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malattie sessualmente trasmissibili

Le malattie sessualmente trasmissibili sono in ascesa in tutto il mondo. Report Oms

Gli Stati Uniti avevano avvertito di un trend in crescita delle malattie sessualmente trasmissibili, con sifilide e gonorrea in testa. Ora l'Oms avverte che tutto il mondo non ne è al riparo e che la resistenza agli antibiotici è motivo di preoccupazione. Fatti e numeri

 

Lo avevano osservato i Center for Disease Control and Prevention (Cdc) negli Stati Uniti, ma ora la conferma arriva anche dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Le malattie sessualmente trasmissibili (Mst), in particolare sifilide e gonorrea multiresistente, sono in aumento in tutto il mondo. Ma anche per il virus dell’Hiv si registra un calo insufficiente delle nuove infezioni e i numeri delle epatiti virali continuano a essere sostenuti.

LE PRINCIPALI MALATTIE E INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMISSIBILI

I batteri, virus e parassiti che possono essere trasmessi attraverso il contatto sessuale sono più di 30. Alcune Mst possono anche essere trasmesse da madre a figlio durante la gravidanza, il parto e l’allattamento.

Otto agenti patogeni sono collegati alla maggiore incidenza di infezioni sessualmente trasmissibili (Ist). Di questi, quattro sono attualmente curabili: sifilide, gonorrea, clamidia e tricomoniasi. Le altre quattro sono infezioni virali: epatite B, herpes simplex virus (Hsv), Hiv e papillomavirus umano (Hpv).

A ciò, precisa l’Oms, si aggiungono i focolai emergenti di nuove infezioni che possono essere contratte per via sessuale, come il vaiolo, la Shigella sonnei, la Neisseria meningitidis, l’Ebola e lo Zika, nonché il riemergere di Ist trascurate come il linfogranuloma venereo.

I RISCHI CHE DERIVANO DA MST E IST

Come ricorda l’organizzazione, le Ist possono avere gravi conseguenze che vanno oltre l’impatto immediato dell’infezione stessa. Tra questi, herpes, gonorrea e sifilide possono aumentare il rischio di acquisizione dell’Hiv, mentre gonorrea e clamidia sono le principali cause di malattie infiammatorie pelviche e infertilità nelle donne.

La trasmissione da madre a figlio delle Mst può provocare nati morti, morti neonatali, basso peso alla nascita e prematurità, sepsi, congiuntivite neonatale e deformità congenite. Ma anche, come anticipato, cancro del collo dell’utero e altri tipi di cancro causati dall’infezione da Hpv.

L’epatite B, infine, ha causato poco più di 1 milione di morti nel 2022, soprattutto per cirrosi e carcinoma epatocellulare.

I NUMERI

Le Ist hanno un profondo impatto sulla salute sessuale e riproduttiva a livello mondiale. Ogni giorno, secondo l’ultimo report dell’Oms, vengono contratte, da persone di età compresa tra 15 e 49 anni, più di 1 milione di Ist curabili. La maggior parte di queste però è asintomatica.

Nel 2020, l’Agenzia aveva stimato 374 milioni di nuove infezioni da una delle 4 Ist: clamidia (129 milioni), gonorrea (82 milioni), sifilide (7,1 milioni) e tricomoniasi (156 milioni). Nel 2022, invece, le infezioni da sifilide negli adulti sono arrivate a 8 milioni e a 1,1 milioni nelle donne in gravidanza, con oltre 390.000 esiti negativi alla nascita.

In generale, “l’Hiv a livello globale, le epidemie di epatite virale e le infezioni a trasmissione sessuale continuano a rappresentare sfide significative per la salute pubblica, causando 2,5 milioni di morti ogni anno”.

HERPES GENITALE, INFEZIONE DA HPV ED EPATITI

L’Oms stima poi che nel 2016 più di 490 milioni di persone convivessero con l’herpes genitale e che circa 300 milioni di donne avessero un’infezione da Hpv, la causa principale del cancro al collo dell’utero e del cancro anale tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini. L’infezione Hpv, prevenibile con il vaccino, è associata a oltre 311.000 decessi per cancro al collo dell’utero ogni anno.

A questo si aggiunge la stima di 254 milioni di persone che nel 2022 convivevano con l’epatite B. In particolare, rispetto al passato, si sono registrati circa 1,2 milioni di nuovi casi di epatite B e quasi 1 milione di nuovi casi di epatite C, con il numero stimato di decessi per epatite virale che è aumentato da 1,1 milioni nel 2019 a 1,3 milioni nel 2022.

CALO (INSUFFICIENTE) DI INFEZIONI DA HIV

Mentre le ricerche per un vaccino contro il virus dell’Hiv proseguono, le nuove infezioni, seppur in calo, causano ancora troppi decessi. Secondo il report Oms, infatti, i nuovi casi “si sono ridotti solo da 1,5 milioni nel 2020 a 1,3 milioni nel 2022”. Tuttavia, i decessi legati al virus “continuano a essere elevati”: nel 2022 si sono verificate “630mila morti correlate all’Hiv, il 13% delle quali tra bambini di età inferiore ai 15 anni”.

Solo in Italia, dove circa 140mila persone vivono con l’Hiv, sono state registrate negli ultimi due anni mediamente poco meno di 2.000 nuove infezioni, un dato in leggero rialzo rispetto al 2020. Ma, “il dato più preoccupante e rilevante – ha spiegato il dottor Andrea Antinori, direttore del Dipartimento clinico e Uoc immunodeficienze virali dello Spallanzani di Roma – è che più della metà, il 58% di queste diagnosi, è nella fase avanzata della malattia, il che vuol dire che le persone ritardano il test perché inconsapevoli del proprio stato di infezione”.

LA RESISTENZA AI FARMACI

Ma, oltre ai numeri, a preoccupare è la resistenza dei batteri che causano Mst ai farmaci. Come nel caso della gonorrea, definita ormai supergonorrea o gonorrea multiresistente per la sua capacità di evadere o avere una risposta ridotta a diverse classi di antibiotici.

Nel 2023, fa sapere l’Oms, su 87 Paesi in cui è stata condotta una sorveglianza rafforzata della resistenza antimicrobica della gonorrea, 9 hanno riportato livelli elevati (dal 5 al 40%) di resistenza all’ultima linea di trattamento specifica, il ceftriaxone. Ecco perché il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha detto che l’agenzia “ha aggiornato il trattamento raccomandato per ridurre la diffusione di questo ceppo di gonorrea multiresistente”.

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