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Vivendi

Vivendi-Mediaset, entro 2016 il servizio video on demand

Vivendi-Mediaset proporranno il servizio internazionale di video on demand entro il quarto trimestre 2016. Si parte dalla Germania Il primo frutto dell’intesa Vivendi-Mediaset non tarda ad arrivare. Almeno secondo quanto riferito dal quotidiano Le Figaro: Vivendi, il gruppo francese guidato da Vincent Bollorè, sta lavorando  a un servizio internazionale di video on demand a pagamento…

Vivendi-Mediaset proporranno il servizio internazionale di video on demand entro il quarto trimestre 2016. Si parte dalla Germania

Il primo frutto dell’intesa Vivendi-Mediaset non tarda ad arrivare. Almeno secondo quanto riferito dal quotidiano Le Figaro: Vivendi, il gruppo francese guidato da Vincent Bollorè, sta lavorando  a un servizio internazionale di video on demand a pagamento che integri le piattaforme del gruppo francese con quelle di Mediaset. Prende il via il progetto anti-Netflix.

Il nuovo servizio di video on demand  di Vivendi

Il servizio internazionale di video on demand non sarà lanciato in Francia, come si potrebbe immaginare, ma in Germania. È qui che Bollorè, infatti, controlla la  piattaforma Watchever. È un modo, questo, per aggirare le rigide regole di Parigi che prevedono l’obbligo di dare spazio a una determinata quantità di contenuti di produzione nazionale. Lanciando il servizio in Germania, Vivendi non dovrà nemmeno pagare  l’oneroso contributo al fondo per il sostegno all’audiovisivo, imposto da Parigi anche alle piattaforme digitali. Il servizio dovrebbe essere disponibile già entro il quarto trimestre di quest’anno. Nel 2017 i video on demand di Vivendi saranno disponibili anche in Francia: nella nazione d’Oltralpe  il gruppo di Bollorè dovrebbe appoggiarsi alla  piattaforma CanalPlay. Solo dopo il servizio sarà esteso a talia e Spagna, usando in particolare il portale Infinity del gruppo Mediaset.

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Vincent Bolloré

I Contenuti della piattaforma di Vivendi

Se le piattaforme saranno (almeno al momento) diverse in base al Paese, non è così per i contenuti. Vivendi proporrà contenuti degli  ampli cataloghi del Gruppo italiano e di StudioCanal, la società di produzione del gruppo Canal+. Il gruppo francese integrerà il tutto anche con una decina di serie nuove all’anno, per tre o quattro anni.

Gli abbonati della nuova piattaforma di Vivendi

La nuova piattaforma di video on demand non partirebbe proprio da zero.: i primi abbonati ci sarebbero già. E sono circa 1 milione:  600mila portati in dote da Infinity e CanalPlay e 300 da Watchever.  La strada per la guerra a Netflix è già tracciata e, a dirla tutta, Vivendi potrebbe anche ricevere un importante aiuto dalla Commissione europea.

Proprio in questi giorni, infatti, sono in discussione le nuove norme sui servizi di media audiovisivi. L’Ue vorrebbe imporre a  tutte le piattaforme video on demand attive in Europa (quindi anche a Netflix e Amazon) riservare almeno il 20% del proprio catalogo a film e serie tv europee. Con questa mossa Bruxelles intende difendere le produzioni del Vecchio Continente, proteggendole dall’invasione dei contenuti made in Usa. Il piano, ancora segreto, sembra anche che obblighi sia Netflix che Amazon ad una maggiore visibilità ai programmi tv europei trasmessi online, con adeguati spazi nelle vetrine delle homepage.

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