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Variante Ba.2

Tutto sulla variante BA.2, la “gemella diversa” di Omicron

Sembra più insidiosa di Omicron e c’è chi pensa che potrebbe servire una nuova lettera greca, ma (per fortuna) non sono tutti così pessimisti. Ecco che cosa dicono gli ultimi studi e dove si è già diffusa la variante BA.2

 

La variante BA.2 soprannominata la “sorella silenziosa”, ma anche “gemella diversa” di Omicron, dopo essere stata individuata all’inizio del mese è ora tornata sotto i riflettori per uno studio giapponese in cui si afferma che “non solo si sta diffondendo più velocemente di Omicron ma potrebbe anche causare malattie più gravi e sembra resistente ad alcuni dei farmaci chiave contro il Covid-19”.

COSA DICE LO STUDIO

La nuova ricerca effettuata in Giappone e pubblicata in pre-print su BioRxiv sostiene che “l’analisi statistica mostra che il numero effettivo di riproduzione di BA.2 è 1,4 volte superiore a quello di BA.1 [variante Omicron, ndr]. Gli esperimenti di neutralizzazione mostrano che l’immunità umorale indotta dal vaccino non riesce a funzionare contro BA.2 come BA.1, e in particolare, l’antigenicità di BA.2 è diversa da BA.1”.

“Esperimenti di coltura cellulare – prosegue l’articolo – mostrano che BA.2 è più replicativa nelle cellule epiteliali nasali umane e più fusogena di BA.1. Inoltre, gli esperimenti di infezione con i criceti mostrano che BA.2 è più patogena di BA.1. Le nostre indagini multiscala suggeriscono che il rischio di BA.2 per la salute globale è potenzialmente superiore a quello di BA.1”.

COSA SI TEME

La preoccupazione, scrive Cnn, è che questo sottolignaggio di Omicron possa avere caratteristiche che lo rendono capace di sfuggire all’immunità naturale o dei vaccini causando malattie gravi quanto le varianti precedenti di Covid-19, come accaduto con il ceppo originario e Delta.

“Dal punto di vista umano, potrebbe essere un virus peggiore di BA.1 e potrebbe essere in grado di trasmettersi più facilmente e causare malattie peggiori”, ha detto alla Cnn il dottor Daniel Rhoads, capo sezione di microbiologia alla Cleveland Clinic in Ohio.

IN COSA È DIVERSO DA OMICRON

BA.2 non solo è altamente mutata rispetto al virus originale emerso a Wuhan, ma ha anche una decina di cambiamenti genetici diversi dal ceppo Omicron originale. Japan Times afferma che ha 66 mutazioni rispetto alle 58 di BA.1.

Kei Sato, un ricercatore dell’Università di Tokyo che ha condotto lo studio, si legge su Cnn, sostiene che questi risultati dimostrano che BA.2 non dovrebbe essere considerata un tipo di Omicron e che deve essere monitorata più attentamente.

Il sequenziamento, infatti, rimane sempre lo strumento più efficace per individuare nuove mutazioni e intervenire rapidamente. Tuttavia, i test PCR sembrano avere difficoltà a rilevare BA.2, motivo per cui è definita anche variante “invisibile”.

SERVIRÀ UNA NUOVA LETTERA GRECA?

Deborah Fuller, virologa presso l’Università di Washington School of Medicine, dopo aver esaminato lo studio ha addirittura ipotizzato che possa essere il caso di ricorrere a una nuova lettera greca.

QUALI FARMACI FUNZIONANO CONTRO BA.2

Nella ricerca pubblicata su BioRxiv si afferma che, come con Omicron, una dose di richiamo ripristina la protezione, rendendo la malattia meno probabile in una percentuale pari al 74%.

BA.2 sarebbe anche resistente ad alcuni trattamenti, tra cui il sotrovimab, l’unico anticorpo monoclonale attualmente utilizzato contro Omicron.

COSA DICONO I DATI PROVENIENTI DAL MONDO

Negli Stati Uniti, afferma Cnn, “BA.2 è dal 30% al 50% più contagiosa di Omicron” ed è stata rilevata in 74 Paesi e 47 Stati Usa. Il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) stima che circa il 4% degli americani con Covid ha ora infezioni causate da BA.2.

Secondo il rapporto epidemiologico settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è già diventata dominante in almeno altri 10 Paesi: Bangladesh, Brunei, Cina, Danimarca, Guam, India, Montenegro, Nepal, Pakistan e Filippine.

DATI CONTRASTANTI

Tuttavia, come accade in questi momenti, notizie e numeri rimbalzano da una parte all’altra del pianeta ed è difficile stabilire lucidamente cosa sta succedendo.

Ci sono infatti prove contrastanti sulla gravità di BA.2 nel mondo reale, fa notare Cnn. In Paesi, come Sudafrica e Regno Unito, nonostante la sua diffusione, le ospedalizzazioni continuano a diminuire, ma in Danimarca, dove, invece, è diventato la principale causa di infezioni, ricoveri e morti, secondo l’Oms, sono in aumento.

La rivista Nature, secondo quanto affermato da un studio pre-print pubblicato il 7 febbraio si MedRxiv, suggerisce che BA.2 potrebbe prolungare l’ondata Omicron, ma questo non significa che debba necessariamente causare un nuovo aumento delle infezioni.

Anche il professore di Neurobiologia all’Imperial College di Londra, Giorgio Gilestro, è di questo parere e ricorda che, a prescindere dai cambiamenti molecolari che possono preoccupare (per ciò che viene scritto) chi non è del mestiere, quello che conta è guardare ai dati epidemiologi.

E, fortunatamente, anche ieri i ricoveri sia ordinari che in terapia intensiva sono diminuiti.

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