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Vaccini anti Covid, ecco chi punta su Cina e Russia

Turchia, Brasile ed Emirati Arabi si affidano ai vaccini cinesi, mentre Israele ed Ungheria hanno prenotato il farmaco russo. Ue e Usa attendono il via libera ai vaccini di Astrazeneca, Moderna e Pfizer

 

Mentre Usa ed Europa attendono l’arrivo dei vaccini delle aziende americane Moderna e Pfizer, che hanno già chiesto l’autorizzazione per il loro uso emergenziale, e quello dell’inglese AstraZeneca, la Cina ha già iniziato la sua campagna vaccinale nonostante la sperimentazione dei farmaci continui. Ai vaccini cinesi si affida anche la Turchia, oltre al Brasile.

In fase avanzata di sviluppo c’è anche il vaccino russo, già registrato, e prenotato da Israele e Ungheria. Andiamo per gradi.

I VACCINI CINESI

Sono 5 i vaccini approdati alla fase clinica 3 in Cina. L’ultimo quello messo a punto da Anhui ZhifeiLongcom, una controllata della Chongqing Zhifei Biological, quotata a Shenzhen. Il vaccino di Sinovac, realizzato in collaborazione con l’Istituto Butantan di San Paolo (Brasile) e che si basa sulla tecnologia del virus inattivato, ha dimostrato avere una efficacia all’86%. Il vaccino attiva una risposta immunitaria veloce.

Una buona risposta immunitaria è stata registrata, nei test clinici di prima e seconda fase, anche dai due vaccini classici prodotti da Sinopharm, in collaborazione, rispettivamente, con il Wuhan Institute e il Beijing Institute. I farmaci sono attualmente in fase di sperimentazione 3 e rientrano nel programma cinese di somministrazione di emergenze. Autorizzata la somministrazione d’emergenza anche per il quarto vaccino cinese, quello prodotto da Cansino Biologics. Il farmaco sfrutta un vettore virale non replicante (non esistono in commercio farmaci realizzati con questa tecnologia).

CAMPAGNA VACCINALE INIZIATA

Con le autorizzazioni per l’uso d’emergenza, dunque, la campagna vaccinale in Cina è praticamente partita. Il presidente dell’azienda farmaceutica cinese Sinopharm ha detto che “quasi un milione di persone” ha già ricevuto l’inoculazione dell’immunizzatore “per motivi d’emergenza”. Inoculati anche i vaccini di Sinovac e Cansino.

TURCHIA VUOLE VACCINI CINA

I farmaci targati Cina saranno utilizzati anche dalla Turchia, che prevede di avviare la campagna vaccinale già l’11 dicembre, grazie all’arrivo di 20 milioni di dosi del vaccino di Sinovac. E sempre Sinovac si impegna ad inviare altre 20 milioni di fiale nel mese di gennaio e 10 milioni nel mese di febbraio. Fino ad ora il vaccino cinese è stato somministrato a 12.450 volontari in 12 province della Turchia tra personale sanitario e comuni cittadini di età compresa tra 18 e 59 anni.

EMIRATI ARABI UNITI

Anche gli Emirati arabi uniti puntano sui farmaci cinesi. Il Paese ha registrato il vaccino sperimentale della cinese Sinopharm, la cui efficacia s’è attestata all’86% contro il Covid-19.

IL VACCINO RUSSO

Anche il vaccino russo guarda fuori dai confini del Paese, mentre Mosca si prepara alla produzione di massa e avvia la vaccinazione domestica (è stato già somministrato a 150.000 persone). Nei giorni scorsi, infatti, il Fondo sovrano russo per gli investimenti diretti, Rdfi, ha siglato un accordo con Hetero, una delle principali società farmaceutiche generiche dell’India, per la produzione di oltre 100 milioni di dosi all’anno del vaccino Sputnik V.

Il vaccino, sviluppato dal Centro Gamaleya, e con un’efficacia annunciata del 95%, si basa su “due diversi vettori basati sull’adenovirus umano, consentendo una risposta immunitaria più forte e più a lungo termine rispetto ai vaccini che utilizzano lo stesso vettore per due dosi”, spiega il Fondo sovrano.

ISRAELE HA GIA’ ORDINATO VACCINO RUSSO

Sputnik V, che per ora non è arrivato né sui tavoli di Ema e Fda, ispira la fiducia di Israele. Il Centro Medico Hadassah di Gerusalemme ha già ordinato un milione e mezzo di dosi.

L’UNGHERIA PRENOTA IL VACCINO DI MOSCA

Anche l’Ungheria di Viktor Orban si affida al farmaco russo. Le dosi sono già arrivate a Budapest. “Siamo il primo Paese dell’Ue a ricevere queste dosi”, aveva annunciato il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto. Anche sul vaccino, dunque, l’Ungheria si svincola dall’Ue.

L’ARGENTINA

L’Argentina, che ha già un’intesa di acquisto con Astrazeneca e Covax, ha firmato un accordo con un Fondo russo per gli investimenti diretti, per vaccinare più di dieci milioni di persone tra gennaio e febbraio. La prima consegna del vaccino Sputnik, pari a 300.000 dosi, dovrebbe arrivare entro fine anno. “Abbiamo firmato il contratto con il Fondo Sovrano della Federazione Russa che garantisce la fornitura di vaccini russi per l’Argentina”, ha annunciato il presidente da Casa Rosada, sede dell’Esecutivo.

L’UE CHIEDE INFO, MA MOSCA NON RISPONDE

Anche Bruxelles avrebbe chiesto informazioni sul vaccino russo, ma Mosca non ha risposto. A rivelarlo è la Commissione Europea, nel verbale della riunione del collegio dei commissari dell’11 novembre scorso, consultato dall’Adnkronos, riunione in cui si è discusso del rafforzamento dei poteri dell’Ecdc, lo European Centre for Disease Prevention and Control, attualmente molto limitati.

“Le richieste di informazioni alle autorità russe riguardanti il loro vaccino sono rimaste senza risposta, anche se la comunicazione di quei dati è essenziale per l’utilizzo di un vaccino simile nell’Ue”. In altre parole, in assenza di dati per l’Ema è impossibile autorizzare un vaccino ‘sulla fiducia’, ha detto la commissaria, secondo la sintesi fornita dal verbale.

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