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Medicinali Cina Europa

La Cina strozzerà l’Europa sui medicinali?

Mancano paracetamolo, ibuprofene, antibiotici liquidi per bambini. La Cina, che insieme all’India rappresenta oltre il 60% della fornitura di ingredienti farmaceutici attivi a livello globale, chiude i rubinetti e lascia a secco di medicinali l’Europa. Perché?

 

Quello che in molti temevano, e che Start scriveva qualche giorno fa, si sta effettivamente avverando. La disastrosa situazione in cui versa la Cina, a seguito dell’allentamento della politica zero Covid, si sta ripercuotendo sull’Europa, dove iniziano a scarseggiare medicinali come paracetamolo e penicillina a causa sia dell’esigenza del Paese di soddisfare la domanda interna sia dei rallentamenti nelle esportazioni.

COSA SI DICE IN EUROPA

“Paracetamolo: il rallentamento delle esportazioni cinesi fa temere una carenza in Francia”, titola Libération, “La Germania sta combattendo contro una drammatica carenza di medicinali” scrive DW, “Il Regno Unito emette un protocollo per ‘grave carenza’ di penicillina” si legge sul Financial Times, in Italia già un mese fa veniva lanciato l’allarme per la mancanza di circa 3mila medicinali.

A COSA È DOVUTA LA CARENZA DI MEDICINALI

Come ha spiegato a Euronews Next Ilaria Passarani, segretario generale del Pharmaceutical Group of the European Union (PGEU), che rappresenta i farmacisti dell’Ue, alla base di questo fenomeno ci sono cause strutturali e circostanziali: “La situazione è stata molto grave nel corso degli anni in tutti i Paesi e ha riguardato tutti i tipi di farmaci. Negli ultimi sette, otto anni abbiamo assistito a un aumento del problema”.

Il fenomeno, dunque, non è nuovo, ma si è aggravato con la pandemia, la guerra in Ucraina e, ora, con le restrizioni alle esportazioni imposte dalla Cina.

CHE C’ENTRA LA CINA

Tra le cause strutturali a cui accennava Passarani riguardo alla carenza di medicinali in Europa, quella principale è sicuramente dovuta al fatto che Cina e India insieme, nel 2020, rappresentavano oltre il 60% della fornitura di ingredienti farmaceutici attivi a livello globale. E, come sempre, la forte dipendenza da pochi Paesi comporta dei rischi, soprattutto nel momento in cui le catene di approvvigionamento si interrompono.

“Se c’è un problema con un produttore specifico, si verifica una carenza a livello mondiale”, ha commentato Passarani.

MA PERCHÉ LA SUPPLY CHAIN DEI MEDICINALI SI È INTERROTTA?

Per riprendere Passarani, tra le cause circostanziali che stanno provocando la mancanza di medicinali, c’è sicuramente l’emergenza che sta affrontando la Cina da quando, all’inizio di dicembre, in seguito alle inedite proteste e alla mancata crescita economica attesa, ha deciso di allentare di colpo la politica zero Covid.

Una scelta suicida, in un Paese con un tasso di vaccinazione molto basso e in cui sono stati usati solo vaccini poco efficaci, che sta provocando un numero non ben definito – almeno ufficialmente – di infezioni e decessi. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si è detta “molto preoccupata” e ha chiesto a Pechino di condividere i suoi dati. Secondo le stime della società di dati sanitari Airfinity, più di 5.000 persone stanno probabilmente morendo ogni giorno a causa del Covid.

La necessità di rispondere al fabbisogno interno di medicinali, responsabile delle limitazioni alle esportazioni, e il collo di bottiglia che si sta verificando nelle catene di approvvigionamento a causa della mancanza di lavoratori perché infettati, stanno ora producendo i loro effetti anche sull’Europa.

IN FRANCIA È ALLARME PARACETAMOLO

La Francia teme una grave carenza di paracetamolo, farmaco che non si produce praticamente più in Europa dal 2008 e di cui la Cina è responsabile per metà della produzione mondiale.

FranceInfo afferma che in Cina alcuni siti di produzione di ibuprofene e paracetamolo, ma anche di mascherine e test Covid , ono stati requisiti dal governo e non potranno inviare ciò che prima esportavano. Non solo. Pechino avrebbe anche invocato l’aiuto dell’India che si è detta disponibile.

Un ministro francese, che ha voluto rimanere anonimo, ha detto a Les Echos che si tratta di “un rischio ben chiaro per le prossime settimane”, infatti, il Paese ipotizza che le conseguenze di queste tensioni dovrebbero farsi sentire entro un mese e le autorità invitano i cittadini a non farsi prendere dal panico facendo incetta di medicinali.

E a proposito della grave mancanza di produzione di farmaci in Europa (alla quale la Francia vorrebbe rimediare, almeno per il suo fabbisogno), “la lobby dell’industria farmaceutica – scrive Euronews Next – ha segnalato di essere disposta a riportare una parte della produzione in Europa, ma osserva che la burocrazia può rappresentare un ostacolo” e “sostiene inoltre che il sistema sanitario francese offre pochi incentivi a farlo, visti i bassi prezzi di vendita imposti per i farmaci rimborsabili”.

IN GERMANIA MANCA GIÀ UN PO’ TUTTO

“Mancano antibiotici, antidolorifici, ma anche riduttori della pressione sanguigna, farmaci contro il cancro, lo stomaco e il cuore. È particolarmente difficile rifornire i medicinali per i bambini”, racconta a DW un farmacista di Berlino mentre controlla la disponibilità dei farmaci nel database del computer, solo per vedere ancora una volta che centinaia di farmaci risultano sempre esauriti.

I genitori ormai cercano su internet rimedi o farmaci alternativi (che, secondo uno studio francese conducono a errori di medicazione nell’11% dei casi) o si recano in sovraffollati pronto soccorso. E il capo dell’ordine dei medici, Klaus Reinhardt, ha proposto di fare dei mercatini delle medicine, “anche scadute da qualche mese”, dove ognuno mette a disposizione degli altri quello che ha.

NEL REGNO UNITO NON CI SONO FARMACI PER I BAMBINI

Nel Regno Unito, i farmacisti segnalano la carenza in tutto il Paese degli antibiotici utilizzati per il trattamento dello streptococco A “nonostante il segretario alla Sanità abbia insistito sul fatto che il governo ‘non è a conoscenza’ di un problema”, scrive il Guardian.

Tuttavia, la richiesta di penicillina e amoxicillina, uno degli antibiotici più comunemente prescritti ai bambini, è aumentata negli ultimi giorni a causa dell’aumento dei casi di streptococco A tra i bambini nelle scuole, ma anche qui i farmacisti con sanno come correre ai ripari. Questo è il tweet di uno di loro che mostra che non ci sono scorte disponibili per ordinare nessuno dei due farmaci:

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