Arpino, Jean, Remuzzi, Sala e non solo. Pillole di rassegna stampa nei tweet di Michele Arnese, direttore di Startmag
IL GENERALE ARPINO CANNONEGGIA I DEMOCRATICI USA
I democratici Usa visti dal generale Mario Arpino. Fonte: La Verità pic.twitter.com/uotZHFZg40
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 21, 2022
PERCHE’ PUTIN NON FARA’ LA GUERRA SECONDO IL GENERALE JEAN
"Non credo che Putin voglia iniziare un conflitto armato, che sarebbe per lui molto rischioso e costoso". (Carlo Jean)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 21, 2022
IL BUCO DELLA TRECCANI
Bilancio 2020 Enciclopedia Treccani. Il risultato operativo (negativo per euro 6.964.977: era positivo per 2.501.888 nel 2019) è ascrivibile alla riduzione dei ricavi e delle vendite, cui è sostanzialmente riferibile la perdita di esercizio per 4.488.546. (Corte dei Conti)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 21, 2022
BRUNETTA IN ESTASI DRAGHIANA
"Quello di Draghi non è un riformismo qualunque ma un riformismo germinativo (…) A parte Draghi, con la sua grande sensibilità e autorevolezza, non sempre forse anche Palazzo Chigi è riuscito a dialogare in maniera ottimale con i ministri e con il Parlamento". (Renato Brunetta)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 20, 2022
CHI E’ IL REGISTA CHE MANCA A PALAZZO CHIGI?…
Il regista politico sarebbe Funiciello? Però De Angelis non fa il suo nome. Strano. https://t.co/COfRu4YVIe
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 21, 2022
CARTOLINA DA SABAUDIA
16 misure cautelari, tra cui anche una al sindaco di Sabaudia (domiciliari). E' il bilancio di un'operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Latina. Al sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, sono contestati 11 episodi di turbativa d'asta e uno di corruzione.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 21, 2022
LE VOGLIE DI BEPPE SALA
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, lavora a un soggetto politico ecologista. I colloqui con Grillo e i contatti con la ministra Carfagna. (La Stampa).
Il compianto Stefano Di Michele avrebbe detto: ma vi annoiate a fare i sindaci?, perché una volta eletti pensate a Palazzo Chigi?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 21, 2022
LA LEZIONE DI REMUZZI
"È un rimorso che mi porterò dentro per sempre. La comunità scientifica, della quale faccio parte, ha una enorme responsabilità nel disastro di questi due anni". (Giuseppe Remuzzi, direttore dell'istituto Mario Negri, al Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 21, 2022
SINTESI DELL’INTERVISTA DI REMUZZI AL CORRIERE DELLA SERA:
“È un rimorso che mi porterò dentro per sempre. La comunità scientifica, della quale faccio parte, ha una enorme responsabilità nel disastro di questi due anni”. Lo dice il direttore dell’istituto Mario Negri, Giuseppe Remuzzi in una intervista al Corriere della Sera parlando dei due anni di pandemia e della reazione che ebbe quando gli fu mostrato lo studio pubblicato il 24 gennaio su Lancet nel quale i colleghi cinesi che avevano studiato i pazienti infettati da un nuovo Coronavirus a Wuhan, annunciavano cosa sarebbe accaduto. “Non ci abbiamo creduto – sottolinea Remuzzi – nel giro al massimo di 72 ore avremmo dovuto dare vita a una mobilitazione, avvertire le autorità, far sentire la nostra voce, parlare con i singoli ricercatori. Invece, abbiamo perso tempo, abbiamo perso almeno quelle 4 settimane che poi furono fatali alla mia Bergamo”. Remuzzi non nega di aver avuto paura “a un certo punto, dissi a uno dei miei più cari amici: qui moriamo tutti”, racconta e non nega nemmeno di aver assistito alla partita Atalanta-Valencia disputata a San Siro il 19 febbraio che fece diffondere il contagio: “Non andavo allo stadio da 20 anni – ricorda – racconto questa vicenda per dire come nonostante le conoscenze tecniche che stavamo immagazzinando, eravamo ben lontani da una corretta percezione della realtà. Dopo, è facile per tutti fare i professori. Ma quella sottovalutazione generale rimane l’errore più grande” . Remuzzi, infine, descrive il giorno della vaccinazione come il migliore: “La data precisa è il 27 dicembre 2020 – ricorda – il direttore dell’azienda sanitaria di Bergamo mi chiese di fare il vaccino per primo. Provai una sensazione di grande privilegio, della quale quasi mi vergognavo”.