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Arnese

Chi coccola Hamas, le fatiche di Carlo Rossella, la missione di Sallusti a Libero, La Cura di Franco Battiato

Non solo Battiato, Renzi, Rossella, Sallusti, Mediobanca, Pnrr, Salvini e Meloni. Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. Pillole di rassegna stampa nei tweet di Michele Arnese, direttore di Start

 

ADDIO A FRANCO BATTIATO

 

LE FATICHE DEL GIORNALISTA CARLO ROSSELLA

CHI E COME COCCOLA HAMAS

 

IL PNRR SECONDO L’ECONOMISTA DE GRAUWE

 

SALVINI E MELONI VISTI DAL POLITOLOGO ORSINA

 

RENZI STA SERENO?

 

LA GESTIONE FAMILIARE DELLA LEADER VERDE TEDESCA

 

IN MEDIOBANCA SCENDE BERLUSCONI E SALE DEL VECCHIO

 

LIBERO DI SALLUSTI SARA’ LIBERO DI PERDERE COPIE (LA VERITA’ GONGOLA…)

 

L’UFFICIO SCOLASTICO DELLA REGIONE LAZIO COMUNICA

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA:

 

Il punto di partenza è: «Gli studenti non possono apprendere quando non si sentono al sicuro». Ed è per questo motivo che anche le scuole vengono invitate ad adottare «buone pratiche» organizzative che creino, diffondano e preservino «un ambiente di apprendimento sicuro, inclusivo e affermativo per tutti gli studenti». A tradurre in linee guida queste pratiche è il servizio per l’adeguamento tra identità fisica e identità fisica dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini, insieme all’associazione Genderlens e Agedo (genitori di bambini e adolescenti con varianza di genere). A diramarle è l’Ufficio scolastico regionale del Lazio, che nella giornata internazionale contro l’omofobia le ha pubblicate sul sito e messe a disposizione dei presidi, anticipando di fatto alcuni contenuti del disegno di legge Zan, che prevede la possibilità di organizzare attività mirate a promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione anche nelle scuole. Ora i dirigenti scolastici che hanno ricevuto la circolare potranno valutare la partecipazione dei docenti ad un corso di formazione della durata di un giorno che si terrà a settembre.

La Lega regionale insorge: «Giù le mani dai bambini e dagli adolescenti del Lazio», e punta il dito contro il ministero dell’Istruzione «che in modo grave e ingiustificabile ha inviato nei giorni scorsi ai dirigenti del Lazio le linee guida sulle strategie da applicare a scuola nei casi di varianza di genere». Critiche pure da Articolo 26 e Generazione Famiglia, braccio operativo nella scuola di Pro Vita & Famiglia Onlus, che chiedono «al Miur e alla politica tutta un intervento immediato e la sospensione dell’iniziativa». Secondo le associazioni, «per includere non serve necessariamente la condivisione di certe idee sessuali, ma basta la reciproca accettazione tra individui senza dover conformare totalmente la cultura di una scuola e di una società».

Ma in cosa consistono queste linee guida? Innanzitutto, si suggerisce alle scuole di fornire una formazione adeguata al personale scolastico e agli studenti sui temi della varianza ed espressione di genere, un «lavoro» che deve «contribuire a smantellare i miti, gli stereotipi e i pregiudizi sulle persone transgender». Il secondo step riguarda il linguaggio: «La maggior parte dei documenti ufficiali richiedono di spuntare la casella maschio o femmina per indicare il sesso/genere. Le scuole devono aggiornare questi documenti — si legge — e garantire che gli studenti con varianza di genere siano in grado d’identificarsi in modo coerente con la loro identità di genere, piuttosto che essere costretti a scegliere una casella che non li descrive». Perciò attenzione viene data anche all’uso del nome e dei pronomi scelti, «segnale molto importante di rispetto».

C’è anche un punto sulla cosidetta «carriera alias», cioè una modifica della carriera reale dello studente «mediante l’assegnazione di un’identità provvisoria» che gli permetta di «garantire la privacy circa la sua storia». L’ultimo punto riguarda l’uso di bagni e spogliatoi: per superare il «forte imbarazzo» riferito da molti adolescenti transgender, è «opportuno che ogni scuola individui un bagno/spogliatoio non connotato per genere, quale può essere, per esempio, il bagno dei professori». Negli Usa, l’Alta corte d’Appello federale ha stabilito che gli studenti transgender possono usare la toilette del sesso che sentono più vicino al proprio.

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