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T-Mobile

Sprint e T-Mobile, che cosa c’è di nuovo nel cantiere della fusione

Perché sulla possibile fusione tra Sprint e T-Mobile pesa l’incognita Trump. Articolo di Giusy Caretto  Ritorno di fiamma tra Sprint e T-Mobile Us. Le due società, dopo la rottura delle trattative, cinque mesi fa, ritornano a parlare di un possibile matrimonio finanziario. Questo, almeno, secondo le indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal. Diversi, in passato,…

Ritorno di fiamma tra Sprint e T-Mobile Us. Le due società, dopo la rottura delle trattative, cinque mesi fa, ritornano a parlare di un possibile matrimonio finanziario. Questo, almeno, secondo le indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal.

Diversi, in passato, i tentativi di merger, ma tutti fino ad oggi falliti. Sarà questa la volta buona? Difficile dirlo: tra le due aziende, infatti, non è semplice trovare un accordo sull’assetto societario e sul controllo della newco. E non solo: sulle possibili fusioni pesa anche l’incognita Trump.

UN CORTEGGIAMENTO INIZIATO A GIUGNO 2017

Sprint, controllata per l’85% da SoftBank, si era detta pronta ad una possibile fuzione con T-Mobile, controllata da Deutsche Bank e terzo operatore mobile degli Stati Uniti dietro i colossi Verizon e At&t, già a giugno 2017, ma l’interesse era stato manifestato anche nei mesi precedenti.

Nessuna trattativa, però, è mai andata a buon fine e a novembre i gruppi avevano fatto sapere di non essere riusciti a trovare una intesa. Il problema è nel controllo della nuova società che nasce dal merger.

UNA FUSIONE CHE PESA

Una possibile fusione farebbe cambiare gli equilibri del mercato tlc americano: At&t è la seconda maggiore telco americana con 93 milioni di clienti. Insieme Sprint e T-Mobile diventerebbero una telco più grande di At&t, con 126 milioni di clienti.

PESA L’INCOGNITA TRUMP

Anche se l’accordo dovesse arrivare, la questione non sarà così semplice. L’amministrazione Trump, infatti, ha per ora bloccato il merger tra il colosso delle comunicazioni mobili At&t e il gruppo dei media Time Warner, perché lesivo per la concorrenza. Ne è nata una battaglia legale che si sta giocando in queste settimane in tribunale e solo una sentenza in materia chiarirebbe quale potranno essere le decisioni future degli usa sulle nuove possibili fusioni.

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