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Base Italia

Perché serve un governo di unità nazionale. Le proposte di Bentivogli (Base Italia)

Idee, proposte e auspici dell'associazione Base Italia presieduta da Luciano Floridi e coordinata da Marco Bentivogli

La stabilità governativa non è un altare su cui sacrificare l’efficienza dell’Esecutivo, nemmeno in pandemia. È questa la tesi di Base Italia, l’associazione culturale di ispirazione liberal promossa e coordinata dall’ex segretario dei metalmeccanici della CISL Marco Bentivogli. 

Base Italia ha predisposto un piano di proposte per supere l’impasse istituzionale che sta attraversando l’Italia e che ha travolto il secondo Governo Conte.

L’associazione Base Italia vede nomi illustri nel suo comitato scientifico a iniziare dal filosofo Luciano Floridi, presidente dell’associazione, l’ex ministro della Ricerca Maria Chiara Carrozza, l’economista Leonardo Becchetti, il padre gesuita Francesco Occhetta (già in Civiltà Cattolica), il sociologo Mauro Magatti, il presidente di Adapt Franco Seghezzi, Carlo Cottarelli, il prof. Alessandro Rosina, Carlo Stagnaro (Istituto Bruno Leoni) e l’economista cattolico Stefano Zamagni. 

Il Governo di Unità nazionale

L’associazione di Marco Bentivogli ha le idee chiare per superare la crisi scatenata dalle intemperanze del senatore Matteo Renzi: Governo di unità nazionale finalizzato a “governare l’emergenza con provvedimenti efficaci e che prepari il rilancio del Paese”. Il nuovo Esecutivo dovrebbe essere aperto alle “migliori personalità nei diversi campi, dotate di competenza ed esperienza di gestione”. Base Italia parte dalla considerazione che il numero di morti per Covid (il più alto d’Europa) e le poco lusinghiere previsioni sulle ricadute del PIL impongono al Paese di lasciarsi alle spalle le personalizzazioni e le divisioni partitiche, per sposare una visione unitaria. 

Vaccini: 60 milioni di vaccinati entro l’estate 

Base Italia articola le proposte in cinque punti, il primo dei quali prevede la realizzazione di un piano vaccinale che si ponga l’obiettivo di vaccinare 13 milioni di persone entro la fine di marzo e di concludere la vaccinazione di tutta la popolazione entro la fine dell’estate del 2021. Una prospettiva molto ambiziosa se si pensa che il Commissario straordinario Domenico Arcuri ha detto che l’obiettivo è vaccinare 6 milioni di persone entro marzo e 30 milioni entro la fine dell’anno. Base Italia suggerisce di uscire dalla logica della totale gestione pubblica delle vaccinazioni e apre a “tutte le risorse disponibili, pubbliche e private per accelerare e, come stanno facendo altri paesi europei, provvedere alla tempestiva dotazione di un maggiore numero di vaccini nel breve periodo”. 

Riapertura immediata della scuola 

La riapertura della scuola è uno dei tavoli più spinosi su cui si sono confrontati il Governo e le Regioni. Bentivogli propone di riaprire scuole e università in presenza e di stilare un “piano di recupero delle competenze da realizzare a giugno luglio 2021”. 

Sanità: sì al Mes 

Una cura ricostituente per la sanità italiana, già fiaccata da circa un anno di pandemia e che sarà ulteriormente stressata dalla campagna vaccinale, potrebbe arrivare dai fondi predisposti dall’Unione europea “ovvero il Mes”. Sul “no al Mes” si è consumata la crisi di Governo. Da un lato Italia viva e il Partito democratico che vorrebbero accettare la linea di credito da 36 miliardi pensata per sostenere la sanità degli Stati membri. Dall’altro lato della barricata il Movimento 5 stelle che considera il fondo un’arma a doppio taglio che potrebbe mettere in ginocchio i conti dell’Italia.  L’alternativa, nel piano dell’associazione di Bentivogli, è “emettere titoli dei Stato”, l’inconveniente sarebbe avere “un costo aggiuntivo di circa 200 milioni di euro all’anno”. 

Più spazio al mondo del lavoro nel PNRR

Un’altra proposta riguarda l’attuale PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Relienza “Next Generation”. In particolare Base Italia ritiene completamene insufficiente il capitolo sul lavoro in considerazione dei circa “400.000 posti di lavoro già persi e di quanto possiamo prevedere a fine Cig Covid e blocco dei licenziamenti”. L’associazione di Bentivoglio propone di “dare più spazio agli investimenti e alle nuove infrastrutture su ricerca, innovazione e competenze”, come previsto originariamente dalla prima bozza del Piano.  Un altro no arriva per “sussidi e bonus” che sarebbero responsabili non solo di non risolvere le condizioni di povertà e disagio economico ma aumenterebbero le disuguaglianze. Il no arriva anche su Quota 100 che scade a fine anno e che non andrebbe prorogata, preferendo, invece, affrontare il “tema delle tutele previdenziali per i lavori gravosi o usuranti”. Obiettivi chiari e misurabili sono chiesti in merito alle questioni di genere e generazionali. 

Riforma della PA: sì a merito e risultati 

L’ultimo punto è la riforma della Pubblica Amministrazione, per la quale si chiede l’introduzione di metodi di gestione “che puntino ai risultati e al premio al merito” e alla “semplificazione burocratica”. Infine tra le proposte di Bentivoglio c’è spazio anche per “una riforma della giustizia più incisiva di quella prospettata ora nel PNRR, concorrenza, riforma fiscale”. 

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