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Tricarico Nato

Ucraina: il rischio nucleare, le follie di Putin, la posizione della Nato. L’analisi del generale Tricarico

Le ultime fasi della guerra Russia-Ucraina analizzate dal generale Leonardo Tricarico, ex Capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare.

 

“Non escludo l’attacco atomico”. Le parole che, con la caduta del muro di Berlino, pensavamo di aver archiviato nei libri di storia tornano a spaventare l’Europa. A pronunciarle è il generale Tricarico, ex Capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare.

LA RAPPRESAGLIA DELL’ESERCITO RUSSO

La scorsa settimana un attentato, rivendicato dall’Ucraina, ha seriamente danneggiato il ponte di Kerch. La risposta russa non si è fatta attendere; ieri pioggia di missili su Kiev e altre grandi città ucraine che hanno provocato 14 morti e 89 feriti. “È una nuova fase cruenta, sembra che si tratti di una rappresaglia massiccia dopo l’attacco al ponte di Kerch – ha detto il generale Tricarico ospite di Tagadà, su La7 -. Ci sono però delle cose che non si capiscono, bisognerebbe fare una stima dei danni che hanno causato questi danneggiamenti. Non siamo in grado di farlo perché ci mancano informazioni importanti però, guardando le immagini, ho visto tanti crateri, tanti edifici civili bombardati. Quindi o i russi hanno continuato con i bombardamenti “non precisi” oppure vogliono terrorizzare i civili. Ma avrebbero dovuto capire che il popolo ucraino non si terrorizza, anzi può stimolare ancora di più la resistenza”.

TRICARICO: “NON ESCLUDO L’ATTACCO ATOMICO”

Il generale, a questo punto, dice quello che nessuno avrebbe mai voluto sentire. “Non escludo l’attacco atomico. Occorre attenersi ai fatti. I fatti ci dicono che c’è una minaccia esplicita. Davanti a questa minaccia noi dobbiamo orientarci sull’ipotesi che lo scenario peggiore si verifichi, per poi edificare le difese rispetto a questo scenario. Non si può pensare che andrà meglio, per pura fortuna. Non è una partita di carte, e chi decide deve valutare, ed edificare le difese, rispetto all’ipotesi peggiore”. Le carte in tavola sono chiare, non c’è possibilità di fraintendimento.

LE ARMI NUCLEARI TATTICHE: FINO A TRE VOLTE PIÙ DISTRUTTIVE DELLA BOMBA SU HIROSHIMA

Le armi che la Russia potrebbe utilizzare sono ordigni nucleari tattici. “C’è una convenzione che divide gli ordigni nucleari tra tattici e strategici. È una convenzione che si basa sulla letalità di queste armi – aggiunge il generale Tricarico -. Le tattiche vanno da una potenza da qualche decimo di chilotone fino a 50 chilotone. Per spiegarmi 1 chilotone è l’equivalente di mille tonnellate di tritolo. Su Hiroshima è stata sganciata una bomba di 15 chilotoni. Quindi evidentemente i danni di varia natura causati da un’esplosione nucleare sono abbastanza evidenti a tutti”.

LE RESPONSABILITÀ DELLA NATO

Il generale Tricarico, se è chiaro nel sottolineare le responsabilità della Russia, non è tenero neanche nei confronti dell’Alleanza Atlantica. “La Nato è stata tradita da alcuni Paesi membri perché non sono state rispettate le regole costitutive della Nato. Bisognerebbe vedere le riunioni del Comitato Atlantico per capire se c’è stata una concertazione vera. Io sono sicuro che non ci sia stata – ha detto il generale, in passato consigliere militare di tre presidenti del Consiglio, intervistato da Presa Diretta.

IL TRADIMENTO DELL’ARTICOLO 4

Il “tradimento” sarebbe stato costruito sulla mancata applicazione dell’articolo quattro del Trattato dell’Alleanza Atlantica. “Quando anche a parere di uno solo degli alleati si ritiene che sussista un pericolo per l’integrità territoriale dell’alleanza atlantica, può avviarsi una procedura di consultazione. E questo è il caso classico – ha detto il gen. Tricario a “La Verità” -. C’è una nuova situazione. Ne vogliamo parlare sì o no? La consultazione l’abbiamo avuta ad esempio quando il segretario di Stato americano Austin a fine aprile a Ramstedt ha dichiarato che Putin non dovesse essere più una minaccia.  Ora è il momento che il nostro ambasciatore, il nostro ministro degli esteri e il nostro Premier si attivino in questo consesso. In sintesi: data questa situazione, parliamo!”.

TRICARICO: “DA STOLTENBERG SOLO BENZINA SUL FUOCO”

Le responsabilità della Nato sarebbero state anche più pesanti. Tricarico punta il dito sul segretario, Jens Stoltenberg“che ha avuto un ruolo negativo in tutta questa vicenda, perché vorrei ricordare che Stoltenberg è solamente autorizzato a guidare le consultazioni, quindi lui può parlare solamente quando è autorizzato a farlo da tutti i Paesi membri. Lui ha sempre straparlato, ha sempre buttato benzina sul fuoco, è sempre stato il ventriloquo di qualcun altro”. L’unico tentativo di concertazione arriverebbe dalle parole di Lloyd Austin, segretario per la Difesa statunitense “che ha manifestato qual è la soluzione finale per lui e quindi ridurre Putin all’impotenza militare. Gli Stati Uniti, in particolare Joe Biden, non hanno mai pronunciato la parola negoziato”, ha aggiunto il gen. Tricarico a Piazza Pulita.

IL LASSISMO DELL’ITALIA

Il generale critica anche l’atteggiamento eccessivamente attendista che ha contraddistinto il nostro paese. A mancare sinora sarebbe stata la concertazione tra alleati. “L’Italia ha un peso specifico molto basso – ha detto Tricarico a “La Verità” -. Ma per quanto attiene all’interlocuzione con la Nato possiamo trattare con la forza di chi è stato i primi contributori alle operazioni della Nato”. Il nostro Paese non solo, stando a quanto dice il generale, non fa sentire la sua voce in sede Nato ma fatica anche ad avere un coordinamento interno. “Manca un motore all’interno del Paese. Ma questo ci sarebbe. Si chiama Consiglio supremo di difesa. Riferisce al Capo dello Stato. Ne fanno parte – fra l’altro – i ministeri più importanti: esteri, interni, difesa ed economia. Una sorta di super Consiglio dei ministri. Non so da quanto tempo non si riunisce. Ma se non è questo il momento in cui un consesso del genere non si riunisce mi dice quando è che dovrebbe farlo?”. Il generale non indaga le ragioni ma invita a riflettere su un dato. “Abbiamo avuto una persona alla guida del Paese che durante il suo mandato ha ostinatamente resistito a nominare un suo delegato per il controllo e la sicurezza dei servizi segreti. Nonostante le molteplici sollecitazioni. E durante questa “vacatio” accumulato ritardi. Ha peraltro inventato una narrazione su questioni sulle quali non era preparato distinguendo tra armi offensive e difensive. E mi limito a lui. A chi ha preceduto Draghi. Io spero che con il nuovo governi ci sia una virata su questi temi. Una maggiore attenzione ai temi della sicurezza”.

LE SPERANZE DI PACE

La pace resta una speranza e, secondo il generale Tricarico, ha casa a Washington. “Il vero peso massimo assente fino ad oggi sono stati gli Stati Uniti – ha aggiunto il militare a “La Verità” -. Che non hanno mai paventato una via d’uscita negoziale. Almeno fino alle ultime dichiarazioni di Blinken. Che ci auguriamo possano avere effetti concreti. Sì, sullo sfondo si sono mossi altri due pesi massimi come Cina e India. Ma in maniera molto timida e flebile. Il loro tentativo di contenere gli attacchi russi non si sono dimostrati efficaci”.  

IL GEN. TRICARICO NELLA “LISTA DEI CATTIVI”

Questo approccio, atlantista ma critico del modo in cui sono state condotte le operazioni, è costata al generale l’iscrizione, per la terza volta, “nell’elenco dei “cattivi” da parte dei servizi segreti ucraini. Assieme a Gianandrea Gaiani e Domenico Quirico”.

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