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Francia Egitto

Come e perché la Francia di Macron corteggia l’Egitto

Il presidente egiziano Al Sisi è stato ricevuto in pompa magna in Francia. L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

Il presidente egiziano Al Sisi in Francia è stato ricevuto dal Ministro della Difesa agli Invalides, dalla sindaca Anne Hidalgo all’Hotel de Ville e infine gli è stata consegnata la Legione d’Onore, alla quale ha fatto seguito una cena ufficiale nei saloni  dell’Eliseo con Emmanuel e Brigitte Macron.

Che questa visita potesse essere oggetto di polemiche a livello internazionale era scontato considerando sia la situazione dei diritti umani in Egitto sia soprattutto il clamore suscitato dal caso Regeni che dal caso Zakik. 

Prevedibile, dal punto di vista politico, che il presidente Macron abbia proibito alla televisione francese di riprendere la cerimonia ufficiale.

Quale sia, allo stato attuale, l’importanza dell’Egitto per la Francia è stato già sottolineato ampiamente.

Tuttavia la sempre più marcata conflittualità geopolitica nel Mediterraneo orientale determinata dalla proiezione di potenza turca – che ha avuto modo di attuarsi anche sullo scacchiere libico – e dall’altro lato l’intensificarsi dell’azione terroristica a  livello internazionale – alludiamo alla instabilità della regione del Sahel – ha reso questo incontro di particolare importanza per la Francia. Consolidare infatti la partnership strategica con l’Egitto per  la Francia è assolutamente essenziale.

Sotto il profilo quindi della realpolitik la prassi seguita da Macron è pienamente legittima e giustificata. Lo dimostra il fatto che il nostro Paese, che non può certo dare lezioni di coerenza sui diritti umani alla Francia, è un partner altrettanto importante per l’Egitto – i cui aspetti politici abbiamo avuto modo di indicare in diversi articoli – come dimostrano in modo eloquente le partnership poste in essere nel settore della cantieristica navale, in quello militare e petrolifero di cui si è parlato in queste pagine.

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