skip to Main Content

Huawei Tiktok

Spionaggio, furti e non solo: cosa succede tra Usa e Cina su Huawei e TikTok

Gli Stati Uniti hanno accusato due cinesi di aver corrotto un funzionario americano per ostacolare l'indagine contro Huawei; altri quattro sono stati accusati di tentato furto di segreti commerciali. L'amministrazione Biden, intanto, continua a contrastare TikTok. Tutti i dettagli.

 

Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato lunedì che due presunti agenti dell’intelligence cinese sono stati accusati di aver tentato di ostacolare l’indagine penale su Huawei, offrendo tangenti a un funzionario americano in cambio di informazioni riservate: informazioni sui testimoni al processo, ad esempio, sulle prove nei confronti della compagnia tecnologica e su eventuali nuove accuse.

IL CASO CONTRO HUAWEI

Il caso contro Huawei risale al gennaio 2019: la società e diverse sussidiarie sono state accusate di frode finanziaria, di furto di segreti commerciali e di violazione delle sanzioni americane.

Il funzionario corrotto dai due uomini – che ha ricevuto decine di migliaia di dollari in valuta digitale, contanti e gioielli – era in realtà un agente sotto copertura dell’FBI, la polizia federale statunitense che si occupa di intelligence interna.

FURTO DI PROPRIETÀ INTELLETTUALI

Gli Stati Uniti hanno spesso accusato la Cina di interferire nei propri affari politici e di sottrarre informazioni sensibili e proprietà intellettuali. Oltre ai due presunti agenti accusati di corruzione, il dipartimento di Giustizia ha accusato separatamente quattro cittadini cinesi sospettati di aver cercato di procurarsi tecnologie e macchinari sensibili attraverso un istituto accademico.

– Leggi anche: Chip, tutti gli effetti del nuovo blocco Usa alla Cina

GRINDR E QUALCOMM

Come fa notare Quartz, Huawei non è affatto l’unica società cinese, o riconducibile al governo di Pechino, tenuta sotto osservazione dalle autorità statunitensi. Negli ultimi anni il governo americano ha ostacolato diversi accordi che avrebbero potuto dare alla Cina maggiore controllo su applicazioni come Grindr (l’app di incontri rivolta a un pubblico gay o bisessuale, che gestisce grandi quantità di dati sanitari sensibili) e su aziende come Qualcomm (strategica perché produce microchip).

LE PRESSIONI PER IL DELISTING

Washington sta inoltre esercitando pressioni sulle società statali cinesi quotate negli Stati Uniti. Una legge del 2020, l’Holding Foreign Companies Accountable Act, obbliga infatti le società quotate nel paese a dichiarare di non essere di proprietà o sotto il controllo del governo cinese.

Lo scorso agosto cinque società statali cinesi annunciarono l’intenzione di ritirare le loro quotazioni dalla New York Stock Exchange, la borsa valori più grande al mondo per volume di scambi: la compagnia assicurativa China Life Insurance, il produttore di alluminio Chalco, le società petrolifere Sinopec e PetroChina e l’azienda petrolchimica Sinopec Shanghai Petrochemical. Sono state precedute, nel 2021, da tre società cinesi di telecomunicazioni: China Telecom, China Mobile e China Unicom.

WECHAT E TIKTOK

L’ex-presidente Donald Trump aveva cercato di bloccare il funzionamento negli Stati Uniti di WeChat (una sorta di “super-app” molto diffusa in Cina che raccoglie tanti servizi diversi, dalla messaggistica all’home banking) e del social network TikTok per questioni di sicurezza nazionale.

L’amministrazione di Joe Biden non ha abbandonato la questione TikTok, e anzi continua a ritenere ByteDance (la società proprietaria) una minaccia alla sicurezza nazionale americana per via della mole di dati di cittadini statunitensi che gestisce e che potrebbe consegnare alle autorità cinesi a scopo di spionaggio. Le preoccupazioni di Washington sono alimentate dall’intenzione di TikTok di espandersi nel campo dell’e-commerce.

“Se la Cina fosse come il Brasile o come l’India”, ha detto James Lewis, esperto di tecnologia presso il think tank CSIS, “allora a nessuno importerebbe” dei dati raccolti dall’app. La Cina, invece, è “lo stato di polizia più grande al mondo, ecco la grossa differenza”.

Quartz scrive che l’amministrazione Biden potrebbe obbligare ByteDance a cedere il controllo di TikTok, altrimenti bloccherà il funzionamento dell’app negli Stati Uniti.

L’agenzia che si occuperà, eventualmente, degli aspetti tecnici dell’operazione è il Comitato sugli investimenti esteri, che già nel 2018 fermò il tentativo di acquisizione di Qualcomm da parte della singaporiana Broadcom (l’amministrazione Trump riteneva che l’accordo avrebbe danneggiato le capacità americane di sviluppo di semiconduttori) e che nel 2019 obbligò la società cinese Kunlun Tech a vedere Grindr.

Ad oggi non esistono prove di una collaborazione tra ByteDance e il governo cinese. Nel 2019, tuttavia, il Guardian ottenne dei documenti che indicavano come TikTok avesse ordinato ai propri moderatori di rimuovere contenuti potenzialmente sgraditi alle autorità cinese (ad esempio video sulle proteste di piazza Tienanmen o sul Tibet).

Back To Top