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Pfizer, quanto costerà il nuovo vaccino anti-Covid?

Nuovo vaccino, vecchi interrogativi. L’Ema ha autorizzato l’ultimo vaccino anti-Covid di Pfizer adattato alla sottovariante Omicron XBB.1.5, detta anche Kraken. Tuttavia, la rinegoziazione del contratto tra Ue e Pfizer per ridurre il numero di consegne farà lievitare di parecchio il prezzo delle dosi. Fatti, numeri e previsioni

 

Mentre Pirola, la variante BA.2.86, è l’ultima osservata speciale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ieri l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha dato il via libera al primo vaccino adattato alla sottovariante Omicron XBB.1.5, nota con il nome di Kraken, forma mutata della prima sottovariante di Omicron XBB, denominata Gryphon.

Il vincitore nella competizione tra Big Pharma è ancora una volta Pfizer/BioNTech, che si è detto “pronto a spedire le fiale agli Stati Ue interessati”. Non ci sarà infatti una vendita centralizzata, con Bruxelles che stabilisce quante dosi assegnare a ogni Paese, come avvenuto con i primi vaccini anti-Covid. Ciascuno Stato deciderà quindi per sé e in Italia sarà l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) a occuparsene.

Intanto, dopo la rinegoziazione dell’Unione europea con Pfizer per ridurre il numero di consegne previste dall’ultimo contratto stipulato nel 2021 (rivelatosi spropositato in costi e quantità), il prezzo del vaccino è aumentato del 400%.

IL NUOVO VACCINO

Il nuovo vaccino anti-Covid di Pfizer è monovalente, cioè contiene solo il ceppo XBB.1.5, ed è consigliato dall’Ema in dose singola a soggetti di età pari o superiore a 5 anni, indipendentemente dalla precedente storia di vaccinazione.

L’Ema lo raccomanda anche a bambini dai 6 mesi ai 4 anni come parte o per l’intero ciclo di vaccinazione primaria a tre dosi (a seconda del numero di dosi ricevute in precedenza) o come dose singola per coloro che hanno una storia di completamento di un ciclo di vaccinazione primaria o una precedente infezione da SARS-CoV-2.

Il parere del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Ema si è basato su “tutti i dati disponibili su Comirnaty e sugli altri vaccini adattati, compresi quelli relativi alla sicurezza, all’efficacia e all’immunogenicità (la capacità di scatenare risposte immunitarie)” e sui “nuovi dati di laboratorio che dimostrano una forte risposta del vaccino adattato contro XBB.1.5 e ceppi correlati del virus che causano il Covid-19”.

COSA FARÀ L’ITALIA

L’Italia, che dovrà comunicare il numero di dosi che vuole ricevere, secondo l’ultima circolare del ministero della Salute ha fatto sapere che la campagna vaccinale anti-Covid andrà di pari passo con quella antinfluenzale.

Le persone a cui vengono raccomandate dal ministero entrambe le vaccinazioni sono coloro che rischiano di sviluppare una forma grave di Covid-19, gli anziani, i soggetti con elevata fragilità e i familiari o i conviventi che vi entrano in contatto, le donne in gravidanza e gli operatori sanitari.

A loro una dose di richiamo a valenza 12 mesi con il vaccino aggiornato verrà offerta, mentre si discute sulla possibilità di renderlo a pagamento per chi non rientra in queste categorie.

Intanto, ricorda il manifesto, per quanto la situazione epidemiologica e di pressione sugli ospedali sia sotto controllo, in Italia “i casi positivi sono raddoppiati nell’ultima settimana” e siamo “il Paese europeo con il maggior numero di vittime (165 nell’ultimo mese) dopo la Russia”. Anche la percentuale di posti letto occupati da pazienti positivi è in aumento e questo, come denunciato dalla Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi (Foce), preoccupa soprattutto per i pazienti fragili ricoverati in ospedale con scarse difese immunitarie, i quali non ottengono una forte protezione nemmeno con il vaccino. Da qui la richiesta della Foce di ripristinare l’isolamento dei pazienti positivi negli ospedali.

LA RINEGOZIAZIONE DEL CONTRATTO UE CON PFIZER

Il nuovo accordo tra l’Ue e Pfizer, raggiunto a fine maggio per ridurre il numero di consegne previste dall’ultimo contratto stipulato nel 2021, prevede che le dosi originariamente contrattate (900 milioni, con l’opzione di acquistarne altre 900 milioni, per un costo massimo stimato in 35 miliardi di euro, a carico dei singoli Stati) possano essere convertite in ordini facoltativi dietro pagamento di una tariffa, deducibile dal prezzo che gli Stati membri dovrebbero pagare per le dosi opzionali aggiuntive se in futuro decideranno di attivarle.

L’intesa prevede infatti che i Paesi possano continuare ad avere accesso a dosi aggiuntive fino al volume originariamente stabilito fino alla fine del contratto, nel caso debbano far fronte a una nuova ondata epidemica. La finestra di tempo per ordinare e ricevere i vaccini, compresi quelli adattati alle nuove varianti, è stata estesa fino a 4 anni, a partire dallo scorso maggio.

La Commissione europea, tuttavia, non ha riferito né quanto saranno diminuite le forniture né i termini economici dell’accordo e anche “la tariffa di compensazione” non si sa a quanto ammonti a causa del segreto commerciale.

QUANTO COSTANO ALL’UE I VACCINI

Che la rinegoziazione però abbia avuto un prezzo è sicuro. Come scrive, infatti, il manifesto “Bruxelles si è limitata a dichiarare che ‘il prezzo non differisce in modo sostanziale da quanto inizialmente concordato’”. In quel “sostanziale” sta tutta la differenza.

L’articolo afferma poi che Pfizer ha dichiarato che negli Stati Uniti “il costo del nuovo vaccino sarà innalzato a 110-130 dollari a dose, cioè oltre cinque volte di più rispetto al valore iniziale”. La ragione è “recuperare un fatturato che, nel secondo trimestre del 2023, è calato del 54% rispetto all’anno precedente, dopo un biennio record in cui la Pfizer è diventata la prima azienda farmaceutica mondiale”.

Inoltre, l’Ue, come mostra la rinegoziazione del contratto, è legata per molti anni a venire alla casa farmaceutica statunitense perché, conclude il quotidiano, “al ritmo tenuto nel 2023, le dosi Pfizer prenotate basteranno per i prossimi decenni”.

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