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Azzolina Letta

30 domande e 30 risposte su come riaprirà la scuola

Mascherine, durata delle lezioni, didattica a distanza: le Faq del Governo sulla ripartenza della scuola

  1. Quando si torna a scuola?

    Le lezioni riprenderanno per tutte le studentesse e tutti gli studenti il 14 settembre, come previsto dall’Ordinanza firmata dalla Ministra Lucia Azzolina lo scorso 24 luglio. Un numero marginale di Regioni ha deciso di discostarsi da questa data. Dal 1° settembre partono, invece, le attività di integrazione e recupero degli apprendimenti per tutte le studentesse e tutti gli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza e per coloro che i docenti riterranno proficuo coinvolgere, anche in attività di consolidamento o potenziamento degli apprendimenti.

  2. Sarà ancora prevista la didattica a distanza?

    Si tornerà in classe e il servizio scolastico sarà erogato con le lezioni in presenza. La didattica digitale potrà essere utilizzata in modo complementare e integrato nella scuola secondaria di secondo grado, come previsto nel Piano Scuola 2020/2021 del 26 giugno 2020 e come ribadito nelle Linee Guida per la Didattica Digitale Integrata. Solo in caso di una nuova sospensione delle attività in presenza, dovuta a motivi emergenziali, si renderà necessario il ricorso alla Didattica Digitale Integrata per tutti gli altri gradi di scuola.

  3. Le lezioni in aula si svolgeranno con la mascherina?

    Il Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza (CTS) nel verbale  n.100 del 12 agosto 2020  ribadisce che, nelle situazioni in cui non sia possibile garantire il distanziamento fisico descritto, sarà necessario l’utilizzo della mascherina per gli studenti di età superiore a 6 anni. È prevista una ulteriore decisione nei primissimi giorni di settembre.

  4. È vero che nelle scuole dell’infanzia non sono previste le mascherine?

    È vero. Come ribadito nelle Linee guida per il settore 0-6, per i bambini sotto i sei anni non è previsto l’uso delle mascherine che invece saranno indossate dal personale non essendo sempre possibile garantire il distanziamento, vista l’età degli alunni e la loro necessità di movimento. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il verbale n. 94 del Comitato Tecnico Scientifico del 7 luglio 2020.

  5. Nelle situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento prescritto, la mascherina può ritenersi una soluzione idonea allo svolgimento dell’attività scolastica?

    Sì, l’utilizzo della mascherina, possibilmente chirurgica, rappresenta un cardine della prevenzione, unitamente alla corretta igiene delle mani e degli ambienti e alla loro costante aerazione, così come ribadito nel verbale n.100 del Comitato Tecnico Scientifico del 12 agosto 2020.

  6. Sarà la scuola a fornire le mascherine agli studenti e al personale scolastico?

    Sì, la scuola fornirà quotidianamente le mascherine di tipo chirurgico a tutto il personale e agli studenti, grazie alla fornitura di 11 milioni di dispositivi al giorno messi a disposizione dal Commissario straordinario per l’emergenza.

  7. Gli alunni con disabilità dovranno indossare la mascherina?

    Se la disabilità non è compatibile con l’uso continuativo della mascherina non dovranno indossarla. Lo ricorda il verbale n. 94 del Comitato Tecnico Scientifico del 7 luglio 2020.. Ad ogni modo le scuole e le famiglie sono invitate a concordare le soluzioni più idonee a garantire le migliori condizioni di apprendimento.

  8. Il personale che interagisce con alunni e alunne con disabilità deve indossare la mascherina?

    Per questo personale si potrà prevedere, in aggiunta alla mascherina, l’utilizzo di ulteriori dispositivi di protezione individuali per occhi, viso e mucose, tenendo conto della tipologia di disabilità e di ulteriori indicazioni fornite dalla famiglia dell’alunno/studente o dal medico. Indicazioni in merito sono contenute nel Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre..

  9. Se un alunno o un operatore scolastico ha la febbre può andare a scuola?

    No. Il Protocollo di sicurezza e le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico prevedono l’obbligo di rimanere a casa in presenza di temperatura oltre i 37,5° o altri sintomi simil-influenzali.

  10. Perché far misurare la temperatura agli alunni a casa e non a scuola?

    La misurazione a casa della temperatura corporea è una regola importante a tutela della salute propria e altrui, un gesto di responsabilità a vantaggio della sicurezza di tutti. Questa semplice misura di buon senso previene, infatti, la possibile diffusione del contagio che potrebbe avvenire nel tragitto casa-scuola, sui mezzi di trasporto, quando si attende di entrare a scuola o in classe.

  11. Se una scuola ha qualche dubbio in merito alle misure di sicurezza da adottare a chi si rivolge?

    Il Ministero dell’Istruzione ha attivato un help desk. Le scuole potranno chiamare al numero verde 800.90.30.80, dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00. Il servizio raccoglie quesiti e segnalazioni sull’applicazione delle misure di sicurezza e fornisce alle istituzioni scolastiche assistenza e supporto operativo anche di carattere amministrativo.

  12. Le lezioni dureranno sempre 60 minuti?

    L’unità oraria può essere flessibile, quindi durare meno di un’ora, per una più efficace organizzazione delle attività didattiche, ma non si perderà neanche un minuto del monte orario previsto. La riduzione dell’unità oraria è già adottata in molte scuole, poiché prevista da più di venti anni dal Regolamento sull’Autonomia scolastica.

  13. È vero che si entrerà a scuola alle 7:00?

    No. A meno che, nel caso dei più piccoli, non sia previsto un servizio di pre-scuola a cui le famiglie decidano di aderire. Nel caso delle alunne e degli alunni più grandi le scuole potranno organizzare ingressi scaglionati per evitare assembramenti, ma sempre tenendo conto delle esigenze delle famiglie e degli studenti.

  14. È vero che avete obbligato le scuole a comprare una tipologia specifica di banco?

    No. Il Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza ha indicato il banco monoposto come una delle misure utili per consentire il distanziamento tra gli alunni. Oltre a garantire la sicurezza, l’acquisto dei nuovi banchi permette di rinnovare arredi spesso molto obsoleti. Per questo lo Stato ha deciso di avviare una gara europea, attraverso il Commissario straordinario di Governo, per un acquisto massivo di banchi monoposto. Le scuole hanno potuto scegliere fra quelli tradizionali e quelli innovativi attraverso una apposita rilevazione. Nessuna tipologia di banco è stata imposta.

  15. Perché investire soldi solo nei banchi?

    Il Governo, da gennaio ad oggi ha stanziato oltre 6 miliardi per la scuola, di cui 2,9 miliardi per la riapertura di settembre. Si sta investendo su edilizia scolastica, arredi, assunzioni di docenti e ATA, igienizzanti e tutto quello che servirà per la ripresa.

  16. Quando saranno consegnati i banchi monoposto alle scuole?

    Il Commissario straordinario per l’emergenza fornirà alle scuole circa 2,4 milioni di banchi monoposto (di cui circa 2 milioni tradizionali e circa 400.000 sedute innovative) per assicurare il rispetto del distanziamento interpersonale. La consegna degli arredi è partita dai primi giorni di settembre e proseguirà fino al mese di ottobre in base ai criteri prestabiliti, favorendo prioritariamente le aree che sono state più colpite dall’emergenza.

  17. Ci saranno insegnanti in più per garantire una ripresa in sicurezza?

    Sì. Nel Decreto Rilancio e nel Decreto Agosto sono state destinate cospicue risorse che consentiranno di avere circa 70mila docenti e ATA in più per la ripresa di settembre. Ogni Ufficio scolastico regionale, che rappresenta il Ministero dell’Istruzione sul territorio, avrà un finanziamento da utilizzare per assumere personale e sarà data priorità alle esigenze delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo, insomma, ai più piccoli. La Ministra Azzolina ha già firmato il decreto che ne ripartisce le risorse.

  18. È vero che alla scuola dell’infanzia e primaria saranno incaricati supplenti senza laurea?

    Le cattedre necessarie saranno assegnate in via prioritaria a supplenti abilitati, poi, in caso di esaurimento della graduatoria, saranno chiamati coloro che si stanno laureando in Scienze della formazione primaria. Si tratta di supplenze, e non di assunzioni a tempo indeterminato. Quindi giovani formati, che hanno svolto un tirocinio e che hanno scelto di fare l’insegnante. Già in passato i suddetti docenti venivano chiamati dalle singole scuole attraverso la c.d. “Messa a Disposizione” (MAD), ma da quest’anno questa procedura è disciplinata.

  19. È vero che non ci sarà più la mensa?

    Non è vero. La mensa, in quanto esperienza di valorizzazione e crescita costante delle autonomie dei bambini, sarà assicurata prevedendo differenti turni tra le classi. Ove i locali mensa non siano presenti o vengano “riconvertiti” in spazi destinati ad accogliere gruppi/sezioni per l’attività didattica ordinaria, il pasto potrà essere consumato in aula garantendo l’opportuna aerazione e sanificazione degli ambienti e degli arredi utilizzati prima e dopo il consumo del pasto.

  20. Saranno garantiti i servizi di pre e post scuola, laddove esistenti?

    Sì, questi servizi resteranno, rispettando le indicazioni organizzative generali, come per esempio la necessità di avere attività strutturate per gruppi/sezioni stabili, con i medesimi adulti di riferimento e nel rispetto delle regole previste per la riduzione del contagio.

  21. Come avverrà la fase dell’accoglienza per i bambini e le bambine di tre anni che iniziano a frequentare la scuola dell’infanzia?

    La scuola, compatibilmente con gli spazi a disposizione, organizzerà l’accoglienza negli spazi esterni facendo rispettare il distanziamento tra gli adulti e, ove si svolga in ambienti chiusi, curerà la pulizia approfondita e l’aerazione frequente e adeguata dei locali. L’accesso per l’accompagnamento è previsto solo per un genitore o persona maggiorenne delegata dai genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale, nel rispetto delle regole generali di prevenzione del contagio, incluso l’uso della mascherina durante tutta la permanenza a scuola. Le stesse indicazioni saranno valide per l’ambientamento.

  22. Come saranno organizzati i gruppi nella scuola dell’infanzia?

    Ci saranno gruppi/sezioni stabili con l’individuazione per ciascun gruppo del personale educativo, docente e collaboratore, al fine di semplificare l’adozione delle misure di contenimento conseguenti a eventuali casi di contagio e limitarne l’impatto sull’intera comunità scolastica.

  23. Si potranno portare giocattoli da casa?

    No, non si potranno portare giocattoli propri. Inoltre, il materiale ludico sarà assegnato in maniera esclusiva a specifici gruppi/sezioni.

  24. Ci sarà più personale che assicuri il regolare svolgimento del tempo scuola alla scuola dell’infanzia?

    Per garantire la ripresa e lo svolgimento in sicurezza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia in presenza sono previste dotazioni organiche aggiuntive nei limiti delle risorse disponibili.

  25. Il personale sarà preparato per affrontare sia la quotidianità sia le emergenze?

    Sì, ciascuna scuola organizzerà la formazione/informazione specifica del personale, ma sono previsti anche momenti di formazione dedicati a genitori e alunni per  responsabilizzare ciascuno sulle regole di comportamento e di igiene da assumere.

  26. Verrà misurata la temperatura a tutti?

    Il Comitato Tecnico Scientifico non ha reputato opportuna la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso né per gli alunni, né per il personale, ma non potrà accedere alla scuola chi manifesta sintomatologia respiratoria o temperatura corporea oltre i 37,5°C. È importante la responsabilizzazione di tutti per il rispetto delle indicazioni e la tutela della salute collettiva. Ci saranno campagne comunicative in tal senso. Verbale CTS n. 82 del 28 maggio 2020..

  27. Come verranno puliti gli spazi scolastici?

    Le scuole saranno pulite costantemente in base alle indicazioni fornite dal Comitato Tecnico Scientifico. A tal fine sono stati messi a disposizione delle scuole i fondi necessari per l’acquisto di prodotti igienizzanti, saponi e quanto necessario per assicurare la tutela della salute. In base al Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre si dovrà assicurare la pulizia giornaliera e la igienizzazione periodica di tutti gli ambienti, predisponendo un cronoprogramma ben definito, da documentare attraverso un registro regolarmente aggiornato.

  28. Chi sono gli alunni “fragili”?

    Al rientro a scuola è necessario affrontare le problematiche sottese alla presenza di alunni  c.d. “fragili”, cioè particolarmente esposti a un rischio potenzialmente maggiore nei confronti dell’infezione da COVID-19. Le specifiche situazioni degli alunni in condizioni di fragilità saranno valutate in raccordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale ed il Pediatra/Medico di famiglia, fermo restando l’obbligo per la famiglia stessa di rappresentare tale condizione alla scuola in forma scritta e documentata, così come previsto dal Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre.

  29. Sono state programmate azioni di supporto psicologico per gli alunni e per il personale scolastico in considerazione dell’esperienza emergenziale vissuta?

    Per supportare alunni e personale scolastico già nel mese di maggio sono stati stanziati  3 milioni di euro per l’istituzione di sportelli di ascolto psicologico e per altre forme di intervento di aiuto socio-educativo sulla persona. Tantissime scuole hanno partecipato al bando e ottenuto i finanziamenti. Inoltre, il Ministero dell’Istruzione, sulla base della convenzione con il Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi, ha promosso azioni di sostegno psicologico per fronteggiare le situazioni di criticità conseguenti alla situazione di isolamento vissuta che saranno coordinate dagli Uffici Scolastici Regionali e dagli Ordini degli Psicologi regionali. Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre.

  30. Il personale scolastico verrà sottoposto a test sierologico?

    Il personale docente e non docente può sottoporsi, su base volontaria e gratuita, a uno screening preventivo che prevede due fasi:
    – somministrazione su richiesta del test sierologico;
    – successiva somministrazione obbligatoria del test molecolare a coloro che siano risultati positivi al test sierologico, per escludere un’infezione in atto.

Le Faq pubblicate sul Ministero dell’Istruzione. 

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