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Salvini

Cosa si dice nel centrodestra su tasse e giustizia

La nota di Paola Sacchi.

 

Il centrodestra di governo (Forza Italia e Lega) compatto rilancia contro i rischi di aumenti di tasse, a cominciare dalla casa, tema con il quale in commissione Finanze si ricongiunge a Fratelli d’Italia, la destra di opposizione di Giorgia Meloni, la quale torna a chiedere anche “misure di compensazione per la tenuta del sistema quando si parla di embargo del gas”.

Ma sullo sfondo a tener banco è anche la riforma della giustizia. L’altra questione che agita le acque del governo Draghi e salda l’asse tra Forza Italia e Lega, promotrice dei referendum con i Radicali; asse che vede assonanze anche con Italia Viva di Matteo Renzi. Forze che chiedono una riforma in direzione garantista, su temi nodali come i meccanismi di elezione del Csm.

Non è solo il pur dominante tema della guerra di Putin all’Ucraina a disegnare assi e schieramenti: tasse e giustizia sono i temi interni destinati a dettare l’agenda dell’esecutivo di emergenza nazionale. Il centrodestra di governo fa notare a Draghi che “questo non è un governo di Pd e Cinque Stelle”, come ribadisce con nettezza Antonio Tajani, coordinatore nazionale di FI. “No a patrimoniali. No a una riforma del catasto che porti nuove tasse. Per noi è inaccettabile mettere in discussione il bene casa”, avverte il numero due azzurro. Mentre Matteo Salvini, che ieri ha fatto un vertice con i suoi responsabili economici, in un’intervista all’agenzia di stampa Vista, annuncia che contro ipotesi di nuove tasse “parleremo con Draghi e con presidente Mattarella”.

Ma sia la Lega che Forza Italia non intendono aprire crisi di governo, ribadiscono il loro impegno nell’esecutivo: “Siamo stati i primi a volerlo”, ricorda Tajani. E Salvini afferma sullo scontro verificatosi l’altra notte in commissione Finanze alla Camera: “Voglio pensare che sia stato solo un incidente di percorso. Tutelare gli italiani significa anche non tassarli. Ne parleremo con Draghi e il presidente Mattarella”.

Il premier, che aveva fatto appello all’unità, ha intanto ieri voluto precisare che non ci saranno nuove tasse.

Crisi molto probabilmente non ci saranno, ma è evidente che siamo in una nuova fase del governo di quasi unità nazionale, in vista del passaggio cruciale delle Politiche del 2023, passando per le Amministrative.

E oltre alla guerra e l’emergenza energetica, entrano in campo temi identitari del centrodestra come tasse e giustizia. Forza Italia e Lega tentano di riequilibrare quello che è parso ultimamente come uno sbilanciamento dell’esecutivo sul Pd di Enrico Letta, che, pur avendo tenuto il partito su posizioni atlantiste, subisce l’offensiva di Giuseppe Conte, e sulla giustizia in particolare non mostra posizioni di chiaro cambiamento in senso garantista come chiedono FI e Lega, che ritengono troppo debole la riforma Cartabia su temi cruciali come il Csm.

Intanto, Forza Italia si prepara alla convention che inizierà oggi all’hotel Parco dei Principi a Roma “L’Italia del futuro”. Parterre con tutte le più importanti associazioni di categoria, da Confcommercio a Confedilizia. Ci sarà anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Oltre ai sindacati, con i leader di Cisl e Uil. L’attesa è concentrata sul ritorno in scena, in presenza, domani, dopo tre anni, di Silvio Berlusconi, il quale aveva già detto che il governo Draghi deve durare fino alla fine della legislatura ma aveva anche più volte sottolineato che è vitale la dialettica parlamentare per migliorare i provvedimenti. Quindi, no alla fiducia su temi cruciali come tasse e giustizia.

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