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Russia Economia

Yavoriv, ecco come la Russia punta anche all’ovest dell’Ucraina

La Russia ha colpito la base militare di Yavoriv, ​​ad appena 25 chilometri dalla Polonia (Paese Nato). Fatti e analisi

 

18esimo giorno dell’invasione russa in Ucraina: prima dell’alba è stata colpita la base militare di Yavoriv, ​​ad appena 25 chilometri dalla Polonia. La Russia, secondo il governatore di Leopoli, ha lanciato una pioggia di missili contro la struttura militare, una trentina. Il Centro internazionale per la pace e la sicurezza (Ipsc, nell’acronimo in inglese) è il sito dove a settembre si sono svolte le esercitazioni militari ucraine in coordinamento con la Nato, Rapid Trident – 2021, manovre che andarono avanti fino all’1 ottobre. Dovrebbero 35 i morti dall’attacco russo sulla base militare di Yavoriv , in territorio ucraino quasi al confine con la Polonia. Lo hanno riferito al corrispondente del quotidiano britannico Guardian fonti dei soccorsi. In precedenza il governatore della regione di Leopoli ha aggiunto che la base di Yavoriv era stata presa di mira con circa 30 razzi, alcuni dei quali erano stati intercettati.Ieri la Russia aveva fatto sapeva che i convogli di armi straniere per l’Ucraina sarebbero stati considerati “bersagli legittima”. Secondo Kiev, che parla di “attacco”, nella base militare c’erano istruttori militari stranieri.  L’esercito russo ha ucciso 180 “mercenari stranieri” negli attacchi a Staritchi e alla base militare di Yavoriv , al confine con la Polonia. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konachenkov, in un briefing La base si trova alle porte di Leopoli, patrimonio mondiale dell’Unesco, a 60 chilometri dal confine con la Polonia, che ospita al momento è di migliaia di sfollati interni ucraini e diverse delegazioni diplomatiche. Intanto le truppe russe stringono d’assedio Kiev: il grosso delle forze di terra russe rimane a circa 30 chilometri da centro della capitale ucraina. Mentre nuove immagini satellitari hanno documentato la distruzione causata dai bombardamenti a Mariupol, la città nel sud anch’essa da giorni assediata. A sentire l’ultima valutazione della situazione sul terreno da parte dell’intelligence britannica, le forze russe stanno cercando di accerchiare Kharkiv, nell’Est del Paese e intanto si spingono a Ovest. Nel Sud, oltre ad assediare Mariupol, cercare di aggirare Mykolaiv nel tentativo di raggiungere Odessa. (Redazione Start Magazine)

ECCO L’ANALISI MILITARE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA DELLA RIVISTA RID:

Pesanti Bombardamenti nella notte sono stati registrati su Kiev e Mykolaiv, con quest’ultima ad aver patito anche un assalto notturno che è stato respinto, ancora non chiaro se in direzione dell’aeroporto o della città. Essi sono seguiti a lanci missilistici avvenuti in giornata contro gli aeroporti di Dnipro, Ivano-Frankivsk e Lutst.

In quest’ultima anche l’impianto per il riscaldamento cittadino sarebbe stato colpito. L’interesse verso Dnipro non sarebbe casuale. È notizia appena giunta che alle sue spalle (e a quelle di Zaporizha), nel relativamente vicino importante centro industriale di Kryvyi Rih, si sarebbe consumata una rivolta, comunque repressa nella nottata, contro le autorità di Kiev.

Non è chiaro se si sia trattato di una sommossa popolare o di una vera e propria insurrezione, come rimane per il momento ignoto se sia stata un’iniziativa in qualche modo “pilotata” (il ruolo di cellule sovversive dormienti è stato chiamato in causa ma non ancora confermato) o abbia avuto una natura spontanea.

Sicuramente, sul morale degli abitanti (russofoni) sta pesando il la minaccia di poter divenire un bersaglio di bombardamenti indiscriminati, più che un sentimento anti-governativo, che, certo, sarà pur presente in qualche misura. Le poche truppe che nei giorni scorsi avrebbero tentato l’azione su Voznesensk sarebbero inoltre ora state dirottate in direzione di Kryvyi Rih, forse proprio perché contavano sulla buona riuscita dei disordini in città.

Dal canto loro i Russi sembrano stiano ormai evidentemente adottando un approccio ultra-muscolare. Dopo l’arresto, di cui avevano parlato, di circa 400 persone a Kherson, è notizia di ieri il prelevamento forzato, in modalità che non appaiono di polizia ordinaria, del sindaco di Melitopol, il primo centro urbano a suo tempo a cadere (con poca o nessuna resistenza) sotto i Russi.

Per il resto la giornata è stata contraddistinta dal timore ucraino di un imminente attacco di forze bielorusse dalla parte nord-ovest del Paese, timore motivato da una recentissima visita del Presidente bielorusso Lukashenko a Mosca, a cui sarebbe seguito un episodio poco chiaro che gli Ucraini descrivono come un incidente montato ad arte: un paio di aerei decollati dalla Bielorussia sarebbero entrati in territorio ucraino (nella regione della Volinia) per poi virare indietro, sganciare bombe in Bielorussia, tornare in Ucraina e poi rientrare definitivamente alla base in Bielorussia. Il tutto si sarebbe svolto a differenti quote per sostenere il “trucco” mediante tracce radar.

Sia come sia, al momento non si registrano ancora movimenti di truppe bielorusse, e di tanto in tanto il loro morale, a fronte di una tale ipotesi, viene riportato come molto basso, anche in considerazione dell’ampio numero di feriti russi che vengono ricoverati nei loro ospedali.

Sui fronti di battaglia, alcuni movimenti farebbero pensare ad un’imminente chiusura di Sumy in una sacca, mentre tentativi di aggirare Kharkiv da nord hanno visto qualche successo.

Nei dintorni di Kiev, combattimenti risultano nei contestati insediamenti di Baryshivska, Kalityanska, e Velikodimerska, mentre gli insediamenti di Bucha, Vorzel, Mykulychy, Nemishayevo, Borodyanka, Gostomel e Kozarovychi sono ormai in mano russa. Un tentativo di superare il fiume Irpin nei pressi di Moscun da parte dei Russi è stato prontamente respinto, e anzi una modesta diga su quel fiume sarebbe stata anche aperta (o fatta saltare) in modo da allargarne il corso.

A nordest le forze ucraine sono riuscite non solo a respingere un assalto terrestre di una certa entità contro Cernihiv, ma sarebbero state anche in grado di riprendere il piccolo insediamento di Baklanovka Muraviika, ristabilendo una linea di comunicazione con la vicina Nizhyn, che era stata recentemente circondata.

Tuttavia, come la sfortunata Mariupol, ormai, oltre alle privazioni per (ancora non totale) mancanza di cibo, elettricità, gas, la città comincia anche ad essere bombardata indiscriminatamente con lanciarazzi di grosso calibro e pure dall’aria. Sul fronte di Mariupol appare consolidata la definitiva caduta delle vicine Volnovakha, Olginka, Velika-Anadol, e Zeleny Hai.

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