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Legislative Francia

Perché la stampa in Germania picchia su Macron per i vaccini anti Covid

Perché la Commissione Ue ha acquistato una quantità di vaccini Pfizer-BionTech che si sta rivelando insufficiente? Le tesi dei giornali tedeschi Der Spiegel e Bild Zeitung nell'articolo di Tino Oldani per Italia Oggi

L’emergenza pandemica, martedì 22 dicembre, ha registrato in Germania un numero di decessi senza precedenti: 986. Un’impennata che conferma quanto sia stata motivata la decisione di Angela Merkel di imporre un severo lockdown fino a metà gennaio. Uno scenario imprevisto, al quale la maggior parte dei tedeschi è convinta che si potrà porre rimedio soltanto con una vaccinazione di massa, da ultimare entro il prossimo autunno. A maggior ragione se si considera che il vaccino ritenuto finora più efficace e sicuro, quello di Pfizer-BionTech, è stato creato proprio in Germania da una coppia di scienziati, marito e moglie, di origine turca. Purtroppo, come denunciano i media tedeschi, in testa Der Spiegel e Bild Zeitung, tutto ciò sembra impossibile, in quanto la commissione Ue guidata da Ursula Von der Leyen, a cui è stato delegato il compito di prenotare i vaccini per tutti i 27 paesi membri, ha acquistato una quantità di vaccini Pfizer-BionTech che si sta rivelando insufficiente, soprattutto per la Germania. In proposito, un ampio reportage del settimanale tedesco Der Spiegel lancia un’accusa molto grave: «Sotto pressione del governo francese», ovvero di Emmanuel Macron, la Commissione Ue sarebbe stata costretta a limitare l’acquisto di dosi del vaccino Pfizer-BionTech per non danneggiare il gruppo farmaceutico Sanofi, tuttora in forte ritardo nella messa a punto del vaccino anti-Covid che si era impegnato a fornire con un regolare contratto. A sostegno dell’accusa, Der Spiegel ricorda che nei mesi scorsi la von der Leyen ha firmato cinque contratti con le maggiori case farmaceutiche del mondo, prenotando 1,3 miliardi di dosi di vaccino per l’intera popolazione europea, che conta 500 milioni di persone. Rispetto al totale, però, al momento l’Ue può contare sulla consegna sicura nei prossimi mesi dei 300 milioni di dosi pattuite con Pfizer-BionTech (con un’opzione di altri 80 milioni) e degli 80 milioni di dosi dell’americana Moderna.

Entrambi questi vaccini sono stati già autorizzati negli Stati Uniti, dove è immediatamente scattata la campagna vaccinale, con l’inoculazione di entrambi. Idem in Gran Bretagna, colpita anch’essa duramente dal virus. Quanto all’Europa, i media tedeschi parlano apertamente di ritardo, sottolineando che la cancelliera Angela Merkel ha fatto molte pressioni affinché l’Ema (Agenzia europea del farmaco) anticipasse di una settimana l’approvazione del vaccino Pfizer-BionTech, come è poi accaduto. E sarà solo grazie a questo intervento se il 27 dicembre avrà inizio la campagna vaccinale simultanea nei paesi Ue. Un inizio, a dire il vero, poco più che simbolico, se si considera che ai vari paesi sono state consegnate quantità molto limitate del vaccino Pfizer-BionTech, tuttora in fase di produzione. L’Italia, per esempio, ne sta ricevendo, come prima consegna, poco meno di 10mila dosi, mentre il grosso della fornitura arriverà soltanto in primavera.

A questa consegna al rallentatore va sommato il fatto che l’Unione europea distribuirà i vaccini acquistati in base a un meccanismo di distribuzione particolare, per cui la Germania, su 300 milioni di dosi Pfizer-BionTech acquistate dall’Ue, ne riceverà 55,8 milioni. Ma poiché questo vaccino richiede una seconda dose a distanza di 21 giorni, la Germania, con una popolazione di oltre 80 milioni, avrebbe bisogno di 140 milioni di dosi per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge. Un calcolo elementare, che induce il settimanale Der Spiegel a lanciare un’accusa durissima: «L’Unione europea ha comprato pochi vaccini, in ritardo e dai produttori sbagliati». Il che, aggiunge, non consentirà di riportare la pandemia sotto controllo entro il prossimo autunno, a meno che la Germania non rompa la solidarietà europea, acquistando dosi di vaccino per proprio conto.

Su quest’ultimo punto interviene anche Bild Zeitung, rivelando che il governo Merkel starebbe seriamente considerando di ordinare per proprio conto 30 milioni di dosi di vaccino Pfizer-BionTech, che sommate a un altro contratto con l’americana Moderna porterebbe la capacità di vaccinazione in Germania a 136 milioni di dosi, soglia assai vicina all’immunità di gregge. Inutile dire che i media tedeschi sono favorevoli a una scelta immediata di autonomia vaccinale da parte di Berlino, in quanto gli studi della francese Sanofi sul vaccino anti-Covid sarebbe in ritardo di almeno sei mesi, così come sarebbe in ritardo il gruppo britannico-svedese Astra Zeneca, con cui l’Ue ha firmato un contratto.

Come era da aspettarsi, la Commissione Ue ha smentito di avere limitato gli acquisti di alcuni vaccini per «aspettare» quello di Sanofi, ribadendo di avere scelto i vaccini più promettenti e avanzati quando erano ancora in fase di studio. Ma benché al vertice della Commissione Ue ci sia la tedesca Von der Leyen, l’inchiesta di Der Spiegel non fa sconti, e in base a fonti giudicate attendibili sostiene che la penuria di vaccini in Germania è dipesa dalla decisione della Commissione, «sotto la pressione del governo francese», di assicurare una parità a Sanofi nei contratti di acquisto dei vaccini, benché questo gruppo fosse in ritardo, e lo sia tuttora. «Acquistare di più da una compagnia tedesca non sembrava equo». Un modo diplomatico per censurare l’ennesima ingerenza europea di Macron, per di più su una questione come la pandemia, di enorme impatto sull’opinione pubblica tedesca.

 

 

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