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Travaglio del Fatto schifa Repubblica e Domani negli attacchi comuni a Meloni

Che cosa succede fra Giorgia Meloni e i quotidiani Repubblica diretta da Molinari, Fatto quotidiano di Travaglio e Domani edito da De Benedetti. Reazioni, commenti e polemicuzze di carta. I Graffi di Damato

LA GUERRA DI CARTA FRA MELONI E I QUOTIDIANI REPUBBLICA, FATTO QUOTIDIANO E DOMANI

Giorgia Meloni, diavola di una donna e di una premier, dalla lontana Cina dove si è avventurata con la figlia avrebbe dunque compiuto l’imprudenza, rimproveratale immediatamente dagli avversari, di irrompere nelle cronache belliche che sconvolgono il mondo per scatenare la sua guerra, per quanto solo di carta, contro tre giornali italiani, in particolare, che ce l’avrebbero con lei, portatori di interessi non solo cartacei. Sarebbero la Repubblica, che ha risposto al fuoco sparando sull’attacco della Meloni; Domani, il quotidiano di Carlo De Benedetti, che ha risposto rimproverandole di avere violato la rete di protezione appena stesa dal Quirinale sul giornalismo, e il Fatto Quotidiano. Tutti accomunati dalla premier nella “distorsione” di un dossier della Commissione Europea sullo stato di diritto dei paesi dell’Unione, fra i quali l’Italia sarebbe fra le peggiori.

TRAVAGLIO NON SI ACCODA TROPPO ALL’ANTIMELONISMO DI REPUBBLICA E DOMANI

Nella guerra, ripeto, di carta aperta dalla Meloni sparando da Pechino missili di lunghissima gittata, capaci di coprire la distanza di 8.156 chilometri da Roma, sede dei tre giornali presi di mira, si è aperta una gara tra le vittime su chi è stato danneggiato di più o più ingiustamente. Il Fatto Quotidiano, in particolare, nella conclusione dell’editoriale del direttore Marco Travaglio, che non poteva ignorare naturalmente la notizia bellica del giorno, si è vantato di essere fra i tre l’unico portatore di interessi sani. Quelli solo dei suoi lettori, che ogni giorno si mettono in fila davanti alle edicole per acquistare la loro copietta e consolarsi della libertà ancora concessa loro di essere informati a dovere. Gli altri, i lettori di Repubblica e di Domani, sono invece condannati all’informazione filtrata attraverso gli affari, o affaracci, dei loro proprietari.

CHE COSA SI LEGGE SUL FOGLIO E SU REPUBBLICA

Le cronache belliche, sempre di carta, così riferite sono tuttavia incomplete. Mancano del missile a suo modo sparato e affidato al Foglio dall’eurodeputato socialista spagnolo Juan Fernando Lopez Aguillar. Che da presidente della competente commissione della ormai passata edizione del Parlamento di Strasburgo si è assunta tutta o buona parte della responsabilità del dossier distorto, secondo la Meloni, dalle cronache e dalle interpretazioni dei giornali italiani e delle opposizioni. Ed ha ammonito, come esponente della maggioranza che ha confermato il 18 luglio Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione di Bruxelles, che per la sua “reazione spropositata” la premier italiana “la pagherà in Ue”, intesa come Unione Europea.

E’ un po’ anche quello che si aspetta il direttore di Repubblica in persona, Maurizio Molinari, avendo titolato il suo commento all’attacco di Meloni: “Se Giorgia si allontana dall’Europa”.

Surclassati da tanto furore polemico e frastuono di colpi d’artiglieria stampata, chissà che cosa si inventeranno i professionisti della guerra e del terrorismo per riprendersi già domani le prime pagine dei giornali italiani in conflitto col governo Meloni.

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