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Berlusconi

Che cosa ho visto e sentito nel corteo di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia per il 2 giugno

Cronaca della manifestazione del centrodestra organizzata da Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia per il 2 giugno

“Lo vede? Si, l’assembramento c’era, anche perché da troppo tempo non vedevamo più Matteo tra noi, non facevamo più un selfie con lui, io sono un elettore leghista, perché a me Matteo piace, ma alla fine cosa è successo? Niente, è stato tutto molto civile e ordinato”.

Forse, anche se naturalmente di parte, il commento che fa alla cronista un giovane studente, con modi e look da ragazzo Roma bene, è quello che corrisponde di più alla realtà della manifestazione del centrodestra, con i leader Matteo Salvini, segretario della Lega, Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, e Antonio Tajani, numero due di Forza Italia (Berlusconi è ancora in Provenza) alla testa dello striscione tricolore di 300 metri che sfila da piazza del Popolo portato dai militanti delle tre organizzazioni dell’opposizione al governo giallo-rosso di Conte.

Tra le 10,30 e le 11,30 del mattino di martedì 2 giugno, festa della Repubblica, Roma, via del Corso. Eravamo lì.

Il nome che risuona di più è “Matteo, Matteo…”, pronunciato in modo ritmato. Poi quello di “Giorgia, Giorgia” ma c’è anche chi si sgola con un urlatissimo “Silviooo”. Seguito da “Antonio”.

I marciapiedi di via del Corso sono stretti, la calca c’è, ma non si vedono scene incivili.

Le forze dell’ordine sono ferme ma gentilissime nel cercare di dirigere il traffico. Che in via del Corso e dintorni, francamente, più che da pedoni, a parte la manifestazione, è fatto da monopattini che a velocità tipo circuito di Monza, per dire, rischiano di venirti addosso.

Il cosiddetto assembramento, termine rispetto al quale forse bisognerebbe preferire affollamento, c’è. Ma agli occhi della cronista non corrisponde a certe cronache cupe contro il centrodestra che parlano di “violazione delle regole”. Facendo un minestrone di tutto il cosiddetto “allarme destra”.

Salvini ogni tanto abbassa la mascherina. Si soffoca per il caldo per l’estate incipiente. Ma lo vediamo sempre in mascherina quando il suo popolo gli si mette in fila sempre in mascherina per riprendere i famosi selfie. È un bagno di selfie.

Il leader leghista si riprende la scena. Claudio Durigon, parlamentare di punta della Lega e dirigente del Lazio, sorride soddisfatto: “Stessero tranquilli, che tanto mo’ ce n’annamo a casa”.

Un negoziante fa cenno a Salvini se può per favore spostare i selfie più lontani dal suo negozio. E Salvini subito chiede scusa e si sposta. Il negoziante: “Ho capito che è come una rock star ma a me qui me se blocca il negozio. Magari me entrasse qui…”, sorride.

Intanto la folla grida contro il governo Conte e la sua maggioranza: “Elezioni, elezioni!”.

Salvini ai cronisti: “Noi rappresentiamo la maggioranza degli italiani. Ho apprezzato il messaggio del Presidente Mattarella che ha richiamato alla concordia nazionale, ma questo governo non ci ha ascoltati e non ci ascolta”.

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