Skip to content

trump dollaro

Che cosa pensano gli italiani di Trump e della guerra Russia-Ucraina. Sondaggio Ispi

Risultati non scontati su difesa, Trump e guerra Russia-Ucraina emergono da un sondaggio Ispi.

Emergono alcune indicazioni interessanti sulle preoccupazioni degli italiani dal recentissimo sondaggio ISPI realizzato da IPSOS nell’ambito dell’Osservatorio “ItaliaInsight – Gli italiani e la politica internazionale”. Una carrellata di dati che di desume dalle risposte date dai cittadini in merito ad alcune domande cruciali sulla politica internazionale degli ultimi dodici mesi.

L’elezione di Trump.

Si configura un quadro frammentato davanti all’evento più importante dei tempi più recenti, ossia l’elezione di Trump.

Una quota equivalente di italiani pari al 38% pensa rispettivamente che l’elezione di Trump rappresenti una cattiva notizia per l’Ue e per il mondo, mentre altrettanti non esprimono un’opinione.

In ogni caso appena il 24% giudica il trionfo del tycoon una buona notizia: quindi il quadro prevalente è quello di un’incertezza mista all’ansia per il futuro.

I personaggi più influenti secondo gli italiani.

Emerge qualche sorpresa dalle risposte relative al personaggio ritenuto più influente. Colpisce il 39% che lo indica in Trump, con un netto distacco rispetto al secondo in classifica, ossia Putin (17%); ma ad appena una lunghezza da questo si piazza un leader emergente come Elon Musk (16%).

La speranza.

L’evento o lo sviluppo su cui si appuntano le speranze della maggioranza relativa degli italiani è la pace. Il 22% la desidera in particolare per l’Ucraina e altrettanti per il Medio Oriente.

Ma guadagna l’identica percentuale del 22% l’avvento del Trump 2, che non appare poi così rovinoso a una robusta minoranza di cittadini.

Hanno in comune il fatto di riguardare le varie crisi europee gli altri 3 eventi segnalati: il calo dell’inflazione, l’avvio della nuova Commissione Ue e il ritorno alla stabilità di Francia e Germania.

Il prezzo della pace.

È una quota consistente quella degli italiani che crede che, per arrivare alla pace, Kiev deve accettare un accordo con Mosca (42%).

Viceversa solo il 13% è convinto che UE e USA dovrebbero continuare ad armare l’Ucraina fino alla vittoria finale.

E c’è anche un 14% convinto che UE e USA dovrebbero interrompere le loro forniture di armi a Kiev anche se ciò dovesse permettere alla Russia di travolgere l’Ucraina.

Amici e nemici.

Dal sondaggio emerge una chiara percezione di un mondo polarizzato e segnato da una dinamica di conflitto, che spinge a serrare i ranghi con gli alleati e a prendere le misure dei nemici.

Sono infatti alte le percentuali di consenso di cui godono tra gli italiani le principali istituzioni occidentali nonché l’alleato statunitense: i dati sono rispettivamente il 45% per la NATO, il 43% per l’UE e il 38% per gli Stati Uniti.

Sul versante opposto della questione è netto il distacco rispetto a Paesi come Russia e Cina, percepiti sempre più come avversari. Il consenso nei loro confronti è infatti nettamente diminuito tra il 2020 e oggi: nel caso della Cina la flessione è pari al 21%, mentre più marcata è quella che ha interessato la Russia che perde il 35%.

Più soldi per la difesa?

Se c’è un tema che agita gli opinionisti e i politici ma non i cittadini è quello delle risorse da destinare alla difesa.

A fronte di un 34% per il quale non c’è alcun bisogno di incrementare gli investimenti militari, appena il 10% considera questa una priorità, mentre sono ben il 26% coloro i quali ne auspicano al contrario la diminuzione.

Torna su