Secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro delle Imprese Adolfo Urso, esiste la possibilità che dietro alla crescita degli arrivi di migranti in Italia dal Nordafrica ci sia il gruppo Wagner, la compagnia russa di mercenari teoricamente privata ma in realtà legata al Cremlino.
LE DICHIARAZIONI DI TAJANI E CROSETTO SUI MERCENARI RUSSI
Secondo Tajani, “molti migranti arrivano da aree controllate dal gruppo Wagner. Non vorrei”, ha aggiunto, “ci fosse un tentativo di spingere migranti verso l’Italia”.
In una nota inviata lunedì alle agenzie di stampa, Crosetto ha dichiarato che “l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane [è] anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi africani”.
“L’immigrazione incontrollata e continua, sommata alla crisi economica e sociale, diventa un modo per colpire i paesi più esposti, in primis l’Italia, e le loro scelte geostrategiche, chiare e nette”: il ministro si riferisce al sostegno dato dal governo Draghi prima, e da quello Meloni ora, all’Ucraina, invasa dalla Russia il 24 febbraio 2022.
LE PAROLE DI URSO SUGLI AVVERTIMENTI DEL COPASIR
Martedì il ministro Urso ha parlato “di quello che la Wagner ha fatto negli ultimi anni in Africa, in Libia e nel Sahel, laddove vi è la principale fonte dell’immigrazione clandestina” in Italia.
“Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica”, meglio noto come COPASIR, “che ho presieduto negli ultimi anni, aveva già allarmato il Parlamento su questo. Per esempio nella relazione del 2021, laddove evidenziavamo come si stesse realizzando un accerchiamento dell’Europa da parte della Russia […]. Disegnavamo con chiarezza quello che stava accadendo nel Sahel”, nell’Africa subsahariana, “con una serie di golpe che poi aprivano le porte ai mercenari della Wagner per il controllo del paese e di conseguenza del controllo delle fonti di immigrazione”.
GLI INSULTI DELLA WAGNER E LA REPLICA DI URSO
Evgenij Prigozhin, fondatore del gruppo Wagner e molto vicino al presidente russo Vladimir Putin, ha smentito le ricostruzioni del governo Meloni e ha definito Crosetto “un coglione”.
Nonostante la smentita, secondo Urso “i fatti […] confermano” l’interessamento della Wagner per i flussi migratori irregolari verso l’Italia e l’Europa. “La Russia smentiva anche quando ammassava centinaia di militari alle frontiere dell’Ucraina; smentiva continuamente che volesse aggredire”, ha ricordato il ministro, che ha poi spiegato come il COPASIR abbia “fatto indagini” sul ruolo dei mercenari russi in Africa, soprattutto in Libia e nel Sahel.
COSA SCRIVONO I SERVIZI SEGRETI SULLA PRESENZA DELLA WAGNER IN AFRICA
Nella Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza relativa al 2022, pubblicata il mese scorso dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), l’organo di intelligence che coordina la ricerca informativa italiana, si evidenziava la presenza militare della compagnia Wagner in Libia, Mali, Sudan, Repubblica centrafricana e Mozambico.
Il DIS scriveva inoltre che il “ridispiegamento della Task Force Takuba”, operante in Mali e composta da forze speciali europee sotto guida francese, potrebbe “creare zone di vuoto” sfruttabili dalla Russia attraverso i mercenari della Wagner.
L’ULTIMA INFORMATIVA DEGLI 007 ITALIANI
Oggi Repubblica ha riassunto il contenuto di un’informativa presentata pochi giorni fa al governo dai servizi segreti italiani nella quale si analizza il ruolo del gruppo Wagner nei flussi migratori irregolari dal Nordafrica.
I mercenari russi controllano i porti della Cirenaica (la Libia orientale) e permettono le partenze delle imbarcazioni cariche di migranti. Oggi però la Libia, tra Cirenaica e Tripolitania (la regione occidentale), rappresenta il paese di partenza di solo il 30 per cento delle persone che sbarcano in Italia. Mentre la confinante Tunisia – dove il DIS non segnalava la presenza di mercenari russi – vale il 60 per cento.
Repubblica scrive poi che “i trafficanti libici hanno monitorato la presenza nel Mediterraneo delle navi delle ong e l’hanno comunicata ai migranti come incentivo e (finta) garanzia che la traversata sarebbe stata breve e poco pericolosa”.