Astrazeneca sospeso per militari e forze dell’ordine.
Il vaccino messo a punto dall’Università di Oxford, in collaborazione con l’italiana Irbm, dal 15 aprile non sarà somministrato alle forze dell’ordine.
Tutti i dettagli.
LA MISSIVA
Dalla data del 15 Aprile, “si conferma la sospensione della somministrazione delle dosi vaccinali Vaxezevria (Astrazeneca) fino a nuova disposizione”, si legge nella comunicazione interna per militari e forze dell’ordine, si precisa “altresì che le dosi non utilizzate dovranno essere conservate nel rispetto delle norme”.
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IN LINEA CON LE NUOVE DISPOSIZIONI
Nessun accenno, nella lettera, alle motivazioni. Quanto deciso è comunque in linea con le nuove disposizioni del governo.
Nei giorni scorsi, il Ministero della Salute ha diramato la circolare in cui si ribadisce che “il vaccino Vaxzevria è approvato a partire dai 18 anni di età, sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da Covid-19 nelle fasce di età più avanzate, si rappresenta che è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni”.
L’EMA: POSSIBILI CORRELAZIONI CON I CASI DI TROMBOSI
La decisione segue quanto affermato sul vaccino da Ema. Il Comitato per la sicurezza dell’Agenzia dei farmaci europea ha concluso “che i trombi inusuali associati a bassi livelli di piastrine debbano essere elencati come effetti indesiderati molto rari di Vaxzevria (precedentemente denominato Vaccino COVID-19 AstraZeneca)”, scrive Aifa.
“Finora, la maggior parte dei casi segnalati si è verificata entro 2 settimane dalla vaccinazione in donne di età inferiore a 60 anni”, aggiunge.
Sempre l’Ema ha confermato “che il rapporto rischio-beneficio complessivo rimane positivo”.