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Eli Lilly

Tutti i segreti su Eli Lilly, la società Usa dei monoclonali che ha avuto l’ok della Fda

Fatti, numeri e curiosità di Eli Lilly, l'azienda americana che porterà gli anticorpi monoclonali negli ospedali per combattere Covid-19

C’è un’arma in più contro Covid-19.

Eli Lilly ha ottenuto dalla Fda il via libera all’uso emergenziale del trattamento anti-Covid a base di anticorpi monoclonali. Si tratta del primo trattamento di questo genere a ricevere l’approvazione.

Ecco numeri, fatti e curiosità di Eli Lilly.

ELI LILLY

Lilly è stata fondata nel 1876 dal colonnello Eli Lilly, un uomo impegnato nella creazione di medicinali di alta qualità. La società vanta 140 anni di storia ed ha messo a punto oltre 100 farmaci. Nel 2020 l’azienda americana ha concentrato le proprie attività nella ricerca di un farmaco che potesse combattere il Covid-19.

GOVERNANCE

A guidare l’azienda è Dave Ricks, presidente e amministratore delegato di Eli Lilly and Company da giugno 2017. Dave Ricks è un veterano di Eli Lilly: è stato presidente di Lilly Bio-Medicines dal 2012 al 2016 e presidente di Lilly USA, la più grande controllata del gruppo, dal 2009 al 2012.

I NUMERI DELL’AZIENDA

Ecco i numeri dell’azienda americana: nel 2019 Eli Lilly ha visto crescere i propri ricavi del 4% a 22,319.5 dollari, da 21,493.3. Più che raddoppiati gli utili netti, a 8,318.4 dollari, da 3,232.0.

ELI LILLY HA SUPPORTATO TRUMP

Eli Lilly è stata una delle uniche tre Big Pharma che ha sostenuto, durante le presidenziali, Donald Trump. L’azienda ha destinato ai repubblicani il 53,6% del milione speso per finanziare le campagne elettorali.

GLI ANTICORPI MONOCLONALI

In piena emergenza Covid, la società ha concentrato gli sforzi sui farmaci che potessero fermare la pandemia. L’azienda ha messo a punto un trattamento, bamlanivimab, a base di anticorpi monoclonali che ha ottenuto il via libera all’uso emergenziale.

Un milione di dosi di bamlanivimab arriverà entro la fine del 2020 e dovrà essere somministrato nelle strutture ospedaliere o in altre strutture sanitarie.

“Questa autorizzazione di emergenza ci consente di rendere disponibile bamlanivimab come trattamento Covid-19 per pazienti ad alto rischio diagnosticati di recente, aggiungendo uno strumento prezioso per i medici che combattono l’onere crescente di questa pandemia globale. Il rapido sviluppo e la disponibilità di bamlanivimab non avrebbero potuto essere raggiunti senza il lavoro incessante del nostro team Lilly, la collaborazione in tutto il settore e il lavoro urgente svolto dal governo per garantire un’allocazione adeguata ai pazienti che ne hanno più bisogno”, ha affermato David A. Ricks, presidente e amministratore delegato Lilly.

SIAMO SULLA GIUSTA VIA?

Che gli anticorpi monoclonali possano essere la via di salvezza in arrivo del vaccino? Forse. Di certo Giorgio Palù, professore emerito dell’Università di Padova, ex presidente della Società italiana ed europea di Virologia, è ottimista.

“Certo, ma guardi: si parla tanto del vaccino, ma c’è già la cura a base di anticorpi monoclonali. Il Regeneron è una combinazione di tre monoclonali che ha curato Trump in 48 ore. Berlusconi è guarito col Remdesivir, l’eparina e il cortisone. Il problema dei monoclonali, al momento, è che non vengono prodotti in grande quantità, ma hanno dimostrato che questo virus dà l’immunità”, ha detto Palù in una intervista a Il Giornale.

ANCHE L’ITALIA INVESTE NEGLI ANTICORPI MONOCLONALI

A credere nella terapia è anche il governo italiano, che ha deciso di finanziare la no profit Tls, che in questi mesi ha concentrato gli sforzi proprio nella ricerca per lo sviluppo di anticorpi monoclonali umani. Tls è il nome, in breve, della Fondazione Toscana Life Sciences, attiva dal 2005.

A guidare la fondazione è Fabrizio Landi, presidente di Tls (già nel cda di Leonardo su indicazione di Matteo Renzi e finanziatore della fondazione renziana Open), coadiuvato dal vicepresidente Carlo Rossi (presidente della fondazione Mps). Andrea Paolini è direttore generale mentre Paola Ricciardi Castagnoli è direttore scientifico.

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