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Crisanti Vaccini Covid

Crisanti stronca l’Oms (di Ricciardi e Guerra)

Cosa ha detto Andrea Crisanti sulla gestione della pandemia da parte dell'Oms, per cui lavorano anche Walter Ricciardi e Ranieri Guerra

Troppa burocrazia e troppe influenze (di governi e finanziatori). È con queste parole che il virologo Andrea Crisanti giudica, senza mezzi termini, il lavoro dell’Oms, per cui lavorano anche gli italiani Walter Ricciardi (membro italiano del board dell’Oms e consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza) e Ranieri Guerra (direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità).

Andiamo per gradi.

LE DICHIARAZIONI DI ANDREA CRISANTI

Partiamo dalle dichiarazioni di Andrea Crisanti. “Io penso che l’Oms non è stata all’altezza situazione per due motivi, uno strutturale e uno politico”, ha affermato l’ordinario di Microbiologia e Microbiologia Clinica all’Università di Padova, intervenendo al Festival del Futuro di Verona.

TROPPA BUROCRAZIE E INFLUENZE ESTERNE

“L’Oms è diventata un organismo con una gigantesca burocrazia, e poi è influenzata in maniera sproporzionata da finanziatori esterni che hanno interessi politici, dalle case farmaceutiche ai governi”, afferma Crisanti.

ORGANIZZAZIONE NON ADEGUATA

Per il microbiologo, anche il fatto che l’Oms “includa al suo interno Taiwan mostra che questa organizzazione non è adeguata, e sicuramente ha avuto una responsabilità nell’epidemia, non ascoltando gli allarmi di Taiwan. Per evitare questo bisognerebbe costruire sistemi di allerta per verificare tempestivamente malattie non riconducibili ad agenti già noti”, ha concluso”.

UNA BOCCIATURA A RANIERI GUERRA E WALTER RICCIARDI

Insomma, le parole di Crisanti risuonano come una bocciatura al lavoro anche di Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, e di Walter Ricciardi, rappresentante italiano nel Comitato esecutivo dell’Oms, designato dal governo per il periodo 2017-2020 e, tra l’altro, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emegenza Covid 19.

CAMBIO DI IDEA SU RICCIARDI?

Che Crisanti abbia cambiato idea su Ricciardi? Solo ad agosto, Crisanti nei confronti di Walter Ricciardi, si esprimeva con termini decisamente più dolci: “Molto più efficace delle mascherine è un piano di prevenzione attiva sul territorio. Non mi sorprendono le parole di Walter Ricciardi, secondo cui le scuole potrebbero non riaprire, perché oltre che un grande scienziato è una persona di buon senso e si rende conto che le misure attuali sono passive e che davanti a un aumento del contagio non c’è difesa che tenga. Il governo tenta di riaprire le scuole, ma il problema è che vuol farlo senza pensare a come gestire l’emergenza in alternativa al lockdown”.

TAMPONI: CRISANTI VS RICCIARDI

Di certo Crisanti e Ricciardi non si trovano d’accordo sul fronte tamponi. Andrea Crisanti fin da subito ha sostenuto l’opportunità di tamponi a tappeto, spingendo proprio su questa strada il Veneto di Luca Zaia, e in vista della seconda ondata aveva presentato al governo un piano per portare i tamponi quotidiani a 400.000. Piano, però, bocciato.

A bocciare i tamponi a tappeto, già a marzo, era proprio Ricciardi, consulente del ministro Roberto Speranza. Ricciardi, sosteneva in base alle linee guida dell’Oms, che i tamponi “andrebbero fatti ai soggetti sintomatici, anche con sintomi lievi e dunque precocemente, ed ai soggetti guariti clinicamente per avere una conferma”. Fare i tamponi ai soggetti asintomatici non è opportuno, “tranne nel caso dei sanitari in prima linea come già previsto dal Comitato tecnico scientifico”.

RANIERI GUERRA E IL MANCATO PIANO ANTI PANDEMIA

Le parole di Crisanti risuonano anche come accusa indiretta al lavoro interno all’Oms di Ranieri Guerra. Proprio lo stesso Guerra che, secondo la ricostruzione di Report, sarebbe responsabile del mancato aggiornamento del piano anti pandemia.

L’aggiornamento, infatti, spettava al Dipartimento Prevenzione del ministero. Tra il 2014 e il 2017, ha raccontato Report nelle scorse puntate, a guidarlo c’era Ranieri Guerra.

Guerra ad inizio marzo era stato inviato a Roma per volere del direttore generale Oms, Tedros Adhamon Ghebreyesus, in supporto al governo contro l’emergenza Covid-19, ma proprio sotto la sua direzione, come si legge in questo articolo di Start Magazine, i piani non sono stati aggiornati né le autorità sanitarie hanno pensato di fare stock di mascherine e altri Dpi per fronteggiare l’epidemia.

Guerra che, incalzato dalle domande di Report sulla vicenda, risponde con una grassa risata e con un “Ancora questa storia? E vabbè. Andate avanti così”. E poi: “L’obbligo era di avere un piano. Il piano c’era?”, dice Guerra.

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