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Cina Tunisia

Come e perché nasce la bomba migranti dalla Tunisia

Che cosa succede in Tunisia. Ecco le ultime novità

 

Giornata fitta di incontri con tanto di giallo diplomatico ieri per il Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni in quella che si configura a tutti gli effetti come una visita di emergenza a un partner in crisi, la Tunisia, che in questo momento non sta svolgendo quel ruolo cruciale che le viene assegnato di arginare gli sbarchi nelle coste del Mediterraneo, mettendo in ginocchio il sistema dell’accoglienza dell’Italia e facendo scattare l’allarme nell’intera Europa.

Dossier migranti al centro dei colloqui, dunque. D’altronde – come ha sintetizzato oggi il Corriere della sera – “In cinque giorni sono sbarcati oltre 6 mila migranti. Lo stesso numero dei primi tre mesi dello scorso anno. Quattro volte in più. Il ministro Salvini parla di «attacco in corso della malavita e degli scafisti»”.

Sullo sfondo, come rimarcato in questo articolo di Start Magazine, anche tensioni fra Ue e Usa sui prestiti alla Tunisia.

Ecco le ultime novità sulla Tunisia e sulla missione del commissario Gentiloni.

I colloqui e le dichiarazioni di Gentiloni

Come informa Agenzia Nova, al centro dei colloqui con il presidente della Repubblica Kais Saied (improvvisamente saltato senza spiegazioni e poi riemerso, grazie soprattutto alle pressioni dell’Italia, nell’agenda del Commissario), con la premier Najla Bouden, con diversi ministri e con il governatore della Banca centrale, c’era, scrive l’agenzia, “una potenziale nuova assistenza macrofinanziaria europea al paese, che ne ha disperato bisogno, ed evitare un’ondata migratoria verso l’UE”.

Al termine dell’incontro con Saied, Gentiloni ha reso noto, con un comunicato stampa, che la Commissione ”è pronta a prendere in considerazione un’assistenza macrofinanziaria aggiuntiva per la Tunisia se saranno soddisfatte le condizioni necessarie. La prima condizione – ha precisato la nota stampa – è l’adozione da parte del Fondo monetario internazionale di un nuovo programma di erogazione. È essenziale che ciò avvenga il prima possibile”.

“La Commissione europea – ha aggiunto Gentiloni – rimane determinata a sostenere il popolo tunisino nell’attuale contesto economico estremamente difficile. Vogliamo continuare ad accompagnare la Tunisia nella creazione di una vera crescita economica, di nuovi posti di lavoro e di migliori prospettive per i tunisini, in particolare per le donne e i giovani”.

I concetti ribaditi al ministro dell’Economia

Incontrando ii ministro dell’Economia, Samir Said, l’ex premier ha sottolineato che la priorità della Tunisia nella fase è compiere maggiori sforzi per raggiungere un accordo con il Fondo monetario internazionale (Fmi) in tempi brevi in modo da consentire ai principali partner del Paese, in particolare l’Unione europea, di poter sostenere sia a livello finanziario che tecnico il Paese.

La denuncia del portavoce della Ong: i trafficanti di essere umani hanno intensificato l’attività

Intanto nel Paese nordafricano, da dove sono moltiplicate le partenze determinando il sorpasso della Tunisia sulla Libia quale punto di origine dei migranti che raggiungono l’Italia, c’è chi accusa – è ancora Agenzia Nova a battere la notizia – i trafficanti di essere umani di stare “approfittando della situazione nel Paese” per intensificare le loro attività.  Lo ha dichiarato Ramadan Ben Omar, portavoce ufficiale del Forum tunisino per i diritti economici e sociali (Ftdes), un’organizzazione non governativa, all’agenzia di stampa tunisina “Tap”.

Le migrazioni irregolari sono dovute, secondo Ben Omar, da un lato “alle politiche europee che limitano il movimento dei migranti”, e dall’altro alla “crisi interna che la Tunisia sta vivendo in relazione al fenomeno”.

Secondo il portavoce di Ftdes, dopo le dichiarazioni presidenziali del 21 febbraio scorso, con cui Saied aveva affermato che la presenza nel Paese di “orde” di clandestini provenienti dall’Africa sub-sahariana è fonte di “violenza e crimini” e fa parte di una “impresa criminale” volta a “cambiare la composizione demografica” del Paese, “la Tunisia è apparsa come un luogo in cui si respingono i migranti irregolari provenienti dall’Africa sub-sahariana presenti sul territorio nazionale. Tale clima ha fatto sentire queste persone non più al sicuro e spaventate e le ha invogliate a lasciare la Tunisia”.

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