LOCKDOWN ALL’ORDINE DEL GIORNO?
"Nelle riunioni di governo c’è grande cautela a usare la parola lockdown, ma certo gli assalti degli aperturisti di centrodestra sono stati respinti e Draghi ha fin qui interpretato la linea europea della serietà e del rigore", scrive il Corsera.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 2, 2021
METODO DRAGHI
Arcuri si ritrova faccia a faccia con Draghi. Un incontro rapido, freddo, definitivo. «Ci sarebbe da inviare la lettera di dimissioni». Arcuri torna in ufficio e spedisce la missiva. (fonte: Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 2, 2021
Francesco Paolo Figliuolo, ecco il curriculum del generale che sostituirà il commissario Arcuri silurato da Draghi
In poche ore senza dire una parola in tv Draghi ha nominato l’autorità delegata ai Servizi (quella mai nominata da Conte, salvo negli ultimi giorni di vita del suo governo), ha sostituito il capo della Protezione civile e ha silurato il commissario Arcuri. E Ricciardi sta zitto.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 1, 2021
ARCURI DELLA SERA
Si instaura un rapporto ambivalente tra Conte nel suo bunker e il fedelissimo Arcuri in battaglia. Un legame al limite del cortocircuito: la Protezione civile entra in un cono d’ombra e ribolle. Arcuri intanto scopre che le luci della ribalta non gli sono sgradite, anzi. (Fubini)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 2, 2021
Il gran ballo delle mascherine
Arcuri finirà per generare – o non smentire – l’impressione di avere poteri che non ha. In realtà ha un compito importante, ma delimitato: deve comprare prodotti per lo Stato, e distribuirli. In molti però iniziano a pensare che sia lui a gestire la pandemia. (Fubini, Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 2, 2021
LE COLPE DI ARCURI SECONDO REPUBBLICA
"Al commissario uscente Arcuri viene imputata innanzitutto l’incapacità di fare sistema. Avrebbe coinvolto poco e
tardi la Protezione civile e i militari, proprio le due galassie su cui adesso punta Draghi", scrive Repubblica.— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 2, 2021
IL FATTO DI TRAVAGLIO ELOGIA ARCURI
Arcuri poco filo Nato, fa capire Travaglio sul Fatto Quotidiano. pic.twitter.com/Qr5HDJfgTL
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 2, 2021
CONTE, BENOTTI E I SERVIZI
"Il 7 maggio, dice Benotti, si sarebbe visto con Arcuri, e questi gli avrebbe detto di non parlargli più perché c'era un'indagine in corso sul trasporto di mascherine da parte dei Servizi Segreti e la fonte di questa notizia sarebbe stata Palazzo Chigi". (Nicola Porro)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 1, 2021
NON TOCCATEMI IL BREVETTO
«Il brevetto e i suoi benefici sono la garanzia senza la quale nessuno farebbe la ricerca», dice al Messaggero Lucia Aleotti, azionista e membro del cda della Menarini di Firenze.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 1, 2021
LEADER SOSTENIBILI
Dunque in pochissimi giorni Conte da autoproclamato leader dell’Alleanza per lo sviluppo sostenibile (Pd, M5s, Leu, moderati-liberali-popolari di centrosinistra) è stato proclamato/acclamato leader del Movimento 5 Stelle (senza essere un iscritto, mi pare).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 1, 2021
CIVILTA’ CATTOLICA UN PO’ CONFUSA
"Semplicemente governare. Senza lasciarsi distrarre da altro e senza alzare i fumogeni della propaganda per sopperire alle proprie mancanze", scrive "Civiltà Cattolica" sul governo Draghi. Ma i "fumogeni della propaganda" erano quelli di Conte. Mi pare. Forse. O mi sbaglio?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 1, 2021
Tiepidissimo draghismo dopo un effervescente contismo https://t.co/Rb3TpQ9bPH
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 2, 2021
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
RUMORS / Tutti i giornalisti che accompagneranno Papa Francesco nel viaggio in Irak saranno vaccinati prima
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 1, 2021
"Solito consociativismo italiano che porta a distribuire le poche dosi disponibili fra ordini professionali, amici degli amici e varie categorie non esposte, mentre milioni di anziani aspettano". (Federico Fubini, Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 2, 2021
Lode al collega Amadori. Non sapete chi sia? Ovvio: lui lavora, spara scoop e non avendo tempo di chiacchierare non va in tv.
Dice Dagospia: LA CADUTA DI ARCURI E’ LA VITTORIA DI GIACOMO AMADORI CHE, IN SOLITARIA SU "LA VERITA'", HA RACCONTATO L’INCHIESTA SULLE MASCHERINE.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 1, 2021
"Il 7 maggio, dice Benotti, si sarebbe visto con Arcuri, e questi gli avrebbe detto di non parlargli più perché c'era un'indagine in corso sul trasporto di mascherine da parte dei Servizi Segreti e la fonte di questa notizia sarebbe stata Palazzo Chigi". (Nicola Porro)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 1, 2021
"La caduta di Cuomo. New York processa il governatore per abusi. I democratici e la Casa Bianca lo scaricano: “Sono accuse serie”". (titolo Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 2, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI AMADORI SU LA VERITA’:
Yoyito e Ciufeto. Sono loro i nuovi protagonisti della telenovela delle mascherine d’oro. Jorge Solis, l’imprenditore ecuadoriano arrestato per la fornitura sotto inchiesta di dispositivi di protezione, in un’intercettazione agli atti appioppa nomignoli e giudizi sui personaggi della nostra politica. Per esempio il commissario Domenico Arcuri diventa «Yoyito Arcuri», il signor Arcuri, un po’ «hijo de puta».
Ed è amico di «ciufeto», «il presidente», che si potrebbe indentificare nell’ex premier Giuseppe Conte.A parere di Solis, che grazie alla fornitura delle mascherine ha incassato almeno 5,8 milioni di euro di provvigioni, i due, Yoyito e Ciufeto sarebbero «soci di affari». Una sparata a cui è difficile dar credito, ma che la dice lunga sui soggetti a cui il commissario ha affidato la salute degli italiani. Anche perché nome e cellulare di Solis comparivano come «contatto» per la fornitura incriminata nella mail spedita dall’indagato Mario Benotti allo staff dell’ad di Invitalia il 21 marzo scorso.
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CIVILTA’ CATTOLICA GIA’ CONTIANA UN PO’ TIEPIDINA SU DRAGHI
“Il governo è ‘politico’, perché la scelta di sospendere il conflitto è, in definitiva, politica”. Lo afferma Civiltà Cattolica nell’editoriale del nuovo numero, in uscita il 6 marzo, che l’ANSA è in grado di anticipare proprio alla vigilia della partecipazione di Mario Draghi e del suo esecutivo alla bilaterale Italia-Santa Sede per la ricorrenza dei Patti Lateranensi.
“Draghi ha affermato che il suo è ‘semplicemente il governo del Paese’. Ci piace pensare che ‘semplicemente’ sia un avverbio capace di richiamare tutte le forze politiche coinvolte all’assunzione della comune responsabilità, per realizzare gli obiettivi senza cadere nella tentazione di una campagna elettorale permanente, a cui l’Italia purtroppo è ormai abituata.
Semplicemente governare. Senza lasciarsi distrarre da altro e senza alzare i fumogeni della propaganda per sopperire alle proprie mancanze”, scrive la rivista dei Gesuiti, le cui bozza sono tradizionalmente riviste dalla Segreteria di Stato vaticana.
E se “la crisi che attraversiamo richiede un impegno straordinario”, per il nuovo governo “la prima difficoltà da superare è l’estrema eterogeneità delle forze parlamentari che lo sostengono”. Ma “Draghi ha l’ambizione di coniugare risposta all’emergenza e disegno del futuro”.
“L’inedita coalizione di governo”, infatti, “può diventare una grande occasione di maturazione per i partiti, se essi sapranno evidenziare con i risultati le loro capacità. I partiti sono, dunque, chiamati a riflettere su se stessi. È un momento di laboratorio, e questo spazio consente una decantazione delle tensioni e una riflessione su cosa queste forze vogliono essere e come si definiscono nelle dinamiche del Paese”. In altre parole, “se il governo composto da tecnici e politici saprà impostare le riforme per la ‘nuova ricostruzione’, allora sarà la politica a uscirne più credibile e autorevole agli occhi dei cittadini, perché avrà offerto una nuova occasione per riconoscersi ‘popolo’, comunità legata da relazioni che vanno oltre le differenze”.
Inoltre, la convergenza di formazioni, finora antagoniste, dentro uno stesso spazio collaborativo “potrebbe favorire l’evoluzione del dibattito democratico, fermo all’identificazione dell’avversario come il nemico”. Per Civiltà Cattolica, “gettare le basi di un progetto per il futuro dell’Italia contribuirebbe infatti al riconoscimento della dignità dell’altro e degli obiettivi comuni per il Paese, e sposterebbe l’asse del confronto: chiedere il consenso ai cittadini senza la continua delegittimazione dell’altro, non fomentando rabbia, paure, ma con proposte che indichino i mezzi e i percorsi migliori, più idonei ed efficaci per ricostruire”.
“La via che oggi appare l’unica praticabile è quella di sentirci tutti sulla stessa barca”, prosegue: “un’arca di Noè, dove salgono insieme lupo e agnello, leone e giraffa. Che non si sbranano, perché il viaggio che si fa è in comune. Anche grazie alla promiscuità forzata – un vero banco di prova – ciascuno potrà riscoprire se stesso e i propri (migliori, si spera) istinti politici naturali”.
“Fondamentale in questo senso che il presidente Draghi abbia affermato che prima di ogni appartenenza viene il ‘dovere della cittadinanza’, che mostra un interessante punto di incontro con la visione di papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti. Perché è su questa che si fonda il senso dell”inconsueto perimetro di collaborazione’ delle forze politiche per rispondere alle necessità del Paese. Si tratterà di realizzare una forma di ‘amicizia sociale’ che per il Pontefice dà vita alla ‘migliore politica'”.
Per la rivista dei Gesuiti, “qui si apre una domanda fondamentale, che è poi una sfida politica: nelle ultime settimane il ceto politico ha mostrato di voler convergere verso il centro, con una svolta generalmente moderata. Sia che si tratti di tattica, sia che si tratti di una maturazione reale, resta però l’incertezza: l’elettorato, abituato alle polarizzazioni e all’esasperazione delle esigenze di parte, farà lo stesso movimento dei partiti che finora ha votato?”.
In ogni caso, “con l’offerta di una prospettiva, la politica ha ora l’occasione di innestare germogli di speranza”, perché ©una terra sarà feconda, un popolo darà frutti e sarà in grado di generare futuro solo nella misura in cui dà vita a relazioni di appartenenza tra i suoi membri, nella misura in cui crea legami di integrazione tra le generazioni e le diverse comunità che lo compongono”.