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Salvini

Draghi tra Berlusconi, Salvini e Letta

Che cosa dicono i partiti della maggioranza che sostiene il governo Draghi. La nota di Paola Sacchi

 

Dopo la “strigliata” di Mario Draghi ai partiti e al termine di un fine settimana in cui ha dominato – a partire dal congresso di Azione di Carlo Calenda, con la partecipazione anche del leader Pd Enrico Letta – il dibattito politico su nuove ipotesi coalizioniste di “Draghi dopo Draghi”, ipotesi nelle quali si evocano scomposizioni “centriste”, “riformiste” degli attuali assetti, Silvio Berlusconi si rimette al centro.

Lo fa innanzitutto per confermare pieno appoggio, “continuità e impulso” al governo di emergenza nazionale, che, ricorda, “abbiamo voluto per primi”. Ma evidentemente anche per lanciare un segnale politico sul ruolo centrale suo e di Forza Italia.

In una nota, dopo una “lunga e cordiale” telefonata con Draghi, il Cavaliere, mentre tiene banco il dibattito “centrista”, torna, invece, a tracciare un quadro bipolare e, dopo la spaccatura non ancora ricomposta sul Mattarella bis, parla di nuovo di centrodestra, a proposito della “normale dialettica” che riprenderà tra un anno con il centrosinistra, per le elezioni del 2023.

Torna la parola centrodestra, di cui recentemente Berlusconi ha ribadito che Forza Italia resta “il perno”. E in un passaggio il presidente di FI, da ex premier, invita a non “drammatizzare” le recenti vicende parlamentari (dove il centrodestra si è ricompattato sul limite dell’utilizzo del contante mandando sotto il governo, ma anche la sinistra ha fatto altre maggioranze variabili).

Mentre Letta si pone come paladino dell’azione riformatrice del governo, Berlusconi rivendica la sua primogenitura sull’esecutivo che pose fine alla maggioranza giallo-rossa del Conte/2. Suonano le parole del Cav come un segnale di freno ai tentativi del Pd e del centrosinistra di porsi come i veri stabilizzatori della seconda fase dell’esecutivo. Al quale vanno pieni voti e sostegno da parte di Berlusconi.

Così esordisce: “A distanza di un anno, le ragioni per le quali abbiamo dato vita al governo di unità nazionale – e abbiamo indicato in Mario Draghi la sola persona adatta per guidarlo – rimangono validissime. Sono anzi rafforzate dal buon lavoro che l’esecutivo ha svolto in questi 12 mesi, sia sul fronte del contrasto alla pandemia, sia per quanto riguarda la ripresa dalla crisi economica più grave del dopoguerra”. Poi, Berlusconi ricorda: “Siamo stati i primi a volere questo governo di emergenza in un momento drammatico per l’Italia e i fatti ci hanno dato ragione.

Ho confermato al presidente del consiglio Mario Draghi che l’apporto di Forza Italia all’azione di governo è stato e sarà sempre costruttivo, caratterizzante e leale, nella convinzione che il Paese abbia bisogno di stabilità e di continuità”.

Inevitabile il passaggio sulla crisi in Ucraina, per la quale è in programma una missione di Draghi da Putin: “In un momento di grave tensione nel mondo, è in gioco anche la credibilità internazionale del nostro Paese. Si tratta del capitale di fiducia che l’Europa ha investito su di noi, anche su mia personale sollecitazione ai principali leader europei, quando venne varato il Recovery Fund“.

Infine, sugli scontri sul Milleproroghe Berlusconi osserva che “non si debbano drammatizzare alcune vicende parlamentari di questi giorni”. Perché “la normale dialettica nelle due Camere, all’interno di una maggioranza obiettivamente composita, che ha come orizzonte la fine della legislatura e lascerà spazio tra un anno alla normale dialettica tra centrodestra e centrosinistra, non mette in discussione la stabilità del governo”. Alla cui azione assicura che garantirà, con “senso di responsabilità”, “continuità e impulso”. Perché, nonostante gli “importanti passi avanti dell’Italia, l’emergenza non è ancora risolta”.

Intanto, sostegno anche dall’altro importante azionista del centrodestra di governo nell’esecutivo Draghi. Matteo Salvini, in vista del suo incontro nei prossimi giorni con il premier, esprime “grande soddisfazione per il decreto sull’energia”. Lo ritiene “l’inizio di un percorso per tutelare famiglie, artigiani, commercianti , imprese, visto che serviranno altre risorse e interventi strutturali”. Ma anche parole critiche dal leader della Lega sul ministro Luciana Lamorgese. “Riferendo un sentimento diffuso soprattutto tra gli amministratori locali”,

Salvini esprime “preoccupazione per l’assenza del ministro dell’Interno che si traduce in aumento di sbarchi e allarme sicurezza generalizzato”. Salvini annuncia che ribadirà al “presidente Draghi” la centralità di “una stagione di riforme, a partire da quella della Giustizia grazie ai referendum” e assicura “piena collaborazione della Lega per un efficace utilizzo dei fondi europei”.

Referendum e Amministrative saranno l’anticipo dello snodo finale delle elezioni politiche del 2023.

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