Qual è l’associazione tra un’alimentazione a base vegetale post-diagnosi e il rischio di progressione del tumore alla prostata? È la domanda che si sono posti alcuni ricercatori della University of California di San Francisco. I risultati sono stati pubblicati su Jama Network Open.
LO STUDIO
Il team di studiosi ha valutato il decorso della malattia di 2.062 uomini con una diagnosi di cancro alla prostata non metastatico, agli stadi iniziali. Dopo averli seguiti per circa 6 anni e mezzo, i ricercatori hanno osservato che i pazienti che assumevano un maggiore apporto di alimenti vegetali avevano un rischio inferiore di progressione del tumore alla prostata rispetto a quelli con un apporto più basso.
In particolare, in coloro che seguivano in maniera più assidua questo modello alimentare si registrava una riduzione del rischio di progressione del 47% rispetto a chi invece era più lontano da questo tipo di alimentazione.
L’IMPATTO DI UNA DIETA A BASE VEGETALE E LA PROGRESSIONE DEL TUMORE ALLA PROSTATA
“Questi risultati – afferma la ricerca – suggeriscono che il consumo di una dieta prevalentemente vegetale può essere associato a migliori risultati di salute specifici per il cancro alla prostata tra gli uomini affetti da tale patologia”.
Per dieta a base vegetale non si intente l’esclusione di carne e pesce, ma una maggiore prevalenza di alimenti vegetali.
“Le diete a base vegetale sono sempre più popolari e apportano benefici nutrizionali tra le persone a cui sono state diagnosticate varie malattie croniche”, scrivono i ricercatori. “Tuttavia, si sa poco sul legame tra queste diete e gli esiti clinici dopo la diagnosi di cancro alla prostata”.
Per tale motivo, concludono gli esperti, “sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, i risultati dello studio suggeriscono che i modelli dietetici a base vegetale possono essere inversamente associati al rischio di progressione del tumore alla prostata”.
PERCHÉ FANNO BENE FRUTTA E VERDURA
Come spiegato nella ricerca, i meccanismi attraverso cui una dieta ad alto contenuto di alimenti vegetali può esercitare un effetto positivo sono molteplici. Frutta e verdura sono ricchi di composti, con azione antiossidante e antinfiammatoria, che proteggono dal tumore, così come di fibre. Al contrario, gli alimenti di origine animale sono legati a un aumento del rischio di insorgenza di tumori e di recidive.
I DATI SUL TUMORE ALLA PROSTATA
In Italia, secondo la Fondazione Airc, il cancro della prostata, al novembre 2021, era il tumore più diffuso nella popolazione maschile e rappresentava il 18,5% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo.
Mentre per l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e la Fondazione Aiom negli ultimi tre anni i casi di tumore alla prostata sono aumentati del 14% e, nel 2023, in Italia, ha colpito 41.100 uomini, ovvero circa 5.000 in più rispetto al 2020. Ma per fortuna c’è anche una buona notizia: più del 60% dei pazienti riesce a sconfiggere definitivamente il carcinoma grazie ai progressi fatti dalla scienza.
Infatti, come sottolinea l’Airc, nonostante l’incidenza elevata, il rischio che la malattia abbia un esito infausto è basso, soprattutto se si interviene in tempo. Rispetto al 2015, nel 2020 è stata stimata una riduzione dei tassi di mortalità del 15,6% e a distanza di 5 anni dalla diagnosi circa il 92% degli uomini è ancora vivo, una percentuale tra le più alte in caso di tumore, soprattutto se si tiene conto dell’avanzata età media dei pazienti.