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Virgin Galactic

Ultimo test per Virgin Galactic prima dei viaggi suborbitali

A due anni dal primo volo con equipaggio, Virgin Galactic tenta il volo di prova finale prima di avviare il suo servizio spaziale commerciale

Si è concluso l’ultimo dei test della Virgin Galactic, la società di turismo spaziale di Sir Richard Branson, prima di dare il via ai voli commerciali nello spazio.

“Abbiamo raggiungo lo spazio!”, ha twittato il 25 maggio la Virgin Galactic quando la capsula Vss Unity ha proseguito il suo viaggio da sola, dopo essere stata rilasciata dall’aereo madre VMS Eve. La missione Unity 25 dell’azienda da Spaceport America, New Mexico, arriva 22 mesi dopo che il miliardario Branson e altri dipendenti Virgin Galactic sono saliti ai margini dello spazio a bordo dell’aereo spaziale SpaceShipTwo dell’azienda.

La missione segna il quinto volo spaziale della compagnia fino ad oggi ed è il primo dal lancio del fondatore Sir Richard Branson ai confini dello spazio.

“È un momento cruciale nella storia di Virgin Galactic, nata per offrire voli spaziali a costi relativamente bassi, che ha subito ripetute battute d’arresto e anni di ritardi nello sviluppo del suo sistema di volo”, osserva Cnbc.

La Federal Aviation Administration (Faa) degli Stati Uniti aveva avviato infatti un’indagine di sicurezza sul volo dell’11 luglio del 2021 con a bordo anche lo stesso Branson — la missione si era conclusa positivamente ma aveva registrato una anomalia nella fase di salita della navetta — bloccando i voli di Virgin Galactic.

Inizialmente previsto alle 16,00, il test è iniziato circa un’ora più tardi lontano dalle telecamere e dalla stampa e senza prevedere la diretta delle immagini.

Tuttavia saranno necessari una decina di giorni per analizzare tutti i dati e dare o meno il via alla campagna dei voli commerciali. Virgin Galactic spera di effettuare la sua prima missione commerciale alla fine di giugno, un volo in collaborazione con la nostra Aeronautica Militare e Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Tutti i dettagli.

ULTIMO TEST PER VIRGIN GALACTIC

La missione del 25 maggio, chiamata Unity 25, ha coinvolto 8 persone, di cui 2 sono i piloti dell’aereo Eve.

Virgin Galactic impiega infatti un sistema di lancio aereo per portare persone e ricercare carichi utili nello spazio suborbitale. Tale sistema è attualmente costituito da due veicoli operativi: un aereo spaziale a due piloti e sei passeggeri denominato VSS Unity e un aereo da trasporto noto come VMS Eve.

A oltre un’ora dal decollo, l’aereo madre ha rilasciato la capsula Vss Unity e per i sei a bordo è iniziato un volo autonomo verso i confini dello spazio. A volare verso i confini dell’atmosfera, alla quota di 80 chilometri, sono stati i veterani Michael Masucci, Frederick W. Sturckow, Beth Moses, e Luke Mays, con gli specialisti di missione Christopher Huie e Jamila Gilbert, entrambi al primo volo. Tutti lavorano per la Virgin Galactic. Per qualche minuto la capsula ha proseguito il suo volo e poco dopo è iniziata la discesa, nella quale la navetta si è diretta verso la pista di atterraggio planando come un aliante. L’atterraggio, morbido, è avvenuto con successo, ha twittato la Virgin Galactic.

PRIMA DEI VIAGGI SPAZIALI

Si è concluso così il quinto volo suborbitale per l’azienda americana che punta a promuovere il turismo spaziale.  Secondo Reuters il prezzo dei biglietti oscilla tra i 250mila e 450mila dollari.

SUPERARE LE DIFFICOLTÀ (ANCHE FINANZIARIE)

La società, che in precedenza prevedeva di avviare il servizio commerciale alla fine del 2022, sta anche lavorando per superare i dubbi sulla sua sostenibilità finanziari, rammenta Bloomberg. Alcuni investitori hanno fatto causa a Virgin Galactic, accusandola di aver rilasciato dichiarazioni fuorvianti circa la prontezza e la sicurezza dei suoi veicoli. Un lancio di successo potrebbe aiutare a placare le preoccupazioni sul futuro dell’azienda.

Un fallimento, d’altra parte, solleverebbe nuove domande e segnerebbe un’altra battuta d’arresto per le attività spaziali di Branson, aggiunge Bloomberg. Il 4 aprile l’altra azienda aerospaziale del magnate britannico Sir Richard Branson, Virgin Orbit, ha dichiarato bancarotta ai sensi del Chapter 11 previsto nel diritto fallimentare statunitense, in preparazione alla vendita.

 

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