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Covaxin

Cosa succede al vaccino indiano Covaxin?

Vaccino Covaxin: autorizzato in India nel gennaio 2021 mentre era ancora in corso la terza fase dei test clinici, anche l’Oms a novembre aveva dato il via libera ma ora ne sospende le forniture per l’approvvigionamento delle Nazioni Unite. Ecco perché

 

Tra molte turbolenze e polemiche, l’India, Paese produttore del vaccino anti Covid Covaxin, aveva iniziato a somministrarlo a tutti gli over 18 a partire da gennaio 2021. Un anno dopo, per evitare nuove impennate nei contagi, era stato deciso di ampliare la platea dei soggetti vaccinabili offrendo proprio il farmaco made in India a tutti i giovani dai 15 anni in su.

Adesso, però, sorgono dei dubbi. Ecco cosa ha detto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

LA TRAVAGLIATA AUTORIZZAZIONE DI COVAXIN

Bharat Biotech, l’azienda di Hyderabad che ha sviluppato Covaxin in collaborazione con il Consiglio indiano per la ricerca medica, aveva fatto richiesta per l’autorizzazione all’uso di emergenza all’Oms il 24 maggio 2021 e iniziato a presentare i dati su sicurezza ed efficacia il 6 luglio.

L’Oms, il 3 novembre, aveva dato luce verde dopo un lungo e rigoroso periodo di revisione per accertare la sicurezza, l’efficacia e la stabilità del vaccino, nonché i controlli degli impianti di produzione.

L’autorizzazione prevedeva che venisse usato per contribuire al programma Onu Covax, ideato per garantire un accesso equo a livello globale ai vaccini contro il virus.

L’OMS FA MARCIA INDIETRO

Tuttavia, sabato scorso l’Oms ha deciso di sospenderne le forniture proprio per l’approvvigionamento delle Nazioni Unite a seguito di un’ispezione post emergenza condotta dal 14 al 22 marzo in cui sono state riscontrate “carenze nelle buone pratiche di fabbricazione”.

L’Oms ha però aggiunto che non ci sono cambiamenti nel rapporto rischi-benefici e che i dati disponibili indicano che Covaxin è efficace e non esistono preoccupazioni per la sicurezza.

COSA HA DETTO BHARAT BIOTECH

Bharat Biotech, fa sapere Reuters, non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento, ma già venerdì aveva detto che stava rallentando la produzione di Covaxin perché, grazie a una diminuzione delle infezioni e a una più ampia copertura di immunizzazione nel Paese, la domanda era in calo.

Intanto, l’Oms ha riferito che l’azienda si è “impegnata a conformarsi affrontando le carenze nelle buone pratiche di fabbricazione e sta sviluppando un piano d’azione correttivo e preventivo da presentare al Drugs Controller General of India e all’Oms”.

COSA È STATO DETTO AI MILIONI DI PERSONE CHE LO HANNO RICEVUTO

L’Oms ha chiesto ai Paesi che hanno ricevuto il vaccino di intraprendere “azioni appropriate”, senza però specificare quali sarebbero.

“Per i milioni di persone che hanno ricevuto Covaxin, i certificati di vaccino emessi sono ancora validi in quanto non vi è alcun impatto sull’efficacia e la sicurezza del vaccino”. È stata, invece, la risposta di Bharat Biotech.

QUANTE DOSI SONO STATE DISTRIBUITE

Stando a The Times of India, solo nel Paese sono state somministrate oltre 300 milioni di dosi. All’inizio di gennaio, il 90% della popolazione indiana aveva ricevuto la prima dose e il 62% anche la seconda, completando il ciclo vaccinale primario.

Da 10 gennaio, il governo ha iniziato a offrire una terza dose al personale sanitario, ai lavoratori in prima linea e agli over 60, a 39 settimane dalla prima iniezione.

DOVE È STATO SOMMINISTRATO COVAXIN

Come riportato da Our World in Data, Covaxin è stato autorizzato e distribuito in 8 Paesi oltre all’India. Si tratta di Botswana, Repubblica Centrafricana, Comore, Etiopia, Iran, Mauritius, Pakistan e Paraguay.

COVAXIN È EFFICACE CONTRO OMICRON?

I vaccini anti Covid a virus inattivato, come Covaxin, Sinovac e Sinopharm rappresentano quasi 5 degli oltre 11 miliardi di dosi consegnate a livello globale, tuttavia, secondo un articolo pubblicato su Nature questa tipologia sembra fornire una risposta immunitaria “sub-ottimale” contro la variante Omicron.

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