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Non solo Stories di Cecilia Sala: ecco i podcast di Chora con Brt, Coop, Edison, Intesa Sanpaolo, Maire e non solo

Qual è la produzione editoriale e giornalistica di Chora Media di Mario Calabresi oltre il podcast Stories di Cecilia Sala?

 

Caro direttore,

dunque nemmeno il tempo di rientrare in Italia, di realizzare cosa fosse successo, che Cecilia Sala è stata nuovamente “rapita” (si scherza, su, caro direttore, non mi censurare), questa volta dal proprio direttore, Mario Calabresi, che l’ha voluta intervistare immediatamente, trasformando la sua disavventura nel podcast di punta di Chora Media. Per usare una famosa citazione: “E’ la stampa, bellezza”. Calabresi è riuscito a battere anche il Foglio nella primazia della conversazione, eppure nella gerenza del quotidiano diretto da Claudio Cerasa compare Cecilia Sala.

MARIO CALABRESI BATTE CLAUDIO CERASA?

La voce rotta di Cecilia Sala, alcune sue reticenze dovute probabilmente al timore di dire qualcosa di troppo su fatti ancora temporalmente molto vicini e oggetto di indagine giudiziaria, l’innegabile stress fisico e mentale, non hanno impedito a Calabresi di registrare il podcast, confezionando un prodotto giornalistico unico nel suo genere, dato che l’ex direttore di Repubblica è riuscito a ottenere l’esclusiva sulla notizia che ha tenuto banco per buona parte di dicembre. Una esclusiva a chilometro zero, si dirà, dato che Sala è dipendente (articolo 2) di Chora Media, ma che di sicuro tirerà la volata negli ascolti alla testata.

IL MODELLO DI BUSINESS DI CHORA MEDIA

Molti, avendola scoperta solo ora (colpevolmente), si chiederanno cosa sia e cosa faccia Chora Media. I più maliziosi vorranno sapere come si mantiene, come mi hai chiesto anche tu ieri. Perché persino il giornalismo di qualità e di approfondimento che riesce a stare così sul pezzo come quello firmato da Calabresi ha bisogno di entrate. Qual è insomma il suo modello di business.

Chora, oltre all’immancabile Academy che ormai, dal Sole 24 Ore al Fatto Quotidiano, pare risorsa immancabile nel mantenimento di una redazione, ha di fatto un palinsesto altamente brandizzato. La maggior parte dei podcast è insomma “in collaborazione con” un determinato sponsor. La formula è sempre correttamente esplicitata sia sul sito, sia durante l’ascolto (e ci mancherebbe: lo sponsor paga per essere menzionato).

LE VARIE FORMULE USATE

Molti podcast hanno innegabilmente a che fare, per il tema trattato, con l’attività dello sponsor in questione (Vini mito riporta il logo di Signorvino, Correnti future sulla mobilità elettrica col gestore dei servizi energetici Rse e gli esempi, come si dettaglierà a breve, si sprecano). In taluni casi la definizione usata è “podcast realizzato per” che lascia intendere una maggiore intromissione del cliente, in altri “podcast realizzato in collaborazione con” dove si suppone che il brand abbia avuto minor accesso ai contenuti.

UN PALINSESTO ALTAMENTE BRANDIZZATO

In linea generale, i prodotti Chora sembrano aver trovato la quadratura del cerchio del branded content: finanziamento da parte di clienti mai troppo ingombranti. Non sembra insomma ravvisare casi in cui i paganti abbiano voluto metter becco sui contenuti. Il lavoro autoriale svolto, del resto, è notevole.

Intesa Sanpaolo per esempio finanzia i podcast del seguitissimo storico Alessandro Barbero senza aver modo di influenzare le scalette: d’altronde che ci azzeccano conti correnti e prestiti con la storia? Ma in quel caso il nome dell’ospite è così forte che allo sponsor basta appunto essere menzionato e apparire quale mecenate nei primi istanti del podcast.

IL COLLEGAMENTO TRA LA STORIA E IL CLIENTE

Come si diceva, negli altri podcast si ravvisano invece collegamenti tra sponsor e contenuto, sebbene non sia dato sapere quanto il brand abbia avuto modo di sindacare sullo stesso. Certo è che se Rse sponsorizza un podcast sulla mobilità del futuro, qualcosa vorrà pur dire. Il podcast in questione, peraltro, ha pure un’altra entrata: è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito del Piano Triennale 2022-2024 (DM MITE n. 337, 15.09.2022), in ottemperanza al DM 16 aprile 2018.

Ingenuity Engineering for a sustainable future riporta il logo di Saipem; Futuro anteriore è un podcast “promosso da Maire”; aumentano le diciture ne Lo specchio di Eleonora, podcast “di Chora Media e del Teatro Stabile del Veneto realizzato nell’ambito del progetto speciale DonnaDuse con il contributo dell’ufficio marketing e comunicazione del Teatro Stabile del Veneto”.

CHI SPONSORIZZA I PODCAST DI CHORA MEDIA

Non è sempre agevole capire il livello di sponsorizzazione, insomma. Quel che è certo è che la formula funziona è tra i loghini che campeggiano nel palinsesto troviamo persino quelli istituzionali: Voce Plurale è un podcast promosso dal Comune di San Donato Milanese – Assessorato Pari Opportunità; Armonica è una serie podcast in collaborazione con Armonica Onlus. Qui il nome dello sponsor è persino il titolo del podcast.

Paese che fai è prodotto in collaborazione con il corriere BRT; The Carbon Equation riporta il marchio della genovese Rina che opera nel settore energetico e marittimo; Cosa vuol dire Insieme è una serie in collaborazione con Coop Lombardia. Vivi ben è “promosso” da Fondazione Paolo Sorbini per la scienza nell’alimentazione. Dalla terra alla Terra è una serie podcast promossa, senza troppa fantasia, dal Consorzio Italiano Compostatori. Come sarà domani è brandizzato Edison.

E STORIES DI CECILIA SALA?

Sono davvero poche le serie senza un logo. Stories di Cecilia Sala è uno di questi: è un podcast di Chora News prodotto da Chora Media. Mentre per la maggior parte delle tracce audio che affollano il palinsesto l’impressione che si ha spulciando le numerose offerte branded è che una storia venga raccontata se si trova un cliente disposto a pagare per mettere in piedi la serie.

È il giornalismo del futuro? È il giornalismo di qualità e di approfondimento?

Secondo me, caro direttore, devi fare anche tu un pensierino. Lo so che invece di un podcast brandizzato preferiresti produrre un cocomero barattiere, allora ti consiglio vivamente già di individuare nella tua Puglia un fertile e salino terreno per iniziare a pensare al tuo futuro.

Scherzo. Ma non troppo.

Salutoni (come dici tu),

Gianluca Zappa

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