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Bayer Tumore Prostata

Cosa fanno Fondazione Aiom e Bayer contro il tumore alla prostata

Il contributo di Bayer alla campagna d’informazione dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e Fondazione Aiom nella lotta al tumore alla prostata sarà "non condizionante", tuttavia l'utilizzo di una delle sue terapie contro questa neoplasia è stato recentemente ampliato. Fatti e approfondimenti

 

Negli ultimi tre anni i casi di tumore alla prostata sono aumentati del 14%. Per questo, l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e Fondazione Aiom hanno lanciato una nuova campagna d’informazione alla quale contribuirà anche la casa farmaceutica tedesca Bayer.

Il suo apporto riferiscono che sarà “non condizionante”, però, uno dei suoi farmaci specifico proprio per il trattamento del tumore alla prostata è uno dei suoi prodotti di maggiore successo.

DATI SUL TUMORE ALLA PROSTATA IN ITALIA

Nel 2023, in Italia, il tumore alla prostata ha colpito 41.100 uomini, ovvero circa 5.000 in più rispetto al 2020. Ma per fortuna c’è anche una buona notizia: più del 60% dei pazienti riesce a sconfiggere definitivamente il carcinoma grazie ai progressi fatti dalla scienza.

L’INIZIATIVA DI AIOM

Proprio per sensibilizzare oncologi ma anche pazienti, caregiver, istituzioni e la popolazione in generale sulle nuove disponibilità terapeutiche per questa neoplasia, l’Associazione italiana di Oncologia medica (Aiom) e Fondazione Aiom hanno lanciato una nuova campagna d’informazione realizzata con il contributo non condizionante di Bayer.

IL CONTRIBUTO “NON CONDIZIONANTE” DI BAYER

Ma che significa “contributo non condizionante”? Secondo Lettera 43, a ideare nel 2019 questa “dicitura inedita nel mondo dei contenuti sponsorizzati” è stato il gruppo editoriale Rcs. Anche Il Post, lo scorso settembre, nella sua newsletter Charlie dedicata al mondo dell’editoria, propone un altro caso in cui, sempre il Corriere della sera, usa l’espressione per promuovere un evento, organizzato dalla propria sezione Salute e a cui prenderà parte anche l’azienda farmaceutica Dompé.

“È una frase non molto usuale – si legge -, scelta per suggerire che la presenza di Dompé come sponsor dell’evento (Dompé è un’azienda farmaceutica, il contributo è evidentemente un contributo economico) non abbia avuto nessun tipo di influenza sulla scelta degli ospiti invitati né che influenzerà la discussione. È un modo per indicare – in tempi in cui questi terreni sono molto scivolosi, e lo sono stati in particolare al Corriere – l’indipendenza del giornale rispetto allo sponsor, specialmente in questo caso visto che gli interessi dell’azienda farmaceutica potrebbero essere vicini agli interessi dell’evento”.

“Aziende come Dompé – ricorda la newsletter – possono decidere di sostenere questo genere di iniziative per trarne benefici indiretti di comunicazione del proprio brand, per propri interessi nel promuovere il dibattito e l’attenzione sui temi della salute, oppure per avere un ritorno di immagine dal sostegno a iniziative di interesse pubblico”.

IL FARMACO DI BAYER CONTRO IL TUMORE ALLA PROSTATA

Come scrive Airc, “sono disponibili molti tipi di trattamento per il tumore della prostata”. Dalla ‘vigile attesa’, soprattutto negli anziani, che non prevede trattamenti fino alla comparsa di sintomi, alla chirurgia radicale.

Darolutamide di Bayer, già approvato per il trattamento dei pazienti con tumore della prostata non metastatico resistente alla castrazione (nmCRPC) e a rischio elevato di sviluppare metastasi, ha ottenuto un anno fa anche la raccomandazione da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) per il suo utilizzo con la terapia di deprivazione androgenica in associazione a docetaxel per il trattamento dei pazienti con tumore della prostata ormonosensibile metastatico (mHSPC).

Come sottolinea anche Marcello Tucci, direttore dell’Oncologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti, in un articolo di Repubblica sull’iniziativa Aiom, il trattamento di Bayer è “una strategia che ha ulteriormente migliorato il controllo della malattia metastatica ormono-sensibile” e “ha dimostrato di ridurre del 32% il rischio di morte se somministrato insieme a terapia ormonale e chemioterapia”.

Darolutamide, commercializzato con il nome di Nubeqa, è sicuramente uno tra i farmaci di maggiore successo di Bayer tanto che, presentando i risultati del terzo trimestre 2023, l’azienda ha dichiarato che le sue vendite “sono quasi raddoppiate, con incrementi in tutte le regioni”.

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