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Ue Egitto

Ecco le ultime piroette dell’Ue con l’Egitto

L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

Lo scorso 2 giugno vi è stato uno scambio telefonico tra il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Entrambi hanno sottolineato la necessità di consolidare la cooperazione per il Mediterraneo (soprattutto nel settore degli investimenti).

In particolare il presidente Michel ha ringraziato l’Egitto per i suoi sforzi volti ad aiutare e a ridurre l’escalation in Palestina mentre per quanto concerne la Libia entrambi hanno concordato sull’interesse condiviso per l’Egitto e l’Ue per il conseguimento della stabilità politica, compreso il ritiro di tutte le forze straniere e i mercenari dal paese.

Per quanto concerne il Mediterraneo orientale, il presidente Michel ha accolto con favore l’attuale dialogo tra Egitto e Turchia.

Sul fronte dei rapporti con l’Etiopia, e nello specifico in relazione alla Great Ethiopian Renaissance Dam (GERD), il presidente Michel ha sottolineato la necessità di raggiungere un accordo e riaffermato la centralità del processo guidato dall’Ua e lo stretto coordinamento tra Ue e Usa.

Eppure il 18 dicembre 2020 il Parlamento europeo aveva approvato una risoluzione in cui veniva chiesta un’indagine indipendente e trasparente su tutte le violazioni dei diritti umani in Egitto. Nel testo si faceva riferimento ai casi di Regeni e Zaki — di cui abbiamo ampiamente discusso — e si esortavano le autorità egiziane a collaborare con la giustizia italiana sul caso Regeni e a scarcerare immediatamente Zaki.

Nello specifico, sicuramente i lettori ricorderanno sia la soddisfazione per la risoluzione da parte di Pierfrancesco Majorino sia l’esortazione di Josep Borell a dare una risposta unitaria e risoluta alla repressione e alle violazioni dei diritti umani in Egitto.

Al di là delle plateali quarto assurde incongruenze dell’Ue non possiamo — né dobbiamo dimenticare — la stretta cooperazione tra Francia e Egitto né quella tra l’Italia e l’Egitto.

Il trionfo della realpolitik? È lecito sospettarlo.

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