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MANISKIN Sanremo

Un paio di consigli su come innovare il prossimo Festival di Sanremo

Le nuove prospettive per un Festival di Sanremo veramente innovativo: cambiare per crescere. Ecco come. L’intervento di Enzo Mazza, consigliere delegato di Fimi (Federazione industria musicale italiana)

 

Un festival difficilissimo in un momento complesso che però richiedeva che un motore, quello del mondo dello spettacolo e della musica dal vivo, fosse almeno riacceso per ricordare a tutti quanto il mondo della musica sia parte integrante delle nostre vite.

Un progetto che è stato in grado di contemperare le esigenze di sicurezza sanitarie con la possibilità, seppure limitata, di tenere uno spettacolo che rappresenta un unicum nel panorama televisivo e musicale in Europa.

Va sicuramente dato atto a Rai e al direttore artistico Amadeus di essere riusciti nell’obiettivo di realizzare un evento di tale portata, con una vasta presenza di maestranze, staff e artisti in un teatro costruito negli anni cinquanta con enormi problematiche di spazi, limitando al minimo l’impatto del Covid: 5800 tamponi fatti nei giorni della manifestazione, nove positivi (otto al molecolare) e un protocollo molto restrittivo e ben delineato hanno definito le potenzialità per realizzare grandi eventi in sicurezza.

La crisi degli ascolti c’è stata ma è frutto di una dinamica in atto che sta cambiando radicalmente l’approccio verso la televisione lineare e pertanto non si può più giudicare i valori assoluti dei dati TV come l’unico elemento di misurazione.

L’esplosione del second screen, dell’on demand e dei clip su RaiPlay, con relativo pubblico, sono frutto di nuove modalità di fruizione che altri settori, come ad esempio quello dell’industria discografica, hanno già da tempo individuato come essenziali nella promozione e nella diffusione di contenuti (vedasi non ultimo il fenomeno di TikTok).

Complessivamente le cinque giornate del Festival di Sanremo 2021 hanno generato un aumento di circa il 30% sul consumo on demand rispetto all’edizione 2020. La serata finale ha visto un aumento del 40% di device collegati (vs serata finale 2020). L’edizione di quest’anno ha generato nelle cinque giornate quasi 30 milioni di interazioni social, registrando il record di sempre. La giornata finale ha generato un +51% rispetto alla giornata finale del 2020.

Allo stesso tempo la crescita dei consumi dei brani in gara sulle piattaforme in streaming come Spotify, Amazon ed Apple Music – solo per citarne alcune – è stata molto significativa, con stream cresciuti anche di cinque volte rispetto al 2020.

A questo punto vale la pena di riflettere già a caldo sulla prossima edizione, perché restano delle criticità che in prospettiva andrebbero superate.

La prima è relativa alla lunghezza delle serate. Proprio perché ci troviamo nell’era dell’on-demand e della fruizione differita, ostinarsi con un modello che prevede una diretta di cinque ore rischia di generare un effetto contrario a quanto auspicato ed essere poco significativa per salvaguardare gli ascolti. Per ridurre la lunghezza delle serate andrebbe prima di tutto eliminata l’inutile introduzione di programmi come “Prima Festival” anticipando l’inizio dell’evento mainstream subito dopo il TG. Andrebbe poi ridotto il numero delle canzoni in gara portandole a un massimo di venti, in modo da selezionare i progetti sui quali l’industria sta puntando, per concentrandosi su una maggiore interazione con gli artisti in gara per raccontarne i contorni al grande pubblico.

Un terzo punto riguarda la ormai anacronistica distinzione tra giovani e big che nella realtà del mercato musicale nell’era dello streaming non esiste. Vi sono artisti giovanissimi in grado di raggiungere l’apice delle classifiche e fare incetta di dischi di platino ma per la selezione di Sanremo dovrebbero presentarsi nella categoria “giovani”. Nell’era di Baglioni la distinzione fu soppressa e un grande artista emergente come Mahmood vinse il Festival.

Siamo di fronte a un vera grande rivoluzione che ha già attraversato il mondo della musica trasformandolo e portandolo a nuova vita, con numeri in crescita perfino nell’era della pandemia: proviamo a cavalcare l’esperienza di questa edizione completando la trasformazione di Sanremo che abbiamo intravisto durante questa edizione.

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