Prosegue il percorso di Nuvaxovid, il vaccino della biotech statunitense Novavax. Dopo l’Indonesia – primo Paese al mondo ad autorizzarne l’uso di emergenza – e le Filippine ora anche il Regno Unito si appresta a dare l’approvazione per l’immissione in commercio. Il governo, fa sapere il Guardian, ha già ordinato 60 milioni di dosi.
IN COSA SI DISTINGUE NOVAVAX
Novavax, a differenza dei vaccini a mRNA (come Pfizer/BioNTech e Moderna) o a vettore virale (come AstraZeneca e Johnson&Johnson), è sì un vaccino di nuova generazione, ma ha alle spalle una lunga storia di studi e prove di sicurezza ed efficacia.
Rientra nei vaccini proteici, una tipologia già in uso da decenni contro patologie come pertosse, epatite e meningite, herpes zoster e altre infezioni virali.
I vaccini proteici, per provocare una risposta immunitaria, forniscono alle cellule proteine e coadiuvanti, invece che un frammento di codice genetico. Si tratta quindi di un vaccino realizzato a livello biologico con proteine ricombinate.
BASTERÀ A CONVINCERE I NO VAX?
Del vaccino di Novavax, il professor Roberto Cauda, docente di Malattie infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’Unità operativa di malattie infettive al Policlinico Gemelli, intervistato dal Sussidiario ha detto: “sarebbe l’ideale per tutti coloro che temono gli attuali vaccini perché non vogliono farsi iniettare materiale genetico. Non essendo un vaccino genico se questo può portare alla vaccinazione gli esitanti è comunque una cosa importante”.
I RISULTATI
Nella domanda presentata da Novavax alla Food and Drug Admininstration (Fda) è scritto che in uno studio su 30.000 persone il farmaco ha mostrato un’efficacia del 90%. Il test, tuttavia, è stato svolto prima dell’arrivo della variante Delta.
L’Ema comunque, secondo Reuters, dovrebbe deliberare molto prima della Fda perché, negli Stati Uniti, Novavax ha dovuto risolvere problemi di produzione.
I VANTAGGI
Novavax, prodotto dall’omonima azienda biotecnologica americana di Gaithersburg, nel Maryland, tra gli altri vantaggi ha quello di essere estremamente economico oltre che di facile trasporto e stoccaggio dato che può essere conservato in un normale frigorifero. Si somministra in due dosi a 21 giorni di distanza.
GLI ALTRI VACCINI PROTEICI
Ma ci sono anche altri vaccini anti Covid a base di proteine che sono all’ultimo stadio di studi clinici, tra cui uno sviluppato da Sanofi e GSK. I dati finali della sua sperimentazione di fase 3 sono attesi a breve, ma anche in questo caso il Regno Unito ne ha già ordinato 60 milioni di dosi.
REGNO UNITO PRONTO AD AUTORIZZARE NOVAVAX
I regolatori britannici, secondo il Guardian, sembrerebbero pronti a dare l’ok a Novavax, che diventerebbe il quarto vaccino autorizzato nel Paese.
In realtà, secondo il National Health Service (Nhs), i vaccini autorizzati nel Regno Unito sono già quattro: AstraZeneca, Pfizer/BioNTech, Moderna e Johnson&Johnson, che però si legge sul sito del Nhs sarà disponibile alla fine dell’anno.