skip to Main Content

Moskva

Che cosa cambierà per la Russia dopo l’affondamento di Moskva

L'incrociatore Moskva, nave ammiraglia della flotta russa nel mar Nero, è affondato, forse colpito dai missili ucraini. È un fatto rilevantissimo, ma forse - dice Margelletti del Ce. SI - non cambierà le sorti della guerra. Ecco perché.

 

Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere ieri sera che l’incrociatore Moskva è affondato durante una manovra di rimorchio. L’imbarcazione era stata precedentemente danneggiata da un incendio e poi da un’esplosione di munizioni, stando alla versione russa; secondo l’esercito ucraino, invece, la nave è stata colpita da due missili di tipo Neptune.

Come scrive anche la CNN, al momento non è possibile stabilire quale delle due versioni sia vera. Nemmeno l’intelligence statunitense, finora molto ben informata sulla guerra in Ucraina e sulle manovre russe, possiede informazioni certe.

L’IMPORTANZA DELL’INCROCIATORE MOSKVA

Anche prescindendo dalle cause, l’affondamento in sé di Moskva è un fatto rilevantissimo, sia da un punto di vista simbolico che concreto, militare: lungo 186 metri e con un equipaggio di quasi cinquecento membri, l’incrociatore era una delle navi da guerra più importanti della flotta russa, nonché ammiraglia di quella del mar Nero.

PERCHÉ SI TRATTA DI UNA PERDITA ENORME PER LA RUSSIA

Carl Schuster, ex-capitano della Marina statunitense, ha detto a CNN che “solo la perdita di un sottomarino lanciamissili balistici o della Kuznetsov [la portaerei russa, ndr] avrebbe inflitto un danno più grave al morale russo e alla reputazione della marina”.

Alessio Patalano, che insegna guerra e strategia militare al King’s College di Londra, ha spiegato all’emittente che la perdita di Moskva è un “colpo enorme” per la Russia, perché le navi “sono grandi pezzi galleggianti di territorio nazionale, e quando ne perdi una, e per di più una ammiraglia, il messaggio politico e simbolico – in aggiunta alla perdita militare – spicca proprio per questo”.

Moskva è la nave russa del famoso episodio dell’isola dei Serpenti, nel mar Nero, quando l’equipaggio dell’incrociatore intimò la resa ad alcuni soldati ucraini, che risposero “vaffanculo”.

IL MISSILE NEPTUNE

Il missile antinave Neptune – quello che Kiev afferma di aver lanciato contro Moskva – è un’arma di fabbricazione ucraina, basata sul missile da crociera sovietico KH-35. È entrato in servizio nelle forze armate ucraine solo l’anno scorso e, se il suo ruolo nell’affondamento dell’incrociatore dovesse venire confermato, si tratterebbe del primo utilizzo noto del missile in guerra. È un missile da crociera mobile posizionato sulla costa (shore-based).

L’ANALISI DI MARGELLETTI

Su La Stampa Andrea Margelletti, presidente del Centro Studi Internazionali (Ce. SI), ha spiegato che l’affondamento di Moskva, nonostante la “grande rilevanza, militare e simbolica, […] difficilmente porterà però ad una svolta totale rispetto alle sorti del conflitto in corso”.

“Il valore simbolico dell’azione”, prosegue Margelletti, “risiederebbe anche nel fatto di esser riusciti a colpire, danneggiare, rendere non-operativa, e potenzialmente affondare la nave ammiraglia della Flotta del Mar Nero, che è al contempo la nave russa più grande dislocata nel bacino, nonché un’unità il cui nome rimanda proprio a quello della capitale russa. Tra l’altro, ulteriore nota di interesse, il Moskva è stato costruito nei cantieri navali di Mykolaiv, in Ucraina, città attaccata dalle truppe russe nel corso delle settimane precedenti”.

Secondo l’analista, però, l’incrociatore non sarà fondamentale ai fini del conflitto perché “non imbarca missili da crociera con capacità land-attacck, i Kalibr, che le forze russe stanno utilizzando per colpire diversi obiettivi in Ucraina e che invece vengono lanciati da altre unità navali, più moderne e di recente costruzione, che operano nel Mar Nero. La piccola flotta ucraina è stata eliminata nei primi giorni di guerra, per cui le capacità anti-nave del Moskva erano, al momento, inutilizzate. Anche quelle anti-aeree sembra che non siano state utilizzate nel corso di questi giorni, laddove la nave svolgeva invece un’attività di presenza, sorveglianza e pattugliamento delle acque a sud di Odessa, a presidio degli spazi marittimi antistanti la città”.

Il contributo di Moskva all’invasione, dunque, sarebbe potuto essere quello di “ombrello navale” a protezione delle unità anfibie russe in caso di uno sbarco per la presa della città di Odessa, che però non sembra essere nei piani immediati di Mosca.

COME REAGIRÀ LA RUSSIA?

Secondo Margelletti, la Russia potrebbe rispondere all’affondamento di Moskva con un attacco missilistico contro Odessa. Le forze armate russe, poi, presteranno probabilmente maggiore attenzione nelle loro manovre nel mar Nero, ma la priorità della campagna militare sarebbe ora un’altra: ovvero la presa del Donbass, la regione dell’Ucraina orientale.

Back To Top