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Russia Turchia

Perché Erdogan non russa su Putin e critica Biden

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan ha detto, venerdì che i commenti del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sul leader russo Vladimir Putin, in cui lo ha definito un "assassino", sono "inaccettabili" e "non adatti a un presidente". L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan ha detto, venerdì che i commenti del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sul leader russo Vladimir Putin, in cui lo ha definito un “assassino”, sono “inaccettabili” e “non adatti a un presidente”.

Nonostante gli interessi comuni della Turchia con gli Stati Uniti superino le differenze, Erdogan tuttavia ha sottolineato di lodare Putin per aver dato una “risposta intelligente” e “di classe”. Una risposta questa che non deve sorprendere per diverse ragioni la prima delle quali è che nel 2019 proprio Biden aveva definito Erdogan un autocrate.

Ebbene, indipendentemente da queste battute tipiche di una potenza imperiale che per 50 anni ha dettato le regole del gioco nel contesto internazionale, la risposta del premier turco – alleato storico della Nato – dimostra non solo la scarsa credibilità che questa alleanza ha allo stato attuale ma soprattutto dimostra il ruolo e la rilevanza che per il premier turco ha la sinergia posta in essere con l’alleato russo nonostante anche in questo caso vi siano delle divergenze.

Non a caso Erdogan ha definito Putin un “amico e un partner strategico”. Come la Russia si sta sempre più posizionando in Africa in funzione di contenimento antifrancese, allo stesso modo la Turchia ormai da diverso tempo sta assumendo una postura offensiva nel continente e come dimostra il fatto che il Ciad si prepara ad ospitare una conferenza internazionale organizzata dal World Tourism turco con lo scopo naturalmente di promuovere il turismo del paese africano aumentando in questo modo gli investimenti.

Proprio per questa ragione a dicembre del 2020 il ministro del Turismo di N’Djamena e l’organizzazione turistica turca hanno firmato un accordo che è la conseguenza di quanto stabilito durante una conversazione telefonica il 24 novembre 2020 tra il presidente turco e il suo omologo Idriss Deby.

La politica di proiezione di potenza turca in Africa d’altra parte ha iniziato a prendere avvio nel lontano 1998 e non c’è dubbio che l’Africa rappresenti una delle più rilevanti zone di influenza della Turchia anche in funzione anti egiziana. A tale proposito non dimentichiamoci infatti che le scelte di politica estera attuate dalla Turchia in Libia sono interpretate dall’Egitto come una permanente minaccia alla sua sicurezza nazionale. Ma anche il Ciad rappresenta uno snodo strategico fondamentale per l’Egitto dato lo stretto legame con il Sudan e, nello specifico, con il Darfur.

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