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Centrodestra

Come procede il governo Meloni fra Cospito e Autonomia

Tutte le ultime novità nel governo. La nota di Paola Sacchi.

“Dimissioni, dimissioni…”. Ormai le opposizioni, dal Pd ai Cinque Stelle, talvolta anche il “terzo polo”, ne fanno il mantra della loro azione politica. Le chiesero persino per la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Ignazio La Russa. E ora che la scadenza elettorale delle Regionali nel Lazio e nella Lombardia si avvicina la richiesta sale più forte. Si può discutere sui toni dell’intervento contro il Pd sul caso Cospito del responsabile organizzativo di FdI e vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli, che ha creato perplessità e una certa freddezza anche nelle file degli alleati di governo, ma è un fatto che la vicenda è praticamente già chiusa.

Il governo di Giorgia Meloni va oltre e passa al varo del primo step dell’Autonomia, con grande soddisfazione della Lega di Matteo Salvini, del ministro delle Regioni e Autonomie Roberto Calderoli, dei governatori del Veneto, Luca Zaia, della Lombardia Attilio Fontana, e del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il quale ricorda il contributo dato per migliorare il testo. E, intanto, il ministro della Giustizia Carlo Nordio afferma che Donzelli non ha rivelato colloqui secretati. Cosa che “scagiona” di fatto anche il viceministro della Giustizia, Andrea Delmastro di FdI.

A dare la sterzata è stata l’altra sera la stessa Meloni, intervenendo a sorpresa alla trasmissione su Rete 4 Stasera Italia, per richiamare l’attenzione sulla grave sostanza del problema, e cioè che “la sfida non è al governo ma allo Stato, a tutti, non è questione di destra o di sinistra”, e, quindi, come ha ribadito ieri sera a Dritto e Rovescio, sempre su Rete 4, “lo Stato non tratta con la mafia, lo Stato non tratta con il terrorismo”.

La linea della fermezza per il mantenimento del 41 bis al terrorista anarchico è stata ribadita ieri in un’intervista al Giornale da Berlusconi. Il Cav ha usato toni netti, pur coniugando la difesa della sicurezza con il peculiare tratto garantista, di cui torna a rivendicare il primato di Forza Italia. Ha osservato, evidentemente riferendosi al Pd che era andato da Cospito per verificare le sue condizioni (come hanno ribadito Andrea Orlando e Walter Verini), che è nei diritti dei parlamentari fare visite ai detenuti e ha sottolineato che la difesa della loro salute è “sacra”, come aveva già ribadito Nordio, che peraltro è anche un deputato eletto con FdI.

Ma totale sintonia di Berlusconi con il premier e tutto il governo sulla linea della fermezza. Come già aveva detto il vicepremier, ministro degli Esteri e coordinatore azzurro, Antonio Tajani.

L’altro vicepremier, Salvini, ministro delle Infrastrutture e Trasporti, leader della Lega non può intanto che esultare per lo “storico” risultato del via dal consiglio dei ministri all’Autonomia e va avanti con la sua linea pragmatica di sblocco delle opere pubbliche.

Questo non significa che per il governo siano tutte rose e fiori e le elezioni regionali saranno anche un test politico interno per gli equilibri della coalizione di centrodestra.

Ma dall’altra parte c’è un’opposizione, con un Pd che sembra sempre più egemonizzato da Giuseppe Conte, la cui azione guida sembra dominata dal grido “dimissioni” di tutti e su tutto, in quello stesso schema allarmistico aprioristico già usato in campagna elettorale e ora tornato in auge anche sull’Autonomia differenziata, prevista nella Costituzione, di cui parlò un anno fa nel suo discorso di insediamento il Capo dello Stato, in un discorso che fu applaudito da tutti.

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