L’Italia non aveva un piano pandemico (aggiornato) a gennaio 2020. Ecco perché la risposta del Governo e del sistema sanitario al Covid-19 è stata confusa, improvvisata ed inadeguata.
Il rapporto in cui si smascherano magagne e incertezze italiane in tema sanità è “Una sfida senza precedenti, la prima risposta dell’Italia al Covid”, realizzato da un gruppo di dieci ricercatori e firmato dal direttore regionale dell’Oms per l’Europa Hans Henri P. Kluge. Quel rapporto, però, sul sito dell’Oms resta per meno di 24 ore, prima di sparire e lasciare posto agli elogi al nostro Paese per quanto fatto.
Tutti i dettagli tratti da un’inchiesta di Report su Rai3.
IL RAPPORTO OMS
Partiamo dal principio. Il 13 maggio scorso è finito sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità un rapporto dal titolo “Una sfida senza precedenti, la prima risposta dell’Italia al Covid”. In 100 pagine, 10 ricercatori che lavorano presso il distaccamento dell’Oms, in un palazzo storico di Venezia, hanno fotografato la risposta italiana alla pandemia.
COSA DICEVA IL RAPPORTO
Quella che ne viene fuori è però una fotografia impietosa. L’Italia era impreparata: i ricercatori confermavano che il nostro Paese non aveva un piano pandemico aggiornato ed adeguato. L’obbligo di avere un piano per eventuali pandemia veniva assolto riconfermando un piano del 2006, come dimostrato da Report, programma di Rai3. In quel piano vecchio ed inadeguato, sostiene la trasmissione, c’era scritto di fare entro il 2006 le scorte di anti-virali.
Il dossier sosteneva che medici ed infermieri si contagiavano perchè mancano i dispositivi di protezione e racconta anche i garndi ritardi sui tempi di reazione delle autorità sanitarie, con una guida che è arrivata solo dopo diverso tempo. “Come dire, Ministero della Salute e Regioni non pervenuti”, sostiene il servizio di Report.
IL COMMENTO DI KLUGE
“L’Italia ha uno dei sistemi sanitari più forti, ma quando il Covid-19 è arrivato alle sue porte, il sistema italiano ha sfiorato il collasso. E questo ha creato il panico nel mondo. Al termine della prima fase ed entrando in una fase di transizione verso la cosiddetta normalità, è tempo che l’Italia rifletta sulla sua riposta”, scrive il quel rapporto il direttore regionale dell’Oms per l’Europa Hans Henri P. Kluge.
UN RAPPORTO “FATTO BENE”
La pessima immagine dell’Italia, però, rappresentava la realtà dei fatti. “Ho visto questo report, mi è sembrato fatto bene, è molto interessante. Una descrizione quasi in tempo reale, cosa che raramente succede con i documenti scientifici”, ha detto Stefanai Salmaso, ex direttrice del Centro Nazionale di Epidemiologia a Report. “Descrive letteralmente quello che è successo”.
LA CENSURA
Il rapporto Oms, però, viene censurato. Quel documento, sul sito dell’Oms, è rimasto meno di 24 ore. E a denunciare la scomparsa, in piena emergenza sanitaria, era stato Luca Fusco, il presidente del Comitato “Noi denunceremo” che assiste le famiglie delle vittime del Covid-19.
L’INDAGINE DI REPORT
Il documento scomparso, sostiene Report, “imbarazzava il pesce grosso” Ranieri Guerra, ex direttore del ministero della Salute oggi direttore aggiunto dell’Oms.
Il compito di aggiornare il piano pandemico spettava al Dipartimento Prevenzione del ministero. Tra il 2014 e il 2017, ha raccontato Report nelle scorse puntate, a guidarlo c’era Ranieri Guerra
Guerra ad inizio marzo era stato inviato a Roma per volere del direttore generale Oms, Tedros Adhamon Ghebreyesus, in supporto al governo contro l’emergenza Covid-19, ma proprio sotto la sua direzione, come si legge in questo articolo di Start Magazine, i piani non sono stati aggiornati né le autorità sanitarie hanno pensato di fare stock di mascherine e altri Dpi per fronteggiare l’epidemia.
Guerra che, incalzato dalle domande di Report sulla vicenda, risponde con una grassa risata e con un “Ancora questa storia? E vabbè. Andate avanti così”. E poi: “L’obbligo era di avere un piano. Il piano c’era?”, dice Guerra.
Qui il rapporto “Una sfida senza precedenti, la prima risposta dell’Italia al Covid”.