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F-35, ecco come Biden seduce Erdogan con gli F-16

Il presidente Turchia Erdogan ha rivelato che gli Usa hanno proposto la vendita di caccia F-16 in cambio dell'investimento nel programma F-35

Caccia F-16 in cambio dell’investimento nel programma multinazionale Jsf che costruisce il caccia di quinta generazione F-35 Lightning II guidato dagli Stati Uniti.
È la proposta di Washington alla Turchia per compensare Ankara dopo averla rimossa dal programma Jsf in seguito all’acquisto del sistema anti missile russo S-400.
Lo ha dichiarato domenica il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, parlando con i giornalisti prima di partire per un viaggio nei Paesi dell’Africa occidentale.
Secondo il presidente turco, Ankara vuole un ritorno per il suo investimento nel programma F-35, precisando che i colloqui sulla questione sono in corso. Lo riporta l’Agenzia Nova riprendendo i media internazionali.
Erdogan prevede di incontrare il presidente degli Stati Uniti Joe Biden durante il vertice G20 a Roma alla fine di ottobre.
Tutti i dettagli.

LA PROPOSTA DEGLI STATI UNITI SECONDO ERDOGAN

Il presidente turco ha dichiarato che il 17 ottobre gli Stati Uniti hanno proposto la vendita di un lotto di caccia di quarta generazione F-16 ad Ankara per compensare l’investimento di 1,4 miliardi di dollari della Turchia nel programma multinazionale F-35.

LA RICHIESTA TURCA PER 40 F-16

“C’è il pagamento di 1,4 miliardi di dollari che abbiamo effettuato per gli F-35 e gli Stati Uniti avevano una proposta del genere in cambio di questi pagamenti”, ha detto Erdogan.

La Turchia vuole risolvere il problema con gli Stati Uniti attraverso il dialogo e “sta lavorando al rimborso del pagamento dell’F-35”, ha aggiunto il presidente turco.

All’inizio di ottobre Ankara ha presentato una richiesta agli Stati Uniti per l’acquisto di 40 caccia F-16 prodotti dalla Lockheed Martin e quasi 80 kit di modernizzazione per i suoi caccia.
Come sottolinea Defense News, l’attuale flotta turca di oltre 200 F-16 sarà gradualmente dismessa entro il 2035. Quasi 100 velivoli della flotta attendono aggiornamenti.

ANKARA SENZA F-35

Pertanto Ankara aveva ordinato più di 100 caccia F-35, anch’essi realizzati da Lockheed Martin. Ma nel 2019 gli Stati Uniti hanno rimosso la Turchia dal programma multinazionale Jsf dopo che Ankara ha acquistato i sistemi di difesa missilistica russi S-400.

A CAUSA DEI SISTEMI S-400 RUSSI

Ricordiamo che Mosca e Ankara hanno firmato un contratto per un set di sistemi missilistici antiaerei S-400 nel 2017 dal valore di 2,5 miliardi di dollari. Le consegne alla parte turca sono state effettuate nel periodo fra l’estate-autunno del 2019.

Da sempre gli Stati Uniti si oppongono alle acquisizioni di sistemi di difesa aerea russi da parte della Turchia, alleato nella Nato.

Secondo Washington, il sistema russo, se utilizzato da un membro della Nato, rappresenterebbe una minaccia alla sicurezza per gli F-35. Di rimando, Ankara sostiene che i componenti dell’S-400 potrebbero essere utilizzati indipendentemente senza essere integrati nei sistemi Nato e quindi non comportano alcun rischio.

Nel luglio 2019, dopo la consegna del primo lotto S-400, gli Usa hanno sfrattato la Turchia dal programma F-35, di cui Ankara era partner di III livello. Inoltre, Washington ha sanzionato Ankara e ha minacciato di imporre nuove sanzioni in caso di ulteriori acquisti da Mosca.

LE OPZIONI PER L’AERONAUTICA TURCA

Nel frattempo, la Turchia ha cercato opzioni per un caccia di nuova generazione dopo l’esclusione dal programma F-35.

Il programma per un cacciabombardiere nazionale di quinta generazione, soprannominato TF-X, ha arrancato negli ultimi anni a causa di fallimenti tecnologici e problemi con i trasferimenti di know-how.

“Abbiamo detto di prendere tutte le misure necessarie per soddisfare le esigenze di difesa del nostro paese”, ha aggiunto il presidente turco.

E QUELLA DEL CONGRESSO USA

Secondo Reuters, la richiesta per gli F-16 avrà probabilmente difficoltà a ottenere l’approvazione dal Congresso degli Stati Uniti. Il sentimento nei confronti della Turchia si è inasprito negli ultimi anni, principalmente a causa dell’acquisto degli S-400 da parte di Ankara e la situazione dei diritti umani nel paese.

Un portavoce del Dipartimento di Stato ha rifiutato di commentare. La politica del dipartimento è di tacere sulle vendite della difesa non formalmente notificate al Congresso.

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