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Kharkiv

Ecco come l’Ue finanzierà le nuove munizioni per l’Ucraina

Il piano a breve termine dell'Ue - secondo le ricostruzioni giornalistiche - è quello di attingere al fondo European Peace Facility (Epf) per rifornire rapidamente le munizioni per obici dell'Ucraina dalle scorte dei paesi membri.

 

I vertici militari ucraini chiedono all’Ue più munizioni, ma per i paesi membri è complicato rispondere.

L’Unione europea sta esaminando come procurarsi congiuntamente munizioni e aumentare la produzione sia a breve che a lungo termine.

“Bisognerà utilizzare in via prioritaria i fondi europei già esistenti per la fornitura di munizioni destinate all’Ucraina, prima di poter prendere una decisione sulla creazione di nuovi fondi”. È quanto ha affermato Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri, prima dell’incontro con i ministri della Difesa Ue oggi a Stoccolma.

I ministri della difesa dei 27 Stati membri dell’Ue si riuniscono nella capitale svedese per discutere i piani per rifornire le scorte di munizioni dell’Ucraina dalle proprie, aumentando al contempo la produzione all’interno del blocco. È la prima volta che i ministri della difesa dell’Ue discutono i loro obiettivi congiunti di acquisto di munizioni, mette in luce Politico.

L’incontro odierno avviene tra le preoccupazioni che l’Ucraina finirà i proiettili di obice da 155 millimetri che hanno svolto un ruolo chiave nella difesa del paese contro l’invasione russa su vasta scala iniziata nel febbraio 2022, segnala Dw. “Sono pienamente determinato a sostenere l’aumento della produzione dell’industria europea della difesa per affrontare la realtà di un conflitto ad alta intensità, a cominciare dalla questione delle munizioni”, aveva dichiarato ieri il commissario europeo Breton.

Ma il nodo principale da sciogliere resta comunque il finanziamento. “Per aumentare la capacità dell’industria europea, questo è qualcosa per cui la Commissione deve fornire finanziamenti” poiché l’Agenzia europea per la difesa (EDA) “non ha risorse finanziarie per questo” ha aggiunto Borrell.

Tutti i dettagli.

LE MUNIZIONI NECESSARIE PER L’UCRAINA

L’Ucraina ha bisogno di 100 mila munizioni al mese. Lo ha detto il ministro della Difesa ucraino Oleksii Resnikov, al suo arrivo alla riunione informale dei ministri della Difesa a Stoccolma. “La nostra priorità numero uno sono i sistemi di difesa aerea e ancora munizioni da artiglieria da 155 millimetri veicoli da combattimento per la fanteria e più carri armati come i Leopard”, ha spiegato Reznikov. “Ci servono, ha continuato, dalle 90 alle 100 mila munizioni al mese per essere pronti alla campagna di controffensiva”, ha aggiunto. “Condividiamo il piano estone di 4 miliardi di euro per consegnare un milione di munizioni”, ha poi concluso il ministro.

IL PIANO ESTONE

“Pertanto, l’Estonia ha proposto l’iniziativa di procurare congiuntamente all’Ucraina almeno 1 milione di munizioni da 155 mm, che è il requisito militare minimo assoluto per l’Ucraina” ha detto all’agenzia di stampa AFP Madis Roll, un alto funzionario del ministero della Difesa estone.

L’Estonia stima che siano necessari 4 miliardi di euro per garantire le consegne del milione di munizioni di cui l’Ucraina ha bisogno.

Questo piano di appalti congiunti, simile a come sono stati acquisiti i vaccini durante la pandemia di coronavirus — nota ancora il tedesco Dw — è stato sostenuto anche dal capo della politica estera dell’Ue Josep Borrell.

ATTINGERE AL FONDO EUROPEAN PEACE FACILITY PER LE MUNIZIONI ALL’UCRAINA

“I fondi europei esistenti dovranno essere indicati come prioritari per acquistare congiuntamente le munizioni per l’Ucraina”, ha dichiarato l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Josep Borrell, al suo arrivo alla riunione informale dei ministri della Difesa europei in corso a Stoccolma. “La prima cosa da fare è usare ciò che abbiamo a disposizione. Se poi gli Stati membri sono pronti a fornire di più, ne sarò felice. Ma dobbiamo essere realistici e pragmatici e discutere delle misure che possono essere adottate”, ha aggiunto Borrell.

“A questo proposito, i Trattati proibiscono di utilizzare denaro proveniente del bilancio comunitario per finanziare attività militari”, fa notare il Sole 24 Ore. E infatti il piano a breve termine dell’Ue è quello di attingere al fondo congiunto European Peace Facility (EPF) per rifornire rapidamente le munizioni per obici dell’Ucraina dalle scorte dei paesi membri.

IL PIANO DEL COMMISSARIO BRETON

“L’industria europea non è adatta alle esigenze di un conflitto ad alta intensità”, ha commentato ieri con la stampa il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton.

“La nostra industria della difesa deve passare rapidamente alla modalità ‘economia di guerra’”, ha aggiunto. Per questo Breton sostiene di avere un piano per aumentare la capacità di produzione di armi dell’Europa: mettere il turbo a un programma poco conosciuto che incoraggia gli investimenti difensivi nazionali, riporta Politico.

Attualmente, il programma – formalmente chiamato European Defence Industry Reinforcement Through Common Procurement Act (EDIRPA) – ha solo 500 milioni di euro nel piatto. Ma Breton sta cercando modi per trasformare l’iniziativa, che è stata lanciata solo lo scorso anno, in un veicolo di prima linea per far sì che i produttori europei soddisfino le esigenze di produzione in tempo di guerra.

Secondo Politico, l’obiettivo di Breton è rendere EDIRPA più muscoloso man mano che si evolve nella sua prossima iterazione: il programma europeo di investimenti per la difesa, o EDIP. Il programma incentiverà la collaborazione tra gli Stati dell’UE sugli acquisti di difesa.

IL RUOLO DELLA BEI

La Commissione mirerà anche a ottenere il sostegno di luoghi come la Banca europea per gli investimenti (Bei). L’istituto lussemburghese è effettivamente il braccio di prestito dell’UE, offrendo decine di miliardi di euro di finanziamenti ogni anno. Attualmente, alla Bei non è consentito investire in attività o beni di difesa fondamentali che includano munizioni e altre armi.

Tuttavia, gli azionisti della banca dovrebbero approvare qualsiasi decisione di finanziamento, che potrebbe essere politicamente delicata, rimarca Politico.

LE PERPLESSITÀ TEDESCHE

Ma il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha affermato che gli appelli a mettere l’economia europea sul piede di guerra sono andati troppo oltre. “Questo sarebbe un segnale fatale” poiché significherebbe che “subordiniamo tutto alla produzione di armi e munizioni”, ha dichiarato Pistorius. “Noi – l’Unione Europea e la Germania – non siamo in guerra”.

Dopo l’incontro di mercoledì tra i ministri della Difesa, i funzionari europei sperano in un piano finalizzato per l’invio di munizioni in Ucraina da concordare in una riunione dei ministri degli Esteri il 20 marzo.

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