La campagna antinfluenzale andrà a braccetto con quella anti-Covid. Ad annunciarlo è il ministero della Salute, che con una circolare anticipa anche l’arrivo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici aggiornata alla variante XBB 1.5 (nonostante di recente l’attenzione si sia spostata sull’ultima scoperta BA.2.86).
Ecco a chi sono raccomandati e perché secondo alcuni esperti non è più giusto che vengano offerti a tutti senza pagare.
CAMPAGNA ANTINFLUENZALE E ANTI-COVID CON VACCINI AGGIORNATI
“In concomitanza con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/24, è previsto l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti COVID-19 con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici (formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5), la cui approvazione da parte di EMA e AIFA è prevista per fine estate/inizio autunno e di cui si prevede la disponibilità di dosi a partire dal mese di ottobre”.
Lo afferma una circolare firmata dal Direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia.
“Fatte salve eventuali specifiche indicazioni d’uso, sarà possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri vaccini (con particolare riferimento al vaccino antinfluenzale)”.
A CHI È CONSIGLIATA LA VACCINAZIONE ANTI-COVID
Come si legge nel documento, l’obiettivo della campagna è “prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di COVID-19 nelle persone anziane e con elevata fragilità, e proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari”.
Nessun obbligo quindi, ma a questi gruppi viene “raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione di vaccino aggiornato”. La vaccinazione si consiglia anche a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità.
Relativamente alle tempistiche di somministrazione, i vaccini monovalenti adattati alla variante XBB.1.5 si potranno ricevere sia per il ciclo primario sia come richiamo a distanza di almeno 3 mesi dall’ultima dose – “a prescindere dal numero di richiami già effettuati o ultima infezione diagnosticata”.
CHI SONO LE PERSONE CON ELEVATA FRAGILITÀ
Nello specifico, il Ministero indica tra le persone con “elevata fragilità” a cui è raccomandata la vaccinazione anti-Covid: over 60 e ospiti delle Rsa; donne in gravidanza in qualsiasi trimestre o nel periodo “postpartum” comprese le donne in allattamento; operatori sanitari e sociosanitari; studenti che effettuano tirocini in strutture assistenziali.
Si aggiungono poi le persone dai 6 mesi ai 59 anni affette da patologie o a rischio di sviluppare una forma grave di Covid, come nel caso di malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, dell’apparato cardio-circolatorio, cerebrovascolari, ma anche con diabete e altre endocrinopatie severe, malattie neurologiche, obesità, in dialisi o con insufficienza renale cronica, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie.
Si raccomanda il vaccino anti-Covid anche a persone con patologia oncologica o onco-ematologica, con trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva o di cellule staminali ematopoietiche e in attesa di trapianto d’organo, a chi segue terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico, con immunodeficienze primitive o secondarie, con asplenia anatomica o funzionale, pregressa splenectomia o in elezione, soggetti con infezione da HIV con AIDS, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali, sindrome di Down, cirrosi epatica o epatopatia cronica grave e disabili gravi.
Inoltre, per le persone con marcata compromissione del sistema immunitario o con gravissime fragilità, potrebbe essere necessaria, dopo valutazione medica, un’ulteriore dose di richiamo o una anticipazione dell’intervallo dall’ultima dose.
VACCINO GRATIS O A PAGAMENTO? ECCO COSA DICONO GLI ESPERTI
Ma oltre a chi è suggerito vaccinarsi, un nuovo tema tiene banco tra gli esperti: continuare a offrire a tutti il vaccino anti-Covid o solo ai gruppi individuati dal ministero della Salute?
La maggior parte sembra essere d’accordo sul mantenere la gratuità solo per coloro a cui si raccomanda la vaccinazione. È quanto sostenuto da Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma e Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova.
“Per la vaccinazione è giusto che in autunno i fragili e gli anziani la facciano, ma solo loro. Non vedo la necessità per gli altri, quindi è chiaro che il vaccino dovrà essere gratuito solo per le categorie individuate dalla circolare della direzione della Prevenzione del ministero della Salute, gli altri lo pagheranno”, ha affermato Ciccozzi.
Gli fa eco Bassetti: “In questi anni abbiamo visto che la scelta della gratuità ci ha fatto buttare via milioni di dosi perché molti italiani non hanno capito l’importanza di questi vaccini. Quindi è ora che aprano gli occhi sul fatto che lo Stato spende tanto sui vaccini, un investimento importante. Giusto quindi che il Ssn offra gratis il vaccino anti-Covid alle categorie a rischio, ma gli altri lo paghino”.
Di diverso parere, invece, Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), il quale ritiene che il vaccino anti-Covid dovrebbe “essere offerto gratis a chi lo vuole fare anche se non è nelle categorie per cui è raccomandato”.