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Italia Ucraina

Ecco quali nuove armi l’Italia manderà all’Ucraina

Se al momento non è sul tavolo l'invio di aerei da guerra in Ucraina, Meloni ha annunciato che l'Italia stava prendendo in considerazione l'invio di più sistemi di difesa aerea oltre il Samp-T, che a breve dovrebbe consegnare in collaborazione con la Francia. Nel frattempo si lavora al nuovo decreto aiuti, il settimo dall'inizio della guerra. Fatti e approfondimenti

 

L’Italia invierà all’Ucraina i sistemi anti-missile italo-francesi Samp-t, essenziali per la difesa contraerea ucraina per abbattere i missili russi e i droni, ma per ora nessun caccia chiesto da Zelensky.

Il 21 febbraio, durante la conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha confermato che l’Italia ha lavorato insieme alla Francia per “mettere insieme le nostre tecnologie con grande velocità su un sistema importante che è il Samp-T” e fornirlo all’Ucraina, oltre ai sistemi Skyguard e Spike.

Un innalzamento di livello quindi nelle forniture militari italiane, dal momento che il Samp-t è il sistema più moderno esistente. Tanto che il 22 febbraio il collettivo di hacker filorussi NoName057 ha rivendicato l’attacco cibernetico ai siti italiani (tra cui quello del ministero degli Esteri e dell’Interno, dei Carabinieri, della banca Bper, del gruppo A2a e della Difesa) citando proprio i nuovi sistemi di difesa aerea forniti dall’Italia all’Ucraina.

Nel frattempo il governo sta elaborando il settimo decreto di aiuti alle autorità di Kiev. “Abbiamo appena varato il decreto e dall’Ucraina ci sono arrivate altre richieste. Toccherà farne un altro”, diceva un paio di settimane fa Guido Crosetto, ministro della Difesa, come riporta il Corriere della Sera.

Ma al momento, “non c’è sul tavolo l’invio di aerei, è una decisione da prendere con i partner internazionali” ha precisato il presidente Giorgia Meloni. Secondo Repubblica, alla fine invece l’Italia invierà gli Amx.

Ecco i nuovi sistemi di difesa promessi da Meloni a Zelensky. La lista precisa, comunque, resta top secret. Tutti i dettagli.

SPADA E SKYGUARD BASATI SUL MISSILE ASPIDE

Nello specifico, Spada e Skyguard sono due dispositivi che utilizzano gli stessi missili terra-aria, chiamati Aspide. In particolare Spada per l’Aeronautica, Skyguard per l’Esercito e Albatros per la Marina, operativi da circa quarant’anni, con più aggiornati sistemi di difesa aerea.

Lo Skyguard-Aspide è un sistema d’arma missilistico terra-aria a corta portata contro la minaccia aerea condotta alle basse e bassissime quote realizzato dalle società Mbda Italia e Rheinmetall. Il sistema è costituito da una centrale di tiro e due lanciatori, denominati U2. Inoltre, il sistema è dotato di un’elevata mobilità tattica, infatti, lo schieramento di una unità di fuoco è possibile in pochi minuti. Il sistema può ingaggiare bersagli aerei sino a 3.500 metri di quota con velocità massima altamente supersonica.

COS’È IL SISTEMA DI DIFESA MISSILISTICO SAMP-T

Samp/t è il sistema europeo di difesa aerea e antimissilistica, sviluppato dall’Italia congiuntamente con la Francia a partire dagli anni 2000.

Si tratta di un sistema missilistico terra-aria di ultima generazione sviluppato dal consorzio europeo Eurosam (costituto dalle società Mbda Italia, Mbda Francia e Thales) per l’Italia e la Francia. Lo scopo è di sostituire il sistema missilistico Hawk. Il sistema d’arma è caratterizzato da un’elevata mobilità tattica e strategica (può essere facilmente rischierato per via aerea, navale e ferroviaria).

Il sistema Samp/T è in grado di neutralizzare minacce Tbm, Tactical Ballistic Missile, con ingaggi a distanze sino 100 km.

All’indomani dell’annuncio da parte degli Stati Uniti lo scorso giugno dell’invio in Ucraina di Sistemi missilistici norvegesi superficie-aria (Nasams), che hanno una gittata di oltre 160 chilometri, si è ipotizzato che Roma e Parigi potrebbero contribuire proprio col sistema terra-aria Samp/t.

Kiev ha chiesto all’Italia e alla Francia di fornirgli il loro sistema di difesa missilistica SAMP-T per aiutare a proteggere le infrastrutture critiche e le città dagli attacchi missilistici russi.

UNA BATTERIA ALL’UCRAINA

L’attuale versione del Samp/T ha capacità di avanguardia nel contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio. L’Esercito italiano ha in dotazione 5 batterie presso il 4° reggimento artiglieria controaerei in Mantova.

Dopo mesi di valutazione, ora l’Italia è “a poche settimane” dall’invio di una batteria di difesa aerea Samp-T in Ucraina, ha annunciato martedì il ministro degli Esteri Antonio Tajani al quotidiano La Stampa.

Come ha precisato Meloni durante la conferenza stampa a Kiev, il nostro paese ha lavorato insieme alla Francia per “mettere insieme le nostre tecnologie con grande velocità su un sistema importante che è il Samp-T” e fornirlo all’Ucraina. “Per noi è assolutamente una priorità difendere i cieli e la popolazione dell’Ucraina e ci siamo concentrati anche sullo sminamento”, ha detto Meloni. “Siamo in contatto continuo e molto concreto per dare una mano per quello che va fatto sempre collaborando con i nostri partner internazionali perché la cooperazione in questa materia è molto importante”, ha evidenziato il presidente del Consiglio.

NESSUN CACCIA AMX, PER ORA

Sempre in conferenza stampa a Kiev, Meloni ha precisato che “al momento non c’è sul tavolo l’invio di aerei, è una decisione da prendere con i partner internazionali”.

Se il 21 febbraio il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha escluso l’invio di jet, il sottosegretario Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia) ha aperto all’invio dei caccia italiani Amx. E il 23 febbraio Repubblica scrive che la premier si «consulterà» con i partner internazionali, concorderà con loro la linea, ma alla fine non si sottrarrà all’invio di aerei da guerra Amx, ritenuti da Zelensky fondamentali per la difesa dei cieli ucraini”.

“Se noi fornissimo l’Amx a Zelensky non renderemmo un buon servizio all’Ucraina”. Ne è convinto il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare. E non c’entra il fattore disponibilità nella nostra aeronautica, secondo Tricarico. In molti sostengono che privandoci di alcuni velivoli, l’Italia rischia di compromettere la sua capacità di difesa aerea. Ma non sarebbe questo il caso con gli Amx. “Li stiamo dismettendo. Si tratta di accelerare di qualche mese la dismissione, la radiazione dal servizio di questo tipo di velivolo” ha evidenziato il generale Tricarico.

Infine, nel nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina, l’Italia dovrebbe inviare equipaggiamenti e impianti per la protezione “Nbcr” – nucleare biologica chimica e radiologica – in questo caso utilizzabili eventualmente in zone popolate per tutelare la salute di civili e militari.

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