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Che cosa temere dal bilaterale Italia-Francia. Il commento di Galietti

Per il nostro Paese, il bilaterale Italia-Francia si presenta carico tanto di opportunità quanto di rischi. Il commento di Francesco Galietti, fondatore di Policy Sonar, tratto da Italia Oggi

Per l’Italia, il bilaterale Italia-Francia si presenta carico tanto di opportunità quanto di rischi.

IL BILATERALE ITALIA-FRANCIA

Le opportunità, numerose, risiedono ad esempio nella possibilità di assicurare un presidio congiunto del Mediterraneo, prima che attori extra-europei occupino ogni varco strategico disponibile in quello che un tempo era il Mare Nostrum.

I RISCHI DELLA FRANCESIZZAZIONE DI ROMA

I rischi consistono principalmente nella ascarizzazione di Roma rispetto a Parigi, nascosta dietro il paravento di un allargamento del tandem franco-tedesco, e nei danni che la nostra subalternità alla Francia potrebbe determinare rispetto alla nostra appartenenza alla Nato e alla vicinanza con Stati Uniti.

IL CENTRO-SINISTRA

Non vi è dubbio, poi, che sia davvero formidabile lo charme esercitato dalla Francia sull’Italia, in generale, e in particolare sull’attuale nomenclatura politica (specie sul centro-sinistra).

IL GOVERNO CONTE

Inoltre la cornice esterna del governo giallo-rosso era originariamente euro-vaticana. A offrire manforte alla fragile maggioranza guidata da Conte, cioè, erano Germania, Francia e Vaticano.

LA GERMANIA

In pochi mesi, tuttavia, la Germania è uscita di scena, ormai curva su se stessa e alle prese con la lunga rincorsa che la riporterà alle urne l’anno prossimo.

IL DIGITALE

Naturale che adesso Parigi veda il varco, e voglia infilarcisi. Ma è proprio qui che iniziano le dolenti note. Si consideri ad esempio la politica fiscale, su cui l’Italia è stata arruolata dalla Francia, insieme a Spagna e Germania, nella campagna per la tassazione dell’economia digitale, i cui principali operatori sono, manco a dirlo, statunitensi.

LA DIFESA

Si prenda poi l’ambito della difesa. Dell’Italia la Francia ha forte bisogno per creare una Difesa europea. La questione non è banale, soprattutto visto che per Parigi la Difesa europea servirebbe a rimpiazzare la Nato (non a integrarla) e che per l’Italia la Nato è sempre stato un importante amplificatore di potenza.

(articolo pubblicato su Italia Oggi; qui la versione integrale)

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