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Vaccino Novavax

Il vaccino di Novavax a un passo dalla commercializzazione?

Quella del vaccino di Novavax è una storia lunga e tortuosa, iniziata agli albori della pandemia e proseguita con una serie di ostacoli legati principalmente alla produzione, ma forse ora sta per concludersi positivamente. Tutti i dettagli

 

Già a metà novembre si parlava della possibilità che il vaccino anti Covid della statunitense Novavax, Nuvaxovid, venisse commercializzato al più presto. Ora c’è la conferma da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), la quale ha annunciato che il suo via libera potrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

COSA HA DETTO L’EMA

Martedì, in occasione della sessione pubblica di un incontro a Bruxelles tra i ministri della Salute dell’Unione europea, Emma Cooke, direttrice esecutiva dell’Ema, ha detto: “Il vaccino di Novavax potrebbe venire autorizzato in un futuro molto prossimo”.

L’Ema che prevede di concludere a breve la propria valutazione, iniziata il 17 novembre, ha aggiunto che questo prodotto “fornirà una nuova opzione per vaccinare le persone nell’Ue e nel mondo”.

COME HA REAGITO LA BORSA

Intanto, scrive Radicor , dopo l’annuncio il titolo ha spiccato il volo. Novavax si è attestato a Wall Street a 165,6 con un aumento del 16,77%. “A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 174,5 e successiva a 196. Supporto a 153”.

PERCHÉ POTREBBE PIACERE AI NO VAX

Il vaccino di Novavax si basa su una tecnologia diversa rispetto a tutti quelli finora autorizzati in Ue. A differenza dei vaccini a mRNA (come Pfizer/BioNTech e Moderna) o a vettore virale (come AstraZeneca e Johnson&Johnson), infatti, è un vaccino proteico.

Questo significa che per provocare una risposta immunitaria, fornisce alle cellule proteine e coadiuvanti, invece che un frammento di codice genetico. Si tratta quindi di un vaccino realizzato a livello biologico con proteine ricombinate.

UNA NUOVA TECNOLOGIA MA CON UNA LUNGA STORIA

È vero che si parla di un vaccino di nuova generazione, ma ha alle spalle una lunga storia di studi e prove di sicurezza ed efficacia. I vaccini proteici sono una tipologia di sieri già in uso da decenni contro patologie come pertosse, epatite e meningite, herpes zoster e altre infezioni virali.

Il meccanismo delle “proteine ricombinanti”, infatti, non è nuovo in quanto è in uso da 30 anni nello sviluppo di vaccini. A giugno The Atlantic scriveva: “Il persistente hype intorno alla tecnologia dei vaccini mRna ci sta distraendo da altri modi per porre fine alla pandemia”.

CHI USERÀ IL VACCINO DI NOVAVAX

Al momento solo l’Indonesia e le Filippine hanno autorizzato il vaccino di Novavax per l’uso di emergenza ma, come scriveva Start un paio di settimane fa, anche il Regno Unito si è già fatto avanti ordinando 60 mila dosi.

UNA BUONA NOTIZIA PER I PAESI A BASSO REDDITO?

“Il mondo ha bisogno di questi vaccini a base di proteine per raggiungere le popolazioni vulnerabili”, scrive Nature citando Nick Jackson, capo dei programmi e delle tecnologie innovative alla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations, che ha investito più di 1 miliardo di dollari in cinque vaccini proteici anti Covid.

Finora, meno del 6% delle persone nei Paesi a basso reddito sono state vaccinate e questa tipologia di farmaci ha un costo di produzione contenuto e non richiede temperature diverse da quelle di un normale frigorifero.

RISULTATI PROMETTENTI

Il vaccino di Novavax che attualmente ha mostrato un’efficacia del 90% (il test, è stato svolto prima dell’arrivo delle varianti Delta e Omicron), afferma il Guardian, sembra fornire un’ottima risposta immunitaria se somministrato dopo una dose di AstraZeneca. Un mix and match di particolare interesse sempre per i Paesi a basso reddito visto che entrambi i sieri possono essere trasportati e conservati facilmente.

NOVAVAX COME PFIZER CONTRO OMICRON

Un vaccino specifico per combattere la variante Omicron. Non è l’idea solo di Pfizer che ha annunciato di aver iniziato a lavorarci a fine novembre e che prevede di poterlo produrre e iniziare a consegnare entro marzo 2022, anche la biotech Novavax – sebbene stia già valutando l’efficacia del suo vaccino contro la variante Omicron – ha avviato lo stesso progetto.

La produzione su scala commerciale, fanno sapere dall’azienda, potrebbe iniziare a gennaio 2022.

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