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Sport

Rendere lo sport detraibile dal 730 ci farà essere meno pigri?

Non solo pasticche, sciroppi, pomate. A breve sulla ricetta medica potrebbero comparire anche indicazioni sull'esercizio fisico, il cui costo, come per i farmaci, verrebbe poi in parte recuperato con il 730. Ecco cosa prevede il ddl che vuole incentivare lo sport. Tutti i dettagli

 

Sarà l’aria delle Olimpiadi e il contagioso entusiasmo di voler tutti diventare sportivi o semplicemente la presa di coscienza che l’attività fisica è un salvavita. Non si contano infatti i benefici che apporta alla salute da quando si è piccoli fino alla vecchiaia. Certo, ognuno con le proprie possibilità e senza strafare. E, quindi, chi meglio di un medico per richiamare al benessere anche i più pigri?

La politica, all’unanimità, ha deciso di intervenire con un disegno di legge in cui prevede che sulla ricetta medica compaiano indicazioni sull’esercizio fisico, che potrebbe essere in parte detraibile con il 730.

LO SPORT METTE TUTTI D’ACCORDO

Tutti i partiti in X Commissione (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato hanno sottoscritto il disegno di legge 287 a firma della senatrice Daniela Sbrollini (Italia Viva) su “Disposizioni recanti interventi finalizzati all’introduzione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia all’interno del Servizio sanitario nazionale”.

“Lo sport è un ‘farmaco’ che non ha controindicazioni e fa bene a tutte le età”, ha detto Sbrollini, che è vicepresidente della X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato, oltre che presidente dell’intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili.

RENDERE LO SPORT DETRAIBILE

Il ddl, che ha l’obiettivo di incentivare e promuovere l’esercizio fisico come strumento di prevenzione e di cura, vuole anche renderlo prescrivibile, per far sì che possa essere detraibile con il 730, proprio come un farmaco.

“Il disegno di legge che ho presentato – ha spiegato Sbrollini – intende dare la possibilità a pediatri, medici di medicina generale e specialisti di inserirlo in ricetta medica, così che le famiglie possano usufruire delle detrazioni fiscali. La speranza è che, recuperando attraverso il 730 parte dell’investimento, le persone siano incentivate a impegnarsi in attività positive per la propria salute”.

MA QUANTO SIAMO PIGRI?

La senatrice, a sostegno della necessità di introdurre l’esercizio fisico nella ricetta medica, ha poi riferito i pessimi dati sull’argomento: “I numeri evidenziano che l’esercizio fisico, nonostante sia un fattore determinante per la salute degli individui, è infatti ancora troppo poco praticato”.

“I dati dell’Eurobarometro – afferma Sbrollini – dicono che nell’Unione europea il 45% delle persone afferma di non fare mai esercizio fisico o praticare sport e 1 su 3 ha livelli insufficienti di attività fisica”.

L’INSOSTENIBILE PESO DELL’INATTIVITÀ

Essere così sedentari non giova alla salute e nemmeno alle casse dello Stato. E infatti, come ha ricordato la senatrice, “la conseguenza è l’insorgere di milioni di casi di malattie non trasmissibili che peggiorano la salute delle persone e gravano sulle economie dei singoli Paesi”.

“Il rapporto congiunto dell’Oms e dell’Ocse, Step up! Affrontare il peso dell’insufficiente attività fisica in Europa, evidenzia che, con un aumento dell’attività fisica a 150 minuti a settimana, si eviterebbero in Europa 11,5 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili entro il 2050, tra cui 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari, 1 milione di casi di diabete di tipo 2, oltre 400.000 casi di diversi tumori”.

Nel nostro Paese, secondo quanto dichiarato da Sbrollini, “il costo dell’inattività fisica è stimato a 1,3 miliardi di euro nei prossimi 30 anni. Da qui l’importanza di un’iniziativa legislativa che consenta finalmente di prescrivere l’esercizio fisico esattamente come un farmaco”.

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