tra i pareri di Gaudio e Vaccari da un lato e delle linee guida dall’altro rimangono. E non tornano. Che in ballo ci sia altro, come la volontà di ammiccare al Ministero di Lollobrigida per una riconferma alla guida del Crea?

L’inverno sta finendo, alle porte c’è la stagione delle nuove nomine.

 

(Articolo pubblicato su Policy Maker)

 

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