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Italia Samp-t Ucraina

Dall’Italia in arrivo un altro Samp-t per l’Ucraina

L'Italia sta per inviare un'altra batteria Samp-t all'Ucraina, conferma il ministro degli Esteri che tiene a precisare: "le nostre armi non vanno usate in territorio russo". L'annuncio arriva all'indomani dell'approvazione da parte del Parlamento europeo sulla risoluzione non vincolante riguardo la rimozione delle restrizioni sull'uso di armi Ue contro obiettivi militari in Russia

In arrivo dall’Italia un altro sistema di difesa aerea Samp-t all’Ucraina.

È quanto ha dichiarato stamani il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani (Fi) a Radio24, confermando quando già annunciato a inizio settimana dal ministro della Difesa Guido Crosetto (FdI). “Entro fine mese il nuovo sistema Samp-t sarà consegnato in Ucraina e sappiamo quanto costi ogni minuto di ritardo” aveva affermato Crosetto intervenendo alla seconda edizione della conferenza sulla difesa aerea e missilistica europea tenutasi il 17 settembre a Roma.

Allo stesso tempo, il titolare della Farnesina ci ha tenuto a precisare che le nostre armi devono essere usate in territorio ucraino per difendere l’indipendenza ucraina, non in territorio russo perché non siamo in guerra con Mosca. Parole che suonano come un’eco al voto degli eurodeputati italiani che ieri hanno votato contro la risoluzione del Parlamento Ue che “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’uso delle armi occidentali consegnate all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo”.
Nel frattempo, oggi la neo rieletta presidente della commissione europea Ursula von der Leyen sarà proprio a Kiev per “parlare del sostegno europeo” con l’avvicinarsi dell’inverno.

Tutti i dettagli.

L’ITALIA INVIERÀ UN ALTRO SISTEMA DI DIFESA AEREA SAMP-T IN UCRAINA

“Stiamo inviando un’altra batteria di Samp-T per difendere la popolazione. È un sostegno importante e convinto che diamo”, ha spiegato oggi Tajani, ricordando anche che l’Italia sta “organizzando per il 2025 una conferenza per la ricostruzione”.

Il sistema di difesa aerea è sviluppato dal consorzio italo-francese Eurosam (costituto dalle società Mbda Italia, Mbda Francia e Thales). Rappresenta uno dei fulcri della difesa aerea dell’Ucraina, diventato fondamentale per intercettare i missili e i droni lanciati da Mosca.

Al vertice dello scorso luglio, l’Italia si è impegnata con la Nato a inviare un altro sistema di difesa aera Samp-t (secondo invio del genere dopo quello effettuato l’anno scorso insieme con la Francia) alle forze ucraine, ma Kiev non lo ha ancora ricevuto. Tanto che a inizio di settembre fu lo stesso ministro della Difesa a incolpare le aziende italiane del comparto sui ritardi nella consegna all’Ucraina di un’altra batteria.

LE PRECISAZIONI DI TAJANI

Entro fine mese Kiev dovrebbe quindi ricevere il tanto sollecitato sistema di difesa antiaerea franco-italiano.

Tuttavia, Tajani ha evidenziato che non ci sarebbe un sostegno in Parlamento per consentire l’uso delle armi contro obiettivi in territorio russo. “Gli altri Paesi fanno quello che ritengono giusto fare. Non c’è nessuna decisione a livello europeo di obbligare i Paesi membri a consentire l’uso di armi in territorio russo. Anche gli Stati Uniti sono prudenti. La difesa dell’Ucraina non deve portare a una guerra mondiale. Dobbiamo essere sempre molto prudenti”, ha insistito Tajani.

“L’Italia ha una posizione chiara come governo, come centrodestra, come Forza Italia. Vogliamo aiutare l’Ucraina dal punto di vista militare, finanziario, umanitario, infrastrutturale ma non siamo in guerra con la Russia”, ha spiegato il ministro. La scelta italiana “va nella direzione della pace”, ha aggiunto.

IL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLA RIMOZIONE DELLE RESTRIZIONI SULL’USO DELLE ARMI CONTRO LA RUSSIA

La posizione del ministro forzista è un chiaro riferimento al voto degli europarlamentari alla plenaria a Strasburgo.

Ieri il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione non vincolante sul sostegno a Kiev con cui chiede ai governi di eliminare le restrizioni che impediscono all’Ucraina di utilizzare le armi occidentali contro obiettivi militari legittimi in Russia. La risoluzione chiede inoltre ai paesi dell’Ue di aumentare i finanziamenti per l’Ucraina, aumentare gli aiuti umanitari e fare di più per proteggere lo spazio aereo attorno ai confini del paese.

Il testo ha raccolto un’ampia maggioranza, con il voto positivo da parte di Forza Italia e Fratelli d’Italia, mentre la Lega ha votato contro.

Ma un voto separato sul paragrafo 8 della risoluzione, relativo proprio all’uso delle armi contro obiettivi in Russia, ha creato non poco scompiglio tra i partiti italiani, riporta Rainews.

LE DIVISIONI SUL PARAGRAFO 8 DELLA RISOLUZIONE

Il paragrafo 8 della risoluzione sul sostegno all’Ucraina “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’uso delle armi occidentali consegnate all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo”. Ed è proprio quest’ultimo punto che ha visto gli eurodeputati italiani di Fratelli d’Italia, Lega, Movimento 5 Stelle, Verdi e Sinistra italiana votare in maniera compatta contro, mentre si sono registrate delle divisioni in Pd e Forza Italia.

Nel dettaglio sul paragrafo relativo alla rimozione dei limiti alle armi solo 4 eurodeputati italiani hanno votato a favore, 55 contro e 1 astenuto.

VON DER LEYEN OGGI IN UCRAINA

Il sì alla nuova risoluzione sull’Ucraina è giunto alla vigilia del primo viaggio da presidente rieletta di Ursula von der Leyen a Kiev.

Nella capitale ucraina la presidente della Commissione europea incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per parlare del sostegno dell’Europa. Lo ha dichiarato la stessa von der Leyen in un messaggio pubblicato su X. “La mia ottava visita a Kiev avviene in concomitanza con l’inizio della stagione del riscaldamento e con la Russia che continua a prendere di mira le infrastrutture energetiche. Aiuteremo l’Ucraina nei suoi sforzi coraggiosi”, si legge nel messaggio di von der Leyen. “Sono venuta qui per discutere del sostegno dell’Europa, dalla preparazione all’inverno alla difesa, all’adesione e ai progressi sui prestiti del G7”, ha concluso von der Leyen.

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